SPAGNA: CATALOGNA (Ottobre 2007)
BARCELLONA & COSTA BRAVA (dal 7 al 10 Ottobre 2007)

Entra nella home page

Tesserino abbonamento per viaggiare a Barcellona
Foto di Barcellona
BARCELLONA: "Plaça de Catalunya"

Cartina politica della Spagna

Foto di Blanes (Costa Brava)
 
  • BARCELLONA e COSTA BRAVA (Calella e Blanes):
    Vai alle note politiche e geografiche della Spagna
    07/10/2007 In seguito al mio precedente viaggio a Barcellona, avvenuto nel 1999, ho deciso di tornare nella città catalana per eccellenza come mi ero ripromesso; per cui esattamente una settimana dopo essere ritornato dal viaggio a Praga, sono partito con Morgana alla volta di Barcellona. Siamo decollati dall'aeroporto di Milano Malpensa e, dopo nemmeno due ore di volo, siamo atterrati all'aeroporto di Barcellona El Prat (i viaggi di andata e di ritorno sono stati effettuati con la compagnia spagnola "Vueling"). L'aeroporto della città catalana è moderno e spicca per la gran varietà di ristoranti che vi sono contenuti. Appena arrivati all'aeroporto di Barcellona, abbiamo subito cercato l'"Aerobus", vale a dire l'autobus che porta fino in centro città (la corsa costa pochi Euro e fa fermate intermedie, prima del capolinea che sarebbe "Plaça de Catalunya"). Noi siamo scesi alla fermata di "Plaça d'Espanya" (o solamente "Plaça Espanya"), poiché il nostro hotel era in quei dintorni (da quando siamo smontati dall'aereo, fino a quando siamo arrivati in hotel, è trascorsa poco più di mezz'ora, per cui davvero efficienti i servizi pubblici della città). Abbiamo soggiornato presso l'"Hotel Transit". Nei nostri giorni di vacanza abbiamo trovato un clima piacevolissimo, estivo ma non afoso, con temperature elevate sia di giorno che di sera, ma senza mai essere soffocanti (il caldo quasi insopportabile lo abbiamo trovavo soltanto nei cunicoli della metropolitana). Il clima di Barcellona è la fortuna dei barcelloneti, poiché è caldo d'estate e mai eccessivamente freddo d'inverno, ed il bagno lo si può fare fino ad ottobre (clima tipicamente mediterraneo). Subito dopo aver posato le valigie nella camera d'albergo, siccome era pomeriggio presto e avevamo ancora mezza giornata davanti, abbiamo immediatamente cominciato ad esplorare la città. In una via limitrofa a Plaça d'Espanya, tra la via dove sorgeva il nostro hotel ("Carrer del Rector Triadó") e la piazza stessa, abbiamo potuto vedere un mercato con bancarelle, prodotti tipici e gastronomia locale (questo mercato era allestito poiché era una domenica, però non ho idea se fosse per una festività in corso, oppure se venga allestito ogni domenica dell'anno). Per Plaça d'Espanya passa una delle vie più importanti di Barcellona, ossia la "Gran Via de les Corts Catalanes", che procede longitudinalmente per alcuni chilometri nel cuore della città (questa strada alberata è incredibilmente simile ad alcune vie di Milano). In Plaça d'Espanya c'è la fermata omonima della metropolitana (linee 1 e 3, cioè la rossa e la verde), per cui abbiamo deciso di fare subito l'abbonamento alla metropolitana per i giorni che ci aspettavano (ci sono abbonamenti per la metropolitana e per gli altri mezzi che vanno da uno, fino a cinque giorni e non costano eccessivamente tanto; per quattro giorni abbiamo pagato all'incirca 18 Euro a testa e va aggiunto che tale biglietto è valido per corse illimitate su qualsiasi mezzo pubblico di Barcellona, cioè oltre che per la metropolitana, anche per i bus e le linee ferroviarie interne alla città). Per spostarci in città abbiamo comunque sempre usato la metropolitana con cui si arriva ovunque ed in brevissimo tempo (fatta eccezione di qualche strappo in bus). A Barcellona, come nel resto delle altre grandi metropoli del pianeta, è massiccia la presenza di taxi (nella città catalana sono in circolazione una moltitudine di taxi dal tipico colore giallo e nero). Plaça d'Espanya si presenta al visitatore in tutta la sua imponenza: le "Torri Veneziane" (così chiamate perché molto simili al Campanile di San Marco di Venezia), alte, massicce e dalle forme inequivocabile, fanno da preludio al promontorio di "Montjuïc". Montjuïc è un'area sopraelevata e collinosa, nella cui sommità vi sono monumenti e musei. Il termine Montjuïc significa "Montagna degli Ebrei" e questo è giustificato dal fatto che in passato ci fosse un cimitero ebraico. Plaça d'Espanya è congiunta al promontorio di Montjuïc tramite una larga strada ("Avenida de la Reina", o per meglio dire "Avinguda de la Reina Maria Cristina"); qui si possono visitare il "Palau Alfons XIII" (con torrette tipicamente spagnole), il "Palau de Congressos", il "Palau Municipal d'Esports" e la "Fiera di Barcellona" (palazzo espositivo in cui si organizzano le mostre; il giorno della nostra visita ce n'era una sulla fotografia). Dal basso di Avenida de la Reina e di "Plaça de les Cascades" si osserva in tutta la sua magnificenza il "Palau Nacional Museu d'Art de Catalunya" detto anche solo "MNAC", il castello che domina l'altura su cui si erge. Esso è un museo (contenente collezioni militari) costruito nel 1929 ed ha un notevole colpo d'occhio, grazie al suo colore beige e alle sue tante cupole; il MNAC amalgama lo stile neoclassico con quello neobarocco. Arrivati in cima al promontorio del MNAC, si osserva un sublime panorama della città Barcellona e si gode del fresco dei molti alberi presenti (per arrivare fino in cima all'altura di Montjuïc ci sono tapirulan e scale mobile che congiungono le parti basse con le parti alte; le scale mobili iniziano vicino alla "Font Màgica"). Alle spalle del MNAC inizia l'area olimpica della città catalana, chiamata "Anello Olimpico", in cui si adagiano gli stadi sorti in occasione delle Olimpiadi. Dopo una pausa ristoratrice in un bar all'aperto e qualche foto agli intorni di Montjuïc, con la metro siamo arrivati fino al "Porto Vecchio" ("Port Vell"). La fermata della metropolitana per la zona portuale è "Drassanes", linea 3, cioè la verde. Port Vell è una delle zone più caratteristiche di Barcellona, in cui si palpa la propensione al mare della città catalana, con colori, calore ed imbarcazioni. C'è appunto il vecchio porto (oggi comunque restaurato e colmo di attrazioni legate al mare per abitanti e turisti), fronteggiato dal monumento a Cristoforo Colombo, che svetta alto e dà inizio al viale che costeggia il lungomare (questo viale adornato con parecchie palme si chiama "Passeig de Colom", mentre il pezzo tra la banchina del porto e il lungomare col suo punto di passeggio e di osservazione prende il nome di "Rambla del Mar"). Quel giorno nella piazzola davanti al monumento a Cristoforo Colombo c'era un mercatino di antiquariato, molto carino e intonato con il bel panorama che lo attorniava. Siccome la facciata marittima di Barcellona è stata recuperata e notevolmente migliorata in occasione delle Olimpiadi del 1992, la prosecuzione del Porto Vecchio si chiama "Porto Nuovo", mentre più avanti ancora si adagia il "Porto Olimpico" ("Port Olímpic"), porzione del precedente. Dopo un po' di sosta sul lungomare abbiamo intrapreso le "Ramblas" ("Rambles" in catalano); esse sono il viale alberato più conosciuto di Barcellona, sono in sostanza il cuore vitale della città, dove tutti passeggiano e dove tutti comprano souvenir negli svariati negozi che si trovano dislocati a gran quantità. Le Ramblas (al singolare la "Rambla") congiungono il Porto Vecchio con Plaça de Catalunya, sono molto lunghe e cariche di fascino, per questo sono sempre piene di persone che vi camminano (sono il salotto di Barcellona, luogo in cui la gente esce di casa per chiacchierare e fare incontri). La parte di viale vicino al Porto Vecchio si chiama "Rambla de Santa Mònica", qui c'è il "Museo delle Cere" di Barcellona ("Museu de Cera"); proseguendo un po', circa a metà viale, si trovano "Plaça Reial" (deliziosa piazzetta quadrata raggiungibile prendendo una via traversa delle Ramblas, con una fontana in mezzo, dei bei palazzi e abbellita da palme) e il "Mercato della Boqueria" ("Mercat de la Boqueria", mercato coperto e fisso nel quale si compra in prevalenza cibo e generi alimentari). La fermata della metropolitana più vicina a Plaça Reial è "Liceu" (linea verde). Sempre lungo il viale, più o meno all'altezza dell'intersezione per Plaça Reial, si può osservare la statuetta di un drago con un ombrello che adorna le pareti di un edificio sopra ad un negozio ("Casa Bruno Quadros", all'imbocco del bivio con "Llano de la Boqueria"); in questo punto, sulla pavimentazione della Rambla, c'è un tondo decorato a mosaico, opera di Joan Miró. Le parti centrali delle Ramblas si chiamano: "Rambla dels Caputxins", "Rambla de Sant Josep" e "Rambla dels Estudis". Dopo il mercato coperto e dopo aver oltrepassato i numerosi gazebo e chioschi che vendono fiori e souvenir, si è in dirittura d'arrivo verso Plaça de Catalunya e si incontra la "Fuente de Canaletas" ("Font de Canaletes" in catalano), la fontana ottocentesca che dà il nome a questa parte di Ramblas, cioè "Rambla de Canaletes". Lungo il viale ho ritrovato la stessa sala giochi a due piani in cui ero entrato nel mio primo precedente viaggio a Barcellona nel 1999. Successivamente ad una pausa in un caffè di Plaça Reial e una tranquilla passeggiata, siamo giunti in Plaça de Catalunya (lungo le Ramblas ci sono sempre gli artisti di strada che animano l'atmosfera). La piazza è rimasta esattamente come me la ricordavo, ossia davvero stupenda, è infatti la più centrale ed importante della città di Barcellona, cuore di finanza, commercio e turismo. I suoi edifici sono imponenti, così come la sua estensione; la piazza è luccicante e pulita, brilla grazie alla sua pavimentazione, al suo verde e alla scenografica fontana (sempre in Plaça de Catalunya ci sono ancora l'"Hard Rock Cafe" e il palazzo con in cima l'orologio gigante che gira). Verso sera siamo tornati in hotel, per poi uscire nuovamente e dirigersi ancora in Plaça de Catalunya (fermata omonima della metro, linee 1 e 3, cioè la rossa e la verde); questa volta abbiamo preso la metropolitana dalla fermata della linea verde "Sants Estació" poiché ci eravamo resi conto che il nostro hotel era più vicino alla "Stazione di Sants" ("Estació de Sants" in catalano) piuttosto che a Plaça d'Espanya (per tale stop della metropolitana, che sarebbe pure quello della stazione più importante di Barcellona, passa anche la linea 5, ossia la blu). Anche di sera la piazza e le Ramblas sono un fervore di luci e colori, con vita a non finire e fino a tarda sera. I ristoranti lungo le Ramblas abbondano, così come i bar e i negozi; abbiamo cenato in uno di questi ristoranti però era troppo caro (come tutti gli altri del resto), per cui per i pasti degli altri giorni abbiamo optato per il supermarket. Un'altra sera però abbiamo mangiato in un "Pans & Company" nei paraggi della Stazione di Sants. I Pans & Company, dislocati in città sono dei fast food dove servono colazioni e panini caldi di buona qualità, niente a che vedere con i fast food più tradizionali, nei quali trionfa solamente il cibo insano. Barcellona è diventata una città carissima, rispetto al mio precedente viaggio del 1999, i prezzi sono schizzati alle stelle. Le cose che sono aumentate di più sono quelle di prima necessità, come il cibo e l'abbigliamento. Mangiare negli innumerevoli ristoranti e bar sulle Ramblas risulta un'impresa per chi vuole viaggiare con un certo budget. Si arriva anche a pagare il prezzo folle di 60 Euro per una paella. Peccato perché sono presenti dei favolosi ed invitanti ristorantini, tutti da provare.
    08/10/2007 Di mattina presto siamo subito tornati in Plaça de Catalunya per fare delle foto alla piazza e alle Ramblas, così da trovarle con poca gente. Dopodiché ci siamo diretti verso l'altro grande simbolo di Barcellona (insieme alle Ramblas), la "Sagrada Familia" (in catalano scritto "Sagrada Família"). Questa chiesa, dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità, è la più grande opera dell'architetto catalano Antoni Gaudí, il quale ebbe il merito di innalzare tutte le migliori costruzioni della propria città. Gaudí fu un genio indiscusso, uno dei più grandi nel suo genere; il suo genio ero eclettico, la sua arte era magnifica e ha reso Barcellona una città unica nel suo genere, uguale a nessun'altra città del mondo. Antoni Gaudí fu inquadrato nel modernismo, però una definizione restrittiva sul suo operato va forse a sminuire il suo estro e la sua infinita fonte di idee fantasiose che sapeva mettere in pratica nei monumenti. La Sagrada Familia ha due facciate, la "Facciata della Natività" e la "Facciata della Passione"; queste facciate sono ornate con numerose statue religiose, che sono perfettamente integrate con il modernismo di fondo dell'edificio (si possono osservare: il "Portico della Carità", il "Portico della Speranza", il "Portico della Fede", l'"Albero della Vita", la "Morte dei Santi Innocenti", la "Fuga in Egitto", l"Adorazione dei Magi", la "Coronazione di Maria", l'"Ultima Cena", "Il Bacio di Giuda", "Ecce Homo", "La Veronica", "Il Giudizio di Gesù", la "Colonna della Flagellazione", "Il Soldato Longino" e "La Crocifissione"). L'architetto catalano volle rappresentare in questo edificio religioso un sofisticato sistema di simbolismi del cristianesimo. La Sagrada Familia è un'opera incompiuta, infatti quando nel 1926 Gaudí morì, lasciò il lavoro senza averlo terminato (egli voleva addirittura creare la chiesa con diciotto grandi torri); da quel momento in avanti è sempre stata in parziale costruzione ed in parziale restauro, poiché era difficile riprodurre con esattezza il progetto originale dell'architetto catalano. La chiesa comunque si presenta in tutta la sua maestosità, è un'opera magnifica e particolarissima, che oscilla tra il futuristico ed il gotico, tra il moderno e il mondo onirico. Appena si scende dalla stazione delle metropolitana (fermata "Sagrada Família", linee 2 e 5, cioè la viola e la blu), compare la Facciata della Natività. Essa è slanciata dalle sue guglie tondeggianti ed ha un aspetto cavernoso, simile all'interno di un grotta con stalattiti e stalagmiti. Dal piccolo parco di fronte (battezzato come "Parc Gaudí" o "Plaça Gaudí") si può godere di una piacevole visuale su questa facciata della Sagrada Familia e del complesso di tutta la chiesa. Girando attorno alla chiesa si scopre l'altra facciata, la Facciata della Passione, ossia quella più liscia e con maggiori dettagli e statue integrate in essa. In tutto la chiesa ha otto guglie, alte più o meno uguali, quattro per ogni facciata. La Sagrada Familia ha uno stile proprio, anzi si potrebbe dire una mescolanza di stili, che la rendono assolutamente particolare e affascinante; però se proprio la si volesse classificare, sarebbe forse da inserire nello stile neogotico. Ad ogni modo, per chi ama l'arte, tutta la Sagrada Familia nel suo complesso è degna di una visita poiché è un monumento che va visto nella sua globalità e suscita sempre ammirazione e interesse. Finito di osservare estasiati la Sagrada Familia, ci siamo diretto verso "Parco Güell" (in catalano "Parc Güell" ed originariamente scritto "Park Güell"), altra incredibile opera di Gaudí. Il parco, raggiungibile a piedi dopo essere scesi alla fermata della metro "Lesseps" (linea 3, cioè la verde), è stupefacente e fantastico da esplorare. E' rimasto meraviglioso proprio come me lo ricordavo, poiché è qualcosa di unico al mondo; è un giardino pensile pieno di monumenti costruiti dall'architetto catalano. Noi siamo entrati dall'entrata secondaria, cioè dall'entrata arroccata sul "Coll del Portell". Per arrivare fino a qui c'è una scala mobile, però noi, non sapendolo, abbiamo fatto tutto il percorso a piedi con un notevole dispendio di energie. Comunque ne valeva la pena, poiché dall'altezza del colle si gode dell'intero panorama di Barcellona e si incominciano a vedere le meraviglie del parco. Proseguendo a piedi in mezzo alla natura mediterranea (fatta di pini marittimi e fichi d'India), siamo arrivati nella piazza centrale di Parco Güell, quella dove ci sono le panche in ceramica. Guardano in giù si vede l'uscita (o meglio l'ingresso principale), ove svettano due edifici dalle forme incredibili che sembrano fatti di marzapane. La zona delle panche in ceramica è rialzata (è una terrazza) ed è tenuta in piedi da una serie di colonne ("Sala delle cento colonne"), attorno a cui c'è ovunque un decoro e tutto è arricchito di particolari (guardando in alto si vedono degli stupefacenti mosaici rotondi dai colori accesi). La trasposizione del cavernoso, inteso come simile all'interno di una grotta, è verosimilmente tangibile e visibile anche nei monumenti di Parco Güell (ed in particolare di quelli limitrofi alla piazza delle panche di ceramica, che escono dalla rocce e formano un tutt'uno con esse e con la natura circostante; sembrano una continuazione delle natura). Il parco è una calamita per la fotografia, ogni piccolo dettaglio merita di essere fotografato, poiché, nel suo complesso, è davvero qualcosa di speciale (non è facile trovare un parco verde e alberato, pieno zeppo di monumenti che ben si amalgamo con l'ambiente naturale; Gaudí era proprio un genio per costruire qualcosa di così armonioso). La scalinata che guida in basso verso l'uscita è presieduta da una statua a forma di salamandra, decorata a mosaico, che funge da fontana (anche la scalinata stessa è tutta rivestita con la tecnica del mosaico). Il parco è dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. Fuori dai cancelli, lungo la via che riporta verso la stazione della metropolitana, ci sono molteplici negozi di souvenir e bar (così abbiamo approfittato per rifocillarci con un panino). Ripresa la metropolitana, siamo tornati verso Plaça de Catalunya, scendendo alla fermata "Diagonal" (linee 3 e 5, cioè la verde e la blu). Uscendo dalla stazione della metropolitana, ci si trova in "Passeig de Gràcia", vale a dire una delle strade più conosciute e moderne di Barcellona. Lungo i marciapiedi di questa via si possono vedere tutti i negozi delle grandi firme mondiali in campo di moda e lusso; infatti è la via dello shopping per chi ama l'eleganza. I negozi sono scintillanti e danno al visitatore quell'impatto di metropoli (sono però ovviamente molto cari). Passeig de Gràcia fortunatamente non è soltanto moda, infatti all'altezza della stazione di Diagonal si staglia la "Casa Milà" (detta "La Pedrera", ossia "cava di pietra" dal catalano), altra grande opera di Gaudí. Questa casa, o per meglio dire questo ampio edificio, è come si può ben immaginare quanto meno particolare e stravagante; la sua costruzione risale al 1907 ed è un vortice di sinuosità, le sue pareti sembrano onde che galleggiano sul celebre Passeig de Gràcia. Sul tetto vi sono degli strani comignoli che hanno le sembianze di guerrieri fantascientifici. Casa Milà è dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. Proseguendo lungo Passeig de Gràcia verso Plaça de Catalunya, dall'altra parte del marciapiedi rispetto alla Casa Milà, sorge "Casa Batlló". Casa Batlló, anch'essa realizzata da Gaudí nel 1907 (e recentemente divenuta patrimonio dell'umanità UNESCO), è un edificio curioso ed incredibilmente elaborato. Possiede archi e balconi deformati, vetrate colorate e forme morbide ed avvolgenti che lasciano spazio all'immaginazione poiché lanciati verso un'architettura che guarda al futuro. La Casa Batlló ammalia e rapisce, stupisce e disorienta: lo sguardo si sbizzarrisce nel cercare i molti dettagli e lascia perplessi poiché tanta stranezza è stata fatta con così tanta precisione (sembra che Gaudí l'avesse progettata quasi come uno schizzo impazzito, invece realmente non lasciò nulla al caso). In alcuni punti pare che sia fatta con le squame di qualche bizzarra creatura marina. In Passeig de Gràcia persino i lampioni e le panchine in ferro battuto sono forgiati a regola d'arte con fregi e abbellimenti. Ovviamente c'è anche la fermata omonima della metropolitana, vale a dire la stazione di "Passeig de Gràcia" (linee 2, 3 e 4, cioè la viola, la verde e la gialla). Emotivamente sazi di ciò che avevamo visto (ma non ancora del tutto), siamo tornati alla Stazione di Sants e abbiamo fatto un paio di foto al parco locato nelle strette adiacenze della stazione, il "Parco Espanya Industrial" ("Parc de l'Espanya Industrial"). Tale parco, modernissimo e futuristico, è formato da un laghetto e da una serie di sculture che assomigliano a tanti fari dei porti. Di fronte alla stazione si staglia invece lo slanciato e moderno grattacielo dell'hotel "Torre Catalunya". Successivamente abbiamo ripreso la metropolitana e ci siamo diretti al Museo delle Cere sulle Ramblas e vi siamo entrati, gustando le numerosissime statue ivi contenute. Nel tardo pomeriggio abbiamo deciso di andare a visitare l'"Arco di Triofo" di Barcellona ("Arc de Triomf"); esso si trova nel quartiere di "La Ribera". Quest'arco, risalente al 1888, è di colore marrone, ha parecchie decorazione ed è raffinato e massiccio allo stesso tempo; dall'Arc de Triomf (fermata omonima della linea 1, cioè la rossa) parte un bellissimo viale alberato, tutto costeggiato da palme (il "Passeig de Lluís Companys"), nel quale abbiamo deciso di fermarci per qualche minuto. Vicino all'Arc de Triomf si trova la vecchia stazione ferroviaria "Estació del Nord", oggi dismessa e adibita a centro polisportivo. Della Estació del Nord è rimasta solamente la parte di stazione dei bus e non più quella ferroviaria. Davanti alla ex stazione c'è un fresco parco verde nel quale ci siamo riposati per qualche minuto, fino a che non ci ha sorpresi un forte temporale che ci ha fatto scappare in metro e tornare all'hotel. Di sera, nuovo giro in Plaça de Catalunya.
    09/10/2007 Di mattina presto abbiamo deciso di recarci in Costa Brava, per visitare le località di Calella (dove ero già stato nel 1999) e di Blanes, a nord di Barcellona. Per raggiungere queste località ci siamo serviti dei treni della "Renfe", che partivano dalla Stazione di Sants. I biglietti costano poco e ci sono molti treni che collegano Barcellona alla Costa Brava. Calella è una cittadina turistica che si trova più vicina a Barcellona (circa 50 km dalla capitale catalana in direzione nord), mentre Blanes è la località dove le alture rocciose della Costa Brava raggiungono il loro estremo meridionale (circa 60 km a nord di Barcellona). Poco più di un'ora di treno ed eravamo arrivati a Calella. Poi, successivamente, abbiamo preso l'altra coincidenza del treno che arrivava da Barcellona e abbiamo proseguito per Blanes. Calella è rinomata per le sue belle spiagge di sabbia beige, per il fresco lungomare e per la sua vita notturna. Blanes più o meno segue lo stesso filone della precedente località, però ha un litorale più diversificato, si passa infatti da lunghe spiagge di sabbia, a calette in mezzo agli scogli, per finire su pendii rocciosi. Salendo su questi rilievi rocciosi si gode di uno splendido panorama dall'alto del mare, con dei colori che toccano tutte le sfumature del verde e che invogliano a fare un bel bagno. Dalla stazione dei treni di Blanes c'è un bus urbano che porta fino alla stazione degli autobus, così si è vicini alle spiagge e al centro, altrimenti a piedi è lunga da farsi ed è quanto meno sconsigliabile. Ritornati a Barcellona, ci siamo diretti in metropolitana nella zona del Porto Olimpico (fermata della metro "Barceloneta", linea 4, cioè la gialla). Questa zona litoranea della città, chiamata con il vezzeggiativo di piccola Barcellona, è stata completamente rinnovata e sistemata per le Olimpiadi del 1992, ed oggi si presenta come un'ottima area per sostare in spiaggia, fare il bagno, mangiare nei numerosissimi ristoranti con vista mare e anche osservare la modernità degli edifici presenti. E' l'area balneare di Barcellona, quella per lo svago estivo ed è molto piacevole da vivere. Fino al 1992 l'arenile era sporco ed il mare idem, invece ai giorni nostri la sabbia è pulita e ben tenuta, mentre la qualità dell'acqua marina è notevolmente migliorata. Oltre alla spiaggia, di sabbia beige, cosparsa di piccole palme, si stagliano due poderosi grattacieli, la "Torre Mapfre" e l'"Hotel de les Arts". Abbiamo pranzato in un ristorante sulla spiaggia di Barceloneta (proprio nei paraggi della curiosa scultura a forma di pesce e di color bronzo che c'è attaccata alla spiaggia, il "Peix" di Frank Gehry) e poi abbiamo proseguito la passeggiata per tutto il Port Olímpic. A metà pomeriggio ci siamo poi diretti nel famoso quartiere gotico di Barcellona, il "Barri Gòtic" (fermata della metro "Jaume I", linea 4, cioè la gialla). Il sobborgo gotico della città non è nient'altro che il vecchio centro di Barcellona, la parte più antica della città, ove si concentrano un nuvolo di vie ed edifici per lo più medievali. Le vie sono stradine strette, mentre gli edifici sono assai caratteristici; il Barri Gòtic è anche l'anima religiosa e civica della città. Abbiamo gironzolato in mezzo alle anguste stradine del quartiere, osservando ammirati i numerosi edifici degni di nota e ci siamo soffermati a dare un'occhiata alle vetrine dei numerosi negozi presenti tra una piazzetta e l'altra. Abbiamo iniziato il giro nel Barri Gòtic partendo dalla "Via Laietana", da cui si inizia ad intravedere il campanile della "Capella Reial de Santa Àgata", innalzato con vari sistemi di difesa gotici e romani. Dietro ad esso si trova la peculiare "Plaça del Rei", un'altra piazza davvero molto gettonata dai turisti che visitano la città catalana. Tale piazza, grazie al "Palazzo Reale" ("Palau Reial"), sin dall'inizio del Medioevo è stata sede dei Conti di Barcellona e delle varie dinastie di Sovrani d'Aragona. Costruita all'interno di mura romane, l'originaria struttura ricorda un po' una roccaforte, infatti dà l'impressione che sia chiusa su tutti i lati (invece vi sono alcuni ingressi alla piazza collegati alle viuzze limitrofe). La gran parte degli edifici di Plaça del Rei che noi vediamo al giorno d'oggi risale pressoché ai secoli XIV e XV. Spostandoci verso "Avinguda de la Catedral", siamo sbucati davanti alla "Cattedrale" ("La Seu" o "Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia" in catalano). La Cattedrale di Barcellona, eretta tra il XIII ed il XV secolo (eccetto la facciata, risalente al XIX secolo) è un capolavoro di stile gotico ed è dedicata a Santa Eulàlia, la patrona di Barcellona, la quale fu vittima di un martirio in epoca romana. La facciata della Cattedrale, oltre ad essere decorata con pennacoli e gargolle, è dominata da tre grosse guglie, di cui quella centrale è la più alta e imponente ed è posta appena sopra al portone d'ingresso. Peccato che la Cattedrale fosse tutta quanta impalcata per i lavori di restauro nel giorno della nostra presenza. Le immediate vicinanze della Cattedrale, vale a dire le vie che la attorniano, sono retaggio della Barcellona dei Romani, cioè costruite dai Romani durante la loro invasione. La via che costeggia un fianco della Cattedrale si chiama (come detto pocanzi) Avinguda de la Catedral; poi la chiesa la si può ammirare dall'altro lato, quello di "Plaça de Sant Iu"; mentre la piazzetta davanti ad essa si chiama "Plaça de la Seu" (stando in piedi in questa piazzetta e avendo la Cattedrale di fronte, sulla sinistra si trova il "Museo Mediterraneo"). La bella e grande piazza che si allunga di fronte all'edificio religioso si chiama invece "Plaça Nova", qui ci siamo rilassati un momento all'ombra degli alberi e poi abbiamo continuato il passeggio per il quartiere gotico, camminando lungo "Carrer dels Comtes" (dove si erge il "Palau del Lloctinent"), lungo "Carrer del Bisbe" (un'antica strada romana dove si trova un suggestivo ponticello che collega due edifici) e lungo "Carrer de la Pietat" (ove si possono fotografare bellissimi scorci attorno alla Cattedrale). Due passi nel quartiere gotico sono assolutamente da farsi se si è in viaggio a Barcellona, poiché si percepisce una ventata di storia della città catalana, in bilico tra Medioevo ed epoca romana. Il Barri Gòtic rende la città di Barcellona molto varia e completa, bilanciando l'antico di questo quartiere con il modernismo di tante altre zone. Il Barri Gòtic si discosta infatti completamente dal resto della città, decisamente più moderno, in cui regnano le opere magiche dell'architetto Antoni Gaudí. Dopo una cena veloce, comprata in un supermarket, abbiamo fatto ancora due passi in centro.
    10/10/2007 Ultimo giorno in terra catalana. Al mattino siamo tornati sulle Ramblas e abbiamo camminato ancora in tranquillità, per cercare gli ultimi souvenir da portare a casa. Poi ci siamo intrufolati in una vietta laterale al viale e abbiamo visto una bella chiesa, costruita tra il 1319-20 e il 1391 in stile gotico, chiamata "Chiesa di Santa Maria del Pi" ("Església de Santa Maria del Pi" in catalano). La facciata principale ha un grande rosone al centro, poi la chiesa è dotata anche di un campanile ottagonale alto 54 m e risalente al 1461. Partendo da Plaça de Catalunya in direzione del Porto Vecchio, più o meno all'altezza di Casa Bruno Quadros, la vietta che sbuca sulla piazza della Chiesa di Santa Maria del Pi si trova sulla sinistra, dalla stessa parte di Plaça Reial. Nell'angusta via che congiunge Santa Maria del Pi con le Ramblas ci sono anche alcuni negozi, e fra di essi mi ha colpito uno in particolare, molto accattivante, che vendeva tutti i poster e le locandine dei film (ma veramente di tutti i film esistenti, per collezionisti). Nel primo pomeriggio siamo andati all'aeroporto, per poi ritornare in Italia; per andare all'aeroporto abbiamo preso un treno della Renfe che partiva dalla Stazione di Sants (questo treno era compreso con l'abbonamento dei mezzi pubblici). Nel tragitto da Barcellona all'aeroporto El Prat de Llobregat, si vedono numerosi cantieri con diverse gru in azione. L'aereo, appena decolla, è già sul mare e si vede il suggestivo e soleggiato litorale della Costa Brava.

    Guide: BARCELLONA, a cura di D. Simonis e C. Zanera, National Geographic Guide Traveler, 2004.
    BARCELLONA, Editorial Escudo de Oro, 5° edizione.
  • BARCELLONA: la metropoli con l'afflato al mare
     
    Foto di Barcellona
    BARCELLONA: "Parco Güell" (salamandra)

    Mappa del centro di Barcellona

    Foto di Barcellona e Costa Brava (Calella e Blanes)
    Guarda le foto di Barcellona (della Sagrada Familia e di Parco Güell)           Guarda le foto di Barcellona (del resto della città)           Guarda le foto della Costa Brava (Calella e Blanes)
    Guarda le foto Barcellona / Guarda le foto di Barcellona / Guarda le foto della Costa Brava


    SPAGNA, diario di viaggio di Barcellona e Costa Brava

        Per ritornare nella pagina iniziale, clicca: INDEX PAGE



    LINKS UTILI

    Suggerimenti sportivi nell'area di Barcellona, Razo, La Coruña: SUGGERIMENTI
    Sito ufficiale del comune di Barcellona, in lingua catalana e spagnola: BARCELONA
    Portale completo sulla città di Barcellona con consigli e informazioni: BARCELONA
    Appartamenti e hotel a Barcellona: OH-BARCELONA
    Sito ufficiale del comune di Calella, in lingua catalana e spagnola: CALELLA
    Sito ufficiale del comune di Blanes, in lingua catalana e spagnola: BLANES
    La compagnia aerea a basso costo: VUELING