CINA: PECHINO, SHANGHAI, ecc... (Luglio-Agosto 2014)

Cartina politica della Cina

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Da Pechino a Shanghai...
Foto di Pechino
Pechino: Piazza Tienanmen

Foto della Grande Muraglia Cinese

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Premessa: il viaggio in Cina, fatto insieme a Morgana, è cominciato dopo l'arrivo all'aeroporto di Pechino, provenendo dal lungo scalo di Copenaghen, del quale ho parlato nel diario di viaggio della Danimarca. Per l'esattezza, anche durante il ritorno ci siamo momentaneamente fermati a Copenaghen, per finire di visitare ciò che non eravamo riusciti a vedere durante lo sosta dell'andata. Abbiamo soggiornato una settimana a Pechino (girando sia per la città, che in altri luoghi interessanti intorno alla capitale cinese), poi siamo andati a Shanghai per un'altra settimana (da lì con il treno abbiamo raggiunto Nanchino in giornata); infine siamo tornati nella capitale cinese per rientrare in Italia. Per arrivare da Pechino a Shanghai e viceversa, abbiamo utilizzato i modernissimi treni ad alta velocità, che coprono il lungo percorso in nemmeno cinque ore. Sorgono però dei piccoli problemi per comperare i biglietti, infatti, o si fanno fare direttamente dalla reception dell'hotel nel quale si risiede (questo vale solo se organizzano viaggi ed escursioni), altrimenti direttamente in stazione è più difficile, poiché praticamente nessuno conosce l'inglese e si può perdere un sacco di tempo. Noi abbiamo optato per entrambe le soluzioni: a Pechino ci siamo fatti fare i biglietti per Shanghai prontamente dal nostro hotel, pagando una lieve commissione, mentre a Shanghai (per il ritorno a Pechino) li abbiamo fatti in stazione, facendo una lunga fila (avevamo però un foglio con scritto il percorso in cinese, che ci eravamo fatti fare da alcuni baristi cinesi della nostra città). Per spostarci nelle città abbiamo preferito sempre la metropolitana, giacché, come succede un po' dappertutto, è il mezzo migliore e più veloce. Sia Pechino, che Shanghai, hanno una rete metropolitana capillare e molto sviluppata, tramite la quale si arriva ovunque si voglia andare. Saltuariamente abbiamo preso anche qualche taxi a Pechino, ma è più difficile, poiché non sempre il tassista capisce la destinazione finale. Consiglio di evitare assolutamente tutti i passaggi in bici e motorette (tipo sidecar), siccome hanno prezzi esagerati, per spennare i malcapitati turisti. Per cambiare i contanti, è molto facile e conveniente, sia all'interno delle banche, sia in aeroporto e nelle maggiori stazioni ferroviarie, ma anche presso alcuni grandi hotel. Per recarsi in Cina, sia per turismo che per affari, è necessario il visto, senza il quale non è nemmeno possibile partire. Noi abbiamo fatto il visto per la Cina in un'agenzia viaggi autorizzata di Milano, la "Orientour", proprio nello stesso edificio del Consolato Cinese di Milano; il costo è piuttosto elevato (117 Euro a persona), però non abbiamo avuto nessun problema ed i tempi di rilascio sono stati piuttosto celeri. La prima cosa che abbiamo notato della Cina è stato il cielo, di un colore grigio intenso, carico di nuvole e smog, e si pensi che l'estate è meglio dell'inverno, periodo in cui l'aria delle grandi città è inquinata a tal punto da essere molto dannosa alla salute delle persone e per questo irrespirabile. Anche il clima è particolare, Pechino soprattutto è caldissima d'estate (con temperature massime praticamente sempre i 32-33 gradi, ma a volte vicine anche ai 40 gradi) e freddissima d'inverno con molti giorni in cui il termometro non sale sopra gli zero gradi (e minime anche di 15 gradi sotto zero). Shanghai è caldissima d'estate, forse qualche grado in meno di Pechino, ma è meno fredda d'inverno, con un clima paragonabile ad alcune regioni italiane (la temperature minima media di gennaio è di poco sopra lo zero, mentre quella massima è di circa 8 gradi). A Pechino le piogge sono concentrate per lo più nei mesi più caldi, lasciando i mesi più freddi sostanzialmente secchi, mentre a Shanghai le piogge cadono in gran parte dell'anno. La neve è ovviamente più frequente a Pechino, rispetto a Shanghai. Il tempo è stato nel complesso poco piovoso, però l'estate è in linea di massima orribile, in quanto il caldo è umido, spesso nuvoloso e non c'è quasi mai il sole (per cui sono meglio le stagioni di mezzo, cioè primavera ed autunno). A Pechino c'è gente ovunque, in città c'è un super affollamento ad ogni ora del giorno e della notte (anche in metropolitana la situazione è pazzesca, con persone pressate e flussi incredibili di passeggeri). A Shanghai la gente, molta, è in giro soltanto di giorno, alla sera c'è poco traffico e poche persone che camminano (questo vale soprattutto per i giorni feriali, escludendo per il Bund, luogo affollato anche di sera). I cinesi sono abbastanza maleducati, con pochissimo senso civico, l'esatto opposto dei giapponesi (si veda, ad esempio, il loro comportamento durante qualsiasi fila: i cinesi non la rispettano mai). A Pechino ogni via è traslitterata con l'alfabeto nostrano, con nomi tradotti in inglese (così come sono inglesizzate le informazioni all'interno delle stazioni ferroviarie). Sulla metropolitana è tutto tradotto con i nostri caratteri (sempre scritto in inglese), così come sui bus. Ogni stazione della metro emette biglietti. A Shanghai è tutto uguale a Pechino, tranne nel fatto che sui bus cittadini, nella maggior parte dei casi, non vi è alcuna traslitterazione e che nelle stazioni della metropolitana i biglietti si possono comprare solo nelle biglietterie automatiche (creando così un po' di disagio). Di seguito metterò una breve e sintetica descrizione, giorno per giorno, di ciò che abbiamo visto e fatto, sottolineando che nelle gallerie delle foto è appuntato tutto in modo più dettagliato.
- 15 Luglio 2014 - partenza da Milano e viaggio per Copenaghen / scalo a Copenaghen e visita della città - Della giornata a Copenaghen, durante lo scalo aereo, ne parlo nel diario di viaggio della Danimarca. Anche durante il viaggio di ritorno, per rientrare in Italia, abbiamo fatto scalo all'aeroporto di Copenaghen, facendo ancora una volta un giretto in città. Sia per l'andata, che per il ritorno abbiamo volato con la compagnia aerea scandinava "SAS", che si è rivelata buona per i viaggi più brevi, ossia il Milano Copenaghen e ritorno, ma incredibilmente scarsa per i viaggi a lungo raggio dalla capitale danese a Pechino e viceversa. Nonostante non sia una low cost, si pagava ogni cosa da bere a bordo, era solo compresa un po' d'acqua e qualche thè caldo, senza gusto. Il cibo era scadente e di bassa qualità ed il servizio a bordo era completamente assente, nessun intrattenimento, ma soltanto l'arroganza degli assistenti di volo. Addirittura mi hanno detto che non era consentito consumare sull'aereo le bevande comprate al duty free, cosa davvero pazzesca. Una compagnia da sconsigliare.
- 16 Luglio 2014 - partenza da Copenaghen e arrivo a Pechino - Il volo da Copenaghen a Pechino è di dieci ore abbondanti. All'aeroporto della capitale cinese i controlli sono severi, ma non particolarmente lenti, così come il disbrigo delle formalità doganali (se è possibile, i controlli sono più pignoli e scrupolosi in uscita dal paese). In particolar modo a Pechino (ma anche a Shanghai), ogni volta che si entra in metropolitana, ogni bagaglio viene controllato dai raggi X e metal detector; controlli minuziosi e particolarmente lenti sono effettuati anche all'ingresso delle stazioni ferroviarie su persone, bagagli e biglietti regolari di viaggio. Per cui in Cina la macchina della sicurezza sembra essere davvero efficiente (anche se a volte sembra un po' rigida e invadente). Dopo aver cambiato un po' di soldi agli arrivi del terminal, dall'aeroporto abbiamo preso il treno fino alla stazione Dongzhimen, da lì la metro per la città (prezzo del biglietto del treno dall'aeroporto a Pechino città, 25 Yuan; mentre una corsa singola della metropolitana in città si aggira intorno ai 2 Yuan). Il nostro hotel era dietro alla stazione ferroviaria Beijing Railway Station, nel mezzo di un hutong. Gli hutong cinesi sono caratteristici vicoli, ove la popolazione cinese vive secondo i propri usi e costumi; si vedono infatti negozi con pollami appesi, gente che cuoce carni nel centro della strada, persone che vendono un po' di tutto sul suolo pubblico e via discorrendo. Saranno anche considerati tipici, ma lo sono soltanto per la loro storia, in quanto sono in verità discretamente puzzolenti, alquanto fetidi, perlopiù sporchi e assai decadenti. Dopo l'impatto con la vera Cina, passato lo spaesamento iniziale e, cominciato a far nostro il loro stile di vita, con la metropolitana siamo andati a visitare l'immensa Piazza Tienanmen (scritto anche Tiananmen, o Tian'anmen), alle fermate Tian'anmen West e Tian'anmen East. Come in tanti posti della capitale cinese c'è polizia ovunque e, prima di raggiungere la piazza, bisogna passare da un check-point che controlla con i raggi X tutte le borse e gli zaini che ognuno ha con sé. Piazza Tienanmen è grandissima (larga 880 metri da nord a sud, 500 metri da est a ovest, per un totale di 440.000 metri quadrati), una delle più estese del pianeta; è famosa soprattutto per la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese, da parte di Mao Tse-tung, il 1º ottobre 1949 (del quale domina una enorme immagine all'entrata alla Città Proibita) ed è, al contrario, tristemente nota per le proteste di Piazza Tienanmen del 1989, sfociate con l'uccisione di centinaia e centinaia di persone inermi. Nelle due estremità della piazza, divise da una strada molto trafficata, vi si trovano un'entrata alla Città Proibita da una parte e il Mausoleo di Mao Tse-tung dall'altra. Il colore rosso della troneggiante porta di ingresso alla Città Proibita ricorda il colore della bandiera, ma anche quello del sangue degli innocenti, caduti sotto il fuoco del regime. Le sere, siccome eravamo sempre stanchi, le abbiamo trascorse facendo al massimo un giretto nella zona della stazione ferroviaria Beijing Railway Station. Per quello che concerne il cibo invece, visto e considerato che la ristorazione cinese del luogo non è certamente uguale a quella cinese presente in Europa, abbiamo preferito mangiare quasi sempre comperando alimenti nei vari supermercati (solo in poche occasioni ci siamo concessi capatine in qualche ristorante, prediligendo comunque piatti a base di riso).
- 17 Luglio 2014 - Pechino - Con la metropolitana siamo scesi alla stazione di Tian'anmen West. Abbiamo visitato Piazza Tienanmen, lo Zhongshan Park (accessibile direttamente dalla piazza) e la Città Proibita (Forbidden City). Essa venne costruita tra il 1406 e il 1420, per un'estensione totale di 720.000 metri quadrati: tale complesso, che risulta il più grande palazzo del mondo, è composto da quasi mille edifici, divisi in più di ottomilasettecento camere. Fu il palazzo imperiale delle dinastie Ming e Qing, che per circa cinquecento anni servì come abitazione degli imperatori e delle loro famiglie. Oggi è affascinante da osservare, poiché è enorme, dall'aspetto imperioso e solenne. L'ingresso alla Città Proibita costa circa 60 Yuan a persona. Prima di sera, ancora in metropolitana siamo andati fino alla fermata Dabaotai, della Fangshan Line, per trascorrere un po' di tempo nel mini-mondo Beijing World Park. All'interno di questo parco sono riprodotti, in scala più piccola, i maggiori edifici del mondo, appartenenti a tutti e cinque i continenti (il biglietto di ingresso è di circa 100 Yuan a persona).
- 18 Luglio 2014 - Pechino - Con la metro siamo arrivati alla stazione di Tiantandongmen, per visitare il Tempio del Cielo (Temple of Heaven), il cui biglietto di ingresso è pari a circa 35 Yuan a persona. Il Tempio del Cielo è assolutamente bellissimo, disposto in una vasta area verde, è formato da molte parti e da molti templi, con il principale, ossia il Tempio della Preghiera per i Buoni Raccolti (Qinian Dian), davvero grandioso e visibile da distante. Entrando dal parco, il complesso del Tempio del Cielo è strutturato nella maniera che segue nelle successive righe. Si comincia con il Tempio della Preghiera per i Buoni Raccolti o Sala della Preghiera per i Buoni Raccolti (Qinian Dian), grossa struttura circolare, fatta a tre cornicioni, o per meglio dire, a tre terrazze di marmo bianco: sull'ultima delle quali si eleva un edificio circolare con un triplice tetto conico, composto di tegole blu e sormontato da una poderosa sfera dorata. Poi si trova il Tempio del Dio dell'Universo o Celeste Volta Imperiale, o Volta Imperiale del Paradiso (Huangqiong Yu), edificio circolare costruito in legno e ceramiche policrome, sormontato da un tetto spiovente di tegole blu. Infine si passa attraverso l'Altare Circolare (Yuanqiu Tan), imponente piattaforma circolare disposta su tre livelli di terrazze in marmo bianco. Il Muro dell'Eco (The Echo Wall) circonda il padiglione del Tempio del Dio dell'Universo, mentre al di fuori dell'Altare Circolare si trovano dei grandi bracieri per bruciare le offerte, detti "firewood stove". Il raggruppamento dei templi del Tempio del Cielo è dunque fantastico. Abbiamo poi anche fatto due passi all'esterno della zona del tempio, nell'area di Jingtai Road e lungo Yongding Men Dong Jie, dopo aver oltrepassato la porta sud del Tempio del Cielo. Da qui siamo andati con un taxi fino al Tempio dei Lama (Yonghe Gong, o Yonghegong Lama Temple, o Lama Temple). Il Tempio dei Lama, tradotto in italiano anche con Palazzo Yonghe, è un monastero buddista cinese, ove si respira una profonda religiosità, sacralità e spiritualità. In tutto è formato da cinque cortili, con una serie di templi buddisti, uno più bello dell'altro, che terminano con quello dentro al quale si erge la statua di Budda in legno di sandalo, alta ben diciotto metri. Anche questo gruppo di templi è imperdibile (il costo del biglietto per il tempio è di circa 40 Yuan per persona). Le stazioni della metropolitana più vicine al Tempio dei Lama sono quelle di Yonghegong e Beixinqiao. Dopo una pausa per il pranzo in un ristorante di Yonghegong Dajie, ripresa la metro, abbiamo cambiato decisamente scenario, immergendoci nella frenesia cittadina della zona della fermata della metropolitana Yonganl. Qui vi sono parecchi grattacieli, come ad esempio la torre del China World Trade Center III (di 330 m), l'edificio più alto di Pechino. Gli altri grattacieli di una certa importanza si sciorinano tra Jintong Road, Jingmao Street, Guanghua Road e strade limitrofe. La giornata è stata conclusa con una sosta nella zona olimpica di Pechino, appositamente ricavata durante le Olimpiadi del 2008, ovverosia il Beijing Olympic Park, presso la fermata della metropolitana Olympic Green. Abbiamo visto lo Stadio Olimpico (o Stadio Nazionale di Pechino) e la pagoda chiamata Linglong Pagoda. Per la verità la zona olimpica è un po' una cattedrale nel deserto, oggi poco sfruttata al cospetto della sua estensione.
- 19 Luglio 2014 - Pechino - La prima parte della giornata è stata dedicata alla scoperta dei molti grattacieli e agglomerati di alti palazzi sparsi nella capitale cinese. Abbiamo fatto il tragitto che di seguito è esposto. Fermata della metropolitana Xidiaoyutai, ove spicca la torre, alta circa 405 m, chiamata The Central Radio & TV Tower. Fermata della metropolitana Jintaixizhao, non lontano dal World Trade Center III, con i vari grattacieli, dove si fa notare la CCTV Headquarters Tower, di 234 m, un edificio ultramoderno, che ad un primo sguardo sembra una grossa "M" fatta a segmenti; sempre nella medesima area si stagliano i grattacieli del Fortune Financial Center, a partire da Fortune Plaza, di cui fa parte il grattacielo, alto circa 267 m, chiamato Fortune Plaza Office Building 1 (vicino al gruppo delle Millennium Residences Beijing Fortune Plaza). Fermata della metropolitana Guomao, dove si trova il complesso del Beijing Yintai Center (di tre grattacieli, con la torre più alta, la Park Tower, di 250 m di altezza), ed il Beijing TV Centre, di 239 m, che si eleva a breve distanza dalle sponde del piccolo fiume Tonghui River. Fermata della metropolitana Dongdan, dove si innalzano alcuni alti palazzi, fra cui il Minsheng Financial Center. Poi siamo andati verso il Palazzo d'Estate, scendendo alla stazione della metropolitana Xiyuan. Qui ci sono ristoranti e catene di cibo internazionali, oltre che bancarelle cinesi. Il Palazzo d'Estate (Summer Palace), ha un biglietto di ingresso di circa 60 Yuan a persona; già da un primo sguardo si manifesta in tutto la sua magnificenza e nella sua vastità rilassante e silenziosa, grazie ai templi, ai palazzi e al lago. Il Palazzo d'Estate ospitava le corti imperiali della dinastia Qing durante i periodi estivi, in realtà anche altre dinastie ne fecero uso ancora prima, però ebbe l'attuale forma a partire dal 1736 fino al 1795, durante il regno dell'Imperatore Qianlong. E' dominato dalla Collina della Longevità, di circa 60 metri e dal Lago Kunming (Kunming Lake). La sua estensione è di quasi 70.000 metri quadrati, in cui sono dislocati una notevole varietà di palazzi, giardini e strutture architettoniche. Fra le varie parti, una delle più grandi è quella dove una volta c'era la Sala del Virtuoso Splendore (Hall of Virtuous Splendor), distrutta dagli anglo-francesi, nella quale oggi vi sono splendidi edifici con i tetti arancioni. Importanti sono anche i corridoi in legno, completamente decorati, i Giardini della Virtù e dell'Armonia e la Sala della Benevolenza e della Longevità. Il palazzo è oltretutto pieno di statue: ne è un esempio la creatura con sembianze di capra vicina all'ingresso, che sarebbe una sorta di "chimera" di nome Qilin.
- 20 Luglio 2014 - Pechino - Con la metro siamo andati fino alla fermata Chongwenmen, dove vi sono alti palazzi, centri commerciali e strade da vera metropoli mondiale (luci, traffico e negozi moderni). Fra i centri commerciali vanno menzionati il Beijing New World ed il Glory Mall. Ripresa la metropolitana, siamo scesi a Qianmen; qui vi sono le fortificazioni di Pechino risalenti al XV secolo, composte da due grandi fortezze, chiamate Zhengyangmen (o Zhengyang Gate) e Jian Lou (o Zhengyang Gate Jianlou). Oltre a queste due imponenti torri, nel quartiere di Qianmen c'è da vedere (e farci un giro) la via dell'antica stazione, ossia la Liulichang Lie (Liulichang Street), molto lunga, ora strada pedonale restaurata, ma con un'anima tipicamente di originaria tradizione cinese. Vi si affacciano un'infinità di negozi, soprattutto di antiquariato e souvenir e possiede la ricostruzione dei primi edifici cinesi. Ancora in metropolitana, nel primo pomeriggio, ci siamo direzionati verso la stazione di Beihai North, lungo Di'anmen West Street, nella zona del Parco Beihai, o anche Parco Bei Hai (Beihai Park). Abbiamo costeggiato i laghi Qianhai -QianHai- e Houhai -HouHai-, dei quali il secondo menzionato è più vasto, vedendo ninfee, fiori di loto e tanta rigogliosa vegetazione. E' questa la parte più verde e fresca della città, con ariosi parchi che infondono una sensazione di piacevole serenità. Passando dagli hutong, si raggiungono le sponde dei due laghi, uno attaccato all'altro, di fianco ai quali si passeggia nelle quiete e nell'ombra che fanno le numerose piante, così da avere refrigerio dal gran caldo. Vi sono un po' dappertutto dei caratteristici risciò che portano a spasso i turisti. Dall'altro lato della strada vi è invece il lago del Parco Beihai, specchio d'acqua detto Taiye (Taiye Lake), ove spicca l'isolotto con un'alta scultura bianca (di più o meno 36 m), ovvero una stupa detta Dagoba bianca (o Dagoba bianco, o Baita, o Bai Ta). Il Taiye Lake è diviso da alcuni ponti in tre laghi: il Lago Settentrionale (Northern Sea - Beihai), il Lago Centrale o Medio (Central Sea - Zhonghai) e il Lago Meridionale (Southern Sea - Nanhai); in pratica il Northern Sea, il Central Sea e il Southern Sea, insieme formano il cosiddetto Taiye Lake. In mezzo al lago del Parco Beihai sono parecchie le imbarcazioni turistiche ed i battelli; il prezzo del biglietto di ingresso al parco è di circa 20 Yuan. Prima di rientrare in hotel, ci siamo diretti alla fermata della metropolitana Dongzhimen, dove vi sono diversi grattacieli e sfavillanti centri commerciali, dei quali il più vasto è il Raffles City.
- 21 Luglio 2014 - Tombe Ming e Grande Muraglia Cinese - Tramite il nostro albergo abbiamo prenotato un'escursione in minibus di una giornata alla Tombe Ming (Ming Tombs) e alla Grande Muraglia Cinese (Great Wall of China). Questa è la soluzione migliore per vedere entrambe le cose, ma soprattutto per fare un giro sulla muraglia. Le Tombe Ming che abbiamo visitato sono quelle della contea di Changping, a 45 km a nord-ovest di Pechino. La più grande è chiamata Changling (o Chang Ling), al cui interno si trova la statua dell'Imperatore Yongle. La sua struttura è composta dalla Porta dei Favori Celesti, dalla Sala dei Favori Celesti (con appunto la statua di Yongle, insieme ai Tesori della Tomba dei Ming), dalla Torre degli Spiriti e dal verde attorno. Le Tombe Ming sono in tutto tredici e sono distribuite su un'area di 40 chilometri quadrati; sono un luogo sacro, di grande rispetto per i defunti e sono legate ad una profonda religiosità. Dopo una sosta al Museo della Giada (Beijing Dragon Land Superior Jade Gallery) di Changping, con relativo laboratorio della giada e fornitissimo negozio (uno dei più grandi dell'intera Cina, con all'interno le statue di giada di animali e quant'altro), abbiamo pranzato in un ristorante sempre all'interno del gruppo museale. Nel primo pomeriggio abbiamo poi raggiunto la Grande Muraglia Cinese, nel tratto di Badaling, distante circa 70 km da Pechino in direzione nord-ovest. Per salire sulla bellissima muraglia, che serpeggia infinita tra le montagne, bisogna usare la funivia (Badaling Great Wall Cable Car, altrimenti i gradini da percorrere sono talmente tanti, che probabilmente non si riesce ad arrivare in cima, considerando anche che è sempre troppo piena di gente, all'inverosimile). La Grande Muraglia Cinese fu eretta tra il 221 e il 10 a.C. circa (per convenzione si dice che risalga al 215 a.C.), per volere dell'Imperatore Qin Shi Huang (Qin Shi Huangdi); secondo alcune misurazioni effettuate nel 2009, quindi con recenti strumentazioni tecnologiche, essa sarebbe lunga più di 8.850 chilometri. E' però piuttosto stretta, con una media di circa 10 metri, per cui non è di certo visibile dallo spazio, come si sente spesso dire. La si vede come se fosse un infinito fiume soltanto dai satelliti in orbita attorno alla terra, ma non da più distante. La muraglia percorre il paesaggio naturale dell'interno della Cina, era costruita a scopo difensivo, e segue i punti più alti e le creste più ripide delle montagne, offrendo una vista panoramica di ineguagliabile bellezza. Una volta tornati a Pechino, abbiamo fatto un'ultima sosta, precisamente al museo e negozio della seta di Jiaochangkou Street, dove si vedono, e vendono, le pregiatissime sete cinesi (anche i tradizionali abiti cinesi). Al rientro in hotel ho trovato in camera un cesto di frutta, gentilmente offerto dallo staff dell'hotel, in quanto era il mio compleanno... davvero gentili!
- 22 Luglio 2014 - Pechino e Tombe Ming (Via Sacra) - Dopo una breve perlustrazione della zona di Tiantan East Road, per cercare l'hotel, nel quale avremmo dovuto soggiornare una volta tornati da Shanghai, in tarda mattinata ci siamo diretti nuovamente a nord di Pechino, a Changping, per poi andare a vedere la Via Sacra (Sacred Way, o Via degli Spiriti, o Viale degli Spiriti, o Via delle Figure in Pietra). Ma andiamo con ordine: con la linea 5 della metropolitana siamo arrivati fino al capolinea, ossia a Tiantongyuan North; da lì con il bus numero 643 abbiamo proseguito per Changping e poi con il bus 314, in direzione Changling, fino al Viale degli Spiriti. La cittadina di Changping è tranquilla e ordinata, con tanti ristoranti e negozi, meglio della confusione di Pechino. Il Viale degli Spiriti (ingresso di circa 35 Yuan a persona) fa parte del complesso delle Tombe Ming ed è un viale monumentale realmente fantastico. Vi sono numerose statue in pietra e marmo di animali (cavalli, cammelli, elefanti e così via), guerrieri e santoni, che rappresentano le anime dei defunti e servivano per proteggere il sonno eterno degli imperatori, in quanto viale per il corteo funebre. Chi è in viaggio a Pechino non può esimersi dal vedere questo incredibile sito cinese. Per tornare a Pechino abbiamo fatto il tragitto inverso, con gli stessi mezzi dell'andata e una sosta alla fermata Datunlu East, dove è possibile osservare l'edificio dorato del centro commerciale Golden Spring Plaza.
- 23 Luglio 2014 - Pechino - Di mattina abbiamo percorso un lungo itinerario alla ricerca di altre aree con grattacieli e moderni palazzi. Ecco di seguito l'elenco del nostro cammino. Fermata della metropolitana Chaoyangmen, nel quartiere (o distretto) di Chaoyang, all'altezza di Chaoyangmenwai Dajie, con parecchi grattacieli e magazzini commerciali; fermata della metropolitana Dongsi, all'altezza di Dongsi Nandajie, dove, a differenza delle boutique raffinate delle strade con i grandi centri commerciali, qui i prezzi sono più contenuti e la merce è più varia e meno formale; fermata della metropolitana Dengshikou, precisamente all'altezza di Jinbao Street, strada elegantissima con hotel a cinque stelle, concessionarie di auto di lusso (come Ferrari e Maserati) e negozi griffati di alta moda (come Gucci, Dolce & Gabbana e quant'altro); e ancora alla fermata della metropolitana Chaoyangmen, all'altezza di Chaoyangmen South Alley dove si vedono alcuni palazzi moderni (anche uno molto strano, che dà l'effetto di essere sventrato), oltre al centro commerciale Henderson Shopping Centre in Beijingzhan Jie, ormai vicino alla Stazione Centrale di Pechino. Nel pomeriggio ci siamo diretti al Tempio di Confucio (Confucius Temple o Confucian Temple), alla fermata della metro Yonghegong Lama Temple. Confucio fu un filosofo sociale della Cina, un saggio, che diede vita alla corrente di pensiero religiosa del confucianesimo. L'ingresso al tempio è di circa 30 Yuan per persona. Oltre alla statua bianca di Confucio e ad altre raffigurazioni del saggio, il Tempio di Confucio è caratterizzato da alcuni edifici e da diverse particolarità. In uno dei cortili vi è ad esempio il cipresso più vecchio del tempio, di oltre 700 anni. All'interno di una sala del tempio sono inoltre custoditi gli strumenti musicali sacri, con le offerte a Confucio. Fuori dalle mura vi sono alcuni negozi di souvenir, intrisi di profumi di incensi, in una bellissima atmosfera orientale. Poi, ripresa la metro, siamo scesi alla fermata Andingmen, punto in cui si trova il caratteristico hutong, chiamato Wudaoying Hutong, tenuto bene e pulito, non come quello fatiscente dietro alla stazione ferroviaria Beijing Railway Station. Proseguendo, siamo arrivati al paradiso delle compere di Wangfujing Dajie (Wangfujing Street), alla fermata della metropolitana Wangfujing. Essa è la via per eccellenza dello shopping di Pechino, chiusa al traffico, con una miriade di negozi e centri commerciali, perlopiù eleganti e sofisticati. Non mancano store di libri, musica e tecnologia. Fare acquisti in Cina può essere conveniente, ma non così tanto quanto possa sembrare e, si possa immaginare, vedendo i vari negozi cinesi in Italia. In Wangfujing Dajie sono tantissimi anche i ristoranti e i vari fast food. In una vietta laterale di Wangfujing Dajie si vendevano anche gli spiedini di scorpioni (infilati ancora vivi), cavallucci marini e altri insetti vari (questi, per noi, bizzarri cibi sono comunissimi in Cina). Nel resto della città però non ho più visto nulla di ciò, ovverosia non mi sono accorto di altri posti in cui si vendevano insetti e quant'altro (ricordo però, che due passeggeri sul treno da Pechino a Shanghai, mangiavano un sacchetto di scorpioni come fossero per noi patatine in sacchetto). Per cui, per quanto possa essere pesante e non invitante il cibo in Cina, nella maggior parte dei ristoranti era piuttosto normale. Per terminare la giornata, sempre tramite la metropolitana, siamo scesi alla fermata Shaoyaoju, fuori dalla cui stazione ci sono dei moderni palazzi. Infine, sosta alla fermata Olympic Sports Center, dove si nota la figura dell'originale grattacielo Pangu Plaza Office Building.
- 24 Luglio 2014 - viaggio da Pechino a Shanghai - Con il treno ad alta velocità siamo partiti dalla stazione ferroviaria di Pechino (Beijing South Station) e siamo arrivati fino a quella di Shanghai (Hongqiao Railway Station). Il treno di categoria G, che in alcuni tratti sfiora i 400 km orari, è modernissimo e copre i più di 1.200 km, che separano le due città, in quattro ore e mezza abbondanti. Dall'aeroporto di Shanghai vi sono treni a levitazione magnetica che raggiungono, o addirittura superano, i 500 km orari di punta massima. Come già accennato abbiamo comperato i biglietti del treno direttamente dal banco reception del nostro hotel, per un totale di 553 Yuan a persona, più una piccola commissione. Il panorama esterno che separa le due metropoli non si discosta molto da quello al quale siamo abituati, ossia la Pianura Padana; infatti è verde, pianeggiante, con campi, piante e una densa foschia (in Cina le nebbie sono cosa comune, sia d'estate, quanto d'inverno). Anche la vegetazione non è molto differente, vi sono alberi da clima temperato, oltre a risaie e a coltivazioni di mais. Le case sono poche fino a Nanchino, dopodiché si intravedono palazzoni, gru e cantieri sino alle porte di Shanghai. Come per Pechino, così a Shanghai, abbiamo prediletto la metropolitana per gli spostamenti in città, poiché è il miglior mezzo e serve ogni anfratto della megalopoli. Sarò un po' controcorrente, però a me Shanghai non ha entusiasmato, sarà perché è quasi soltanto moderna, sarà perché ha un animo piuttosto freddo, oppure perché al cospetto della storia di Pechino, viene fortemente sminuita. Giunti a Shanghai siamo andati con la metropolitana alla stazione Tiantong Road, all'altezza di Henan Middle Road, zona in cui avevamo l'hotel prenotato. Nelle sere trascorse a Shanghai abbiamo sempre fatto un giretto attorno al nostro hotel, mangiando in qualche fast food o comperando qualcosa nei vari minimarket. Siamo anche andati al Bund (il lungo viale sulla riva sinistra del fiume Huangpu, che fronteggia il quartiere degli affari di Pudong) con la metro, infatti era piuttosto vicino. I prezzi dei biglietti della metropolitana vanno da 5 a 3 Yuan a seconda della distanza. Shanghai alterna modernissimi grattacieli a palazzi popolari fatiscenti, in strade strette, creando un contrasto notevole.
- 25 Luglio 2014 - Shanghai - Siamo subito tornati alla stazione ferroviaria Hongqiao Railway Station con la metropolitana, per acquistare i biglietti per Nanchino (269 Yuan a testa andata e ritorno). Quindi di nuovo con la linea 10 della metro abbiamo proseguito per lo Zoo (fermata Shanghai Zoo). Questo zoo è grandissimo e verdissimo, con giardini, fiori e alberi, oltre ad avere moltissime specie di animali di tutto il mondo, appartenenti alle famiglie dei rettili, pesci, anfibi, uccelli e mammiferi (con anche i mitici panda, animali parecchio amati in Cina). Nel pomeriggio ci siamo inoltrati nella parte più vivace della città, vale a dire a Nanjing Road (fermata della metropolitana East Nanjing Road) e nelle strade che la intersecano, come Shaanxi Nan Lu (Shaanxi South Road), Jiujiang Road e Jiangxi Road. Nanjing Road è la via dello shopping, dei centri commerciali, dei ristoranti, delle boutique eleganti di Shanghai, dove fiumane di persone la percorrono ogni ora del giorno e della sera. Da Nanjing Road si va tranquillamente a piedi sino al Bund, punto in cui si fanno notare i prorompenti ed altissimi grattacieli del Pudong, che rendono lo skyline di Shanghai uno dei migliori al mondo. Il Bund è fiancheggiato da parecchi palazzi in stile europeo, residuo delle colonie del passato, visibili a partire da Zhongshan Dong Yi Lu (Zhongshan Dong Yi Road), mentre i grattacieli del Bund, ormai famosi a livelli globale sono numerosi. Di essi però i più alti sono rispettivamente: la nuova Shanghai Tower, all'epoca della nostra visita quasi ultimata, con uno slancio di ben 632 m (al momento il secondo edificio più alto al mondo dopo il Burj Khalifa di Dubai); il World Financial Center, di 492 m di altezza; la Oriental Pearl Tower, torre televisiva di circa 470 m, cuore iconico del Pudong; la Jin Mao Tower, alta 421 m; eccetera. Dal Bund si può prendere la via del Bund Sightseeing Tunnel, che porta direttamente al Pudong. All'ingresso del tunnel (a pagamento) ci sono sale giochi e fast food.
- 26 Luglio 2014 - Shanghai - Ci siamo dedicati alla parte più bella e caratteristica di Shanghai, la Città Vecchia (Shanghai Old Town), il centro storico più antico, nel quale ci sono case dal tipico aspetto della Cina di una volta, che si alternano a negozietti di souvenir, arte cinese, gioiellerie e preziosi. Con la metropolitana siamo scesi alla stazione Yuyuan Garden, all'altezza di Lishui Road. Camminando un po' si intravedono le case di Fuyou Road, erette secondo uno stile che ricorda un tempio cinese; poi si incontra Jiujiao Chang Road (o Jiu Jiao Chang Road), ove vi sono piccoli templi e splendidi negozi di antiche cose cinesi, articoli regalo cinesi e ninnoli da collezione (come favolose statue e suppellettili vari). Arrivati nei pressi del Parco Yuyuan (o Giardino Yuyuan, o Giardino del Mandarino Yu, o Yu Garden, o Yuyuan Garden), si transita lungo la Shanghai Old Street, un vicolo che fiancheggia il Parco Yuyuan, nel mezzo dell'area commerciale e turistica di Yuyuan. Questa strada pedonale, così come nelle vie adiacenti, è stracolma di bazar e negozi, che vendono ogni sorta di merce. Dopodiché si entra nella pace e nella aggraziata bellezza del parco, racchiuso fra piccoli templi, rocce e vegetazione curatissima (ingresso all'incirca 30 Yuan a persona). Il Parco Yuyuan venne creato nel 1599 ed è un esempio dei tradizionali giardini cinesi, è un microcosmo di equilibrio, grazie ed eleganza, dove coesistono piante, animali (perlopiù carpe rosse) e minerali. Al suo interno vi è la solita aurea di spiritualità orientale, proprio del cuore del centro di questa enorme città. Abbiamo sostato nel parco per un po', successivamente, di nuovo in metro, siamo arrivati alla fermata Xintiandi, nell'omonimo e ricco quartiere. L'area pedonale di Xintiandi è quella della Concessione Francese, un mix di stili europei ed asiatici. E' uno dei quartieri più fini e sofisticati di Shanghai, con gioiellerie ovunque e centri commerciali sfarzosi (si veda ad esempio lo Xintiandi Style). Nelle zone coloniali vi sono eccellenti bar e ristoranti, oltre alle esclusive boutique. A partire da Madang Road, vanno menzionati la Former Residence of Sun Yat-Sen, la Former Residence of Zhou Enlai ed il Site of the first National Congress of CPC -Communist Party of China-, che sono tutti quanti edifici storici. Nella seconda metà del pomeriggio, sempre in metropolitana, siamo andati a vedere il Jing'an Temple (o Jing'an Si Temple), con fermata omonima. Esso è un tempio buddista, molto antico, con sublimi statue e pregevoli finimenti dorati. Il tempio sorge proprio nel mezzo di un gruppo di grattacieli e centri commerciali del Jing'an Si Plaza, dei quali il grattacielo più alto è la torre Shanghai Wheelock Square (di 297 m). Come ultima tappa della giornata siamo arrivati in Piazza del Popolo (People's Square), alla omonima fermata della metro. Tale piazza è uno dei luoghi più conosciuti e importanti della città, grazie al suo parco, People's Park, ed ai numerosi grattacieli. Si entra in piazza passando dal tunnel della metropolitana, sorpassando gli ingressi dei centri commerciali, infatti non si può evitare questo passaggio se si giunge con la metro. Piazza del Popolo è grande ed imperiosa, poiché circondata da altissimi grattacieli. Tra gli edifici più alti della piazza, ci sono: il Shimao International Plaza ed il Tomorrow Square, localizzati tra West Nanjing Road ed appunto People's Square.
- 27 Luglio 2014 - Nanchino - Con il treno ad alta velocità abbiamo raggiunto in circa un'ora e mezza Nanchino, l'antica capitale della Cina, tristemente nota per il Massacro di Nanchino, uno dei più cupi crimini di guerra perpetrati dall'esercito giapponese in città, all'inizio della Seconda Guerra Sino-Giapponese, tra il 1937 e il 1938. A parte questa brutta parentesi storica, Nanchino non ci ha entusiasmati, anzi, sarà stata anche la complicità della giornata uggiosa e piovosa, sta di fatto che non l'abbiamo trovata per niente una bella città; molto piacevole è soltanto la collina dei templi, immersa nel verde. La metropolitana per girare in città è piuttosto comoda, ma non è certamente capillare e vasta come Shanghai e Pechino (i biglietti della metro hanno prezzi che oscillano tra i 2 e i 4 Yuan, a seconda della distanza; le scritte delle stazioni sono traslitterate in inglese, mentre i bus hanno scritte solo in cinese). Noi abbiamo utilizzato prevalentemente la linea 1 e la linea 2. Nella periferia di Nanchino scorre il possente Fiume Azzurro (Yangtze), lo si vede benissimo dai finestrini del treno. La stazione dei treni è isolata e fuori dal centro; se possibile ci è parsa una città sterile e dispersiva. Dalla stazione ferroviaria Nanjing South Railway Station, in metropolitana siamo arrivati alla fermata Sanshanjie, nel cuore cittadino, dove si vedono alti palazzi e tanti edifici. Dopo una sosta fra i localini e i bar della zona attorno alla stazione delle metropolitana Xiamafang, ci siamo diretti verso la collina dei templi. Qui si ergono i migliori monumenti della città, come il Mausoleo di Sun Yat-Sen (Dr. Sun Yat-Sen's Mausoleum) e il Tempio di Linggu. Il Mausoleo di Sun Yat-Sen è ciò che richiama più turisti in viaggio a Nanchino, composta da svariate porzioni, divise da lunghissime rampe di scaloni. Dalla stazione della metro Xiamafang, seguendo vari cartelli ed indicazioni si arriva a piedi, poi vi sono anche dei bus urbani turistici (il numero 1 e il numero 2) che conducono ai vari monumenti e alle Tombe Ming (quest'area è molto vasta e molto verde, arricchita dalla presenza di viali alberati). Il percorso è inoltre fattibile a piedi sino alla stazione della metro Muxuyuan. Come tutto il patrimonio monumentale cittadino la collina dei templi è un'eredità dei Ming e dei Qing. Prima di tornare in stazione e rientrare a Shanghai abbiamo fatto una piccola deviazione nei dintorni del fiume chiamato Qinhaui River, affluente del Fiume Azzurro, all'altezza di Qinhuai Road (fermata della metropolitana Hedingqiao. Per vedere meglio Nanchino occorrono almeno due giorni, poiché è strutturata in maniera strana e i monumenti sono difficili da raggiungere in tempi rapidi. Noi in una giornata abbiamo fatto quello che abbiamo potuto.
- 28 Luglio 2014 - Shanghai - La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di dirigerci in stazione, alla Hongqiao Railway Station, per acquistare i biglietti del treno per Pechino (553 Yuan a testa il biglietto del treno ad alta velocità di categoria G per Pechino). In stazione a Shanghai i biglietti si possono comperare fino a tre giorni prima della partenza. Di mattina siamo andati a rilassarci un attimo all'interno del parco, chiamato Zhongshan Park, alla omonima fermata della metropolitana. Questo parco, attorniato da alcuni grattacieli, è riposante e ben tenuto: una fresca macchia verde nel cemento. In seguito, ancora in metro, scendendo alla fermata della metropolitana Changshou Road e, muovendoci nelle strade intorno ad Anyuan Road, ci siamo diretti verso il Tempio di Buddha di Giada (o Tempio del Budda di Giada, Shanghai Jade Buddha Temple). Il tempio si trova in una traversa di Anyuan Road, più o meno nell'intersezione con Shaanxi Road (ingresso di circa 30 Yuan per persona). All'interno del tempio, non si può fotografare il Budda di Giada, che fu introdotto in un secondo tempo e arrivò dalla Birmania. Nel pomeriggio siamo ritornati nella zona del Bund e successivamente ci siamo inoltrati nei grattacieli del Pudong. La fermata della metro per il Pudong è Lujiazui. Siamo saliti sul World Financial Center (Shanghai World Financial Center, o SWFC), all'osservatorio del novantacinquesimo piano, con un'ascensore super veloce (con una spesa di circa 120 Yuan a persona, mentre se si vuole accedere al piano numero 100, il costo è di circa 180 Yuan a persona; ma secondo me è già sufficiente l'osservatorio del piano numero 95 per vedere un buon panorama dall'alto di Shanghai). Tutta l'area che circonda i grattacieli è fatta molto bene, infatti vi è una passatoia sopraelevata con delle scale mobili, che si utilizzano come rampe di accesso, dalle quali è possibile entrare nei grattacieli e vederli da vicino. In seguito, ancora una volta in metro, siamo arrivati alla fermata West Nanjing Road, per vedere alcuni grattacieli e centri commerciali (fra cui il The Plaza 66 Tower e il Westgate Mall); poi in metro fino alla fermata South Huangpi Road, con altri grattacieli e centri commerciali (fra cui si evidenzia l'alta torre chiamata Hong Kong New World Tower); infine siamo scesi alla fermata South Shaanxi Road, nella porzione della Concessione Francese, laddove vi sono grattacieli e pregevoli centri commerciali, oltre ovviamente alle case di vetusto stampo coloniale. Nelle ultime tre fermate della metropolitana di cui ho parlato, cioè West Nanjing Road, South Huangpi Road e South Shaanxi Road, così come nelle adiacenze del nucleo centrale della città, un po' dappertutto si numerano moderni centri commerciali, magazzini, boutique, empori, tutti cari ed elegantissimi, perlopiù di alta moda (soprattutto italiana, si veda Prada, Dolce & Gabbana, ma non solo, si vedano infatti i marchi Rolex, Chanel e così via). Questo assembramento per i nostri gusti risulta essere troppo chic e diventa a lungo andare anche un po' stancante.
- 29 Luglio 2014 - Shanghai - Nel nostro ultimo giorno a Shanghai, abbiamo ripercorso un po' le stesse cose: siamo tornati al Bund e a Nanjing Road per passeggiare e guardare le vetrine. Prima però, in mattinata, ci siamo spinti in periferia, non lontano dalla costa, anche se di fatto per raggiungere il mare da Shanghai non è proprio semplice. Siamo scesi alla fermata della metro Yuandong Avenue (dove di fatto non vi è nulla di bello da vedere) e poi alla fermata Zhangjiang Hi-Tech Park Station (dove è soltanto il nome accattivante).
- 30 Luglio 2014 - viaggio da Shanghai a Pechino - Con il treno ad alta velocità di categoria G siamo tornati a Pechino (poco meno di cinque ore di viaggio), partenza dalla stazione Hongqiao Railway Station di Shanghai e arrivo alla stazione (Beijing South Station) di Pechino. Una volta arrivati alla stazione della capitale cinese, siamo andati all'hotel prenotato nella zona del Tempio del Cielo, vicino alla fermata della metro Tiantandongmen.
- 31 Luglio 2014 e 1 Agosto 2014 - partenza da Pechino e viaggio per Copenaghen / scalo a Copenaghen e visita della città - Abbiamo fatto la stessa trafila dell'andata, a percorso invertito: metro e treno fino in aeroporto (25 Yuan di treno a ciascuno). Poi volo intercontinentale per Copenaghen con la scadente "SAS". Quindi, arrivo Copenaghen, visita di ciò che ci eravamo persi durante lo scalo dell'andata e ritorno a Milano Malpensa il mattino successivo. Come nota conclusiva posso affermare che Pechino è più solenne e maestosa di Shanghai, la quale è invece troppo (e soltanto) moderna. La Città Proibita di Pechino, il Tempio del Cielo di Pechino, il Palazzo d'Estate di Pechino, la Grande Muraglia Cinese e le Tombe Imperiali delle dinastie Ming e Qing, sono tutti patrimoni dell'umanità secondo l'UNESCO. Un viaggio in Cina può essere faticoso e impegnativo.
Abbiamo soggiornato presso lo "Zhong An Hotel" di Pechino, presso il "Shanghai Lakeside Holiday Inn Hotel" di Shanghai e presso l'"Ai Hua Hotel" di Pechino.

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CINA, diario di viaggio da Pechino a Shanghai

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