GRECIA: CRETA (Luglio-Agosto 2012)
CRETA (dal 31 Luglio al 14 Agosto 2012)

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Foto di Creta (Gole di Samaria)
Foto di Creta (Georgioupolis)
GEORGIOUPOLIS: vista del mare
Cartina politica della Grecia

Foto di Creta (Elafonissi)
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1° Giorno -31 Luglio 2012 Viaggio di andata e Georgioupolis- Il viaggio è stato in compagnia di Morgana, i voli di andata e di ritorno, da Milano Malpensa ad Heraklion (o Iraklio, a seconda di come si voglia chiamare la capitale di Creta) e viceversa, sono stati compiuti con la compagna inglese "Easy Jet", per poco più di due ore e mezza di percorrenza a tratta. Abbiamo deciso di dedicare la importante vacanza estiva all'isola di Creta, poiché essa è molto grande e sarebbe stato un peccato tralasciare delle zone (l'isola ha una lunghezza all'incirca di 260 km, per una larghezza che si aggira intorno ai 60 km di media). Usciti dall'aeroporto, per circa 1,50 Euro siamo saliti sull'autobus numero 120 con direzione la stazione dei bus del centro città di Iraklio. Da qui, con il pullman di linea, per circa 9,20 Euro a persona ed un tragitto di due ore comode, ci siamo diretti verso Georgioupolis, località balneare della costa nord di Creta, dove avevamo la prenotazione in albergo. Considerando la crescita vertiginosa dei prezzi dei carburanti, ove il prezzo della benzina è diventato più caro che in Italia (schizzando a poco meno di 2 Euro al litro), abbiamo accantonato l'idea di affittare un'auto e abbiamo girato tutta l'isola tramite i mezzi pubblici. Per mezzi pubblici si intendono gli autobus di linea, o meglio i pullman di linea, che sono moderni, spaziosi, puntuali e confortevoli (vi sono quelli della KTEL - ANEK); grazie ad essi, con un po' di pazienza e pianificando dettagliatamente gli itinerari, si possono raggiungere tutte le maggiori destinazioni sull'isola di Creta. Il clima di Creta è magnifico quasi tutto l'anno, con poche piogge, con inverni miti e con le restanti stagioni decisamente calde; l'estate, con in particolare i mesi di luglio e agosto, è la stagione più calda, con termometro che può anche stazionare tra i 40 e i 45 gradi. Ma non bisogna pensare che sia un caldo spossante, che faccia bollire di sudore le persone, infatti è un caldo secco e ventilato, con temperature che sulla costa sono di alcuni gradi più basse rispetto alle roventi aree interne. Ovviamente nelle giornate in cui non vi è vento il clima diventa torrido ed i colpi di sole possono diventare pure pericolosi per la salute. Creta è una garanzia per chi voglia trovare giornate terse e sole luminoso, per gli amanti della tintarella, infatti in estate dalla mattina alla sera non si vede nemmeno una nuvola, favorendo così la vita da spiaggia, che assume i connotati della vacanza perfetta. Ma questo non è stato il nostro caso, poiché abbiamo preferito girare in lungo e in largo l'intera isola, per vedere tutte le meraviglie naturali che custodisce questo continente in miniatura (sì, proprio così, Creta è come se fosse un piccolo continente, di fatti nell'isola si spazia dal mare cristallino e pulitissimo, da far competizione con quello delle Antille, per passare alle cornici alpine, degne dei migliori paesaggi svizzeri). Dalla strada che separa Iraklio e Georgioupolis, è possibile farsi un'idea del paesaggio cretese: da una parte lo stupendo mare azzurro, dall'altra parte le alture, con il verde intenso della vegetazione mediterranea. Georgioupolis (il cui nome è traslitterato anche in Georgioupoli, o Georgioúpoli) è una località balneare situata sulla costa nord di Creta, sul Mar di Creta o Mare Cretese, ramo del Mar Mediterraneo, praticamente nella parte in cui termina il Mar Egeo. Georgioupolis è un luogo tranquillo, con un piccolo centro, nel quale si erge la bellissima chiesa che richiama lo stile bizantino, ed in cui si elencano una serie di negozietti di souvenir, bancarelle di oggettistica, minimarket, bar e accoglienti ristoranti con tavoli rigorosamente all'aperto. E' il posto ideale per rilassarsi, stando alla larga dalla calca di siti ben più confusionari e fracassoni. Inoltre Georgioupolis si affaccia su una delle più belle e lunghe spiagge di Creta, ove il mare è caldo e azzurro e la sabbia è di color oro. Davanti alla spiaggia, in fondo ad un molo di scogli, è posizionata la Cappella di San Nicola (Agios Nikolaos Church, o Ágios Nikólaos Church, o Ayios Nikolaos Church, o Áyios Nikólaos Church, o Saint Nicholas Church), una chiesetta di colore bianco che impreziosisce la baia di Georgioupolis; per arrivare ad essa bisogna attraversare a piedi il sentiero di scogli. Non mancano poi i noleggiatori di auto, così come le agenzie di viaggio locali, con le quali è possibile fare le escursioni in tutta l'isola, partendo direttamente dalla piazza principale di Georgioupolis (per la verità l'unica piazza di questa piccola località). Georgioupolis sorge alla foce di due fiumiciattoli, il più grande dei quali si chiama Turtle River, nome datogli per la presenza di tartarughe acquatiche. Un'altra cosa degna di nota è la presenza di numerosi e profumati eucalipti centenari, che disegnano il profilo dei viali insieme agli immancabili tamerici; questi alberi tipici dell'Australia si trovano anche in altri luoghi di Creta, però in quel di Georgioupolis ve ne sono parecchi perché vennero piantati per volere del Principe Giorgio, Alto Commissario di Creta, vissuto tra la fine dell'Ottocento e metà del Novecento, al quale è dedicato il paesino. Premetto, in aggiunta, che in tutte le serate del nostro soggiorno abbiamo sempre cenato nei vari bar e ristoranti di Georgioupolis, senza mai andare chissà dove, poiché quotidianamente stavamo in giro dal mattino presto, fino proprio alle prime ore della sera. Per i pranzi invece ci siamo accontentati ogni volta di qualcosa di frugale, da mangiare dove capitava, restando comunque sul leggero. Abbiamo soggiornato presso il "Fereniki Hotel" di Georgioupolis, agevolmente ubicato per gli spostamenti.
2° Giorno -1 Agosto 2012 Chania e Georgioupolis- La prima città che abbiamo deciso di visitare è stata la seconda per grandezza di Creta, ovverosia Chania (il cui nome è traslitterato anche in Hania, Xania, Cania, Chanià, o Chaniá e italianizzato in La Canea). Ora ed in seguito riporterò diverse traslitterazioni dei nomi delle città e dei monumenti, in quanto dal greco ne sono state fatte tante, infatti in svariate fonti tali nomi vengono riportati in diverse varianti. Da Georgioupolis ci vogliono circa quaranta minuti di pullman, per una spesa di circa 4,10 Euro a tratta. Chania, malgrado la sua vastità ed i circa centomila abitanti, offre pochi monumenti eccezionali; è divisa nella parte moderna, piuttosto movimentata, trafficata, con ampi parcheggi, negozi e ristoranti di stampo internazionale e la parte antica, la Città Vecchia Veneziana (Old Town, ovvero il centro storico), sicuramente più caratteristica. Partendo dalla stazione dei bus, sfilando dalla città moderna a quella antica, abbiamo visto: la via con parecchie bancarelle e negozietti di souvenir, chiamata Skrydlof; la bella Cattedrale Mitropolis Trimartiri (Metropolis Church - Trimartiri, o Greek Orthodox Cathedral Church) in Platia Athinagora (o Plateia Athinagora, conosciuta pure come Platia Mitropoleos, o Plateia Mitropoleos, o Platia Mitropolis o Plateia Mitropolis); la salita nel pieno centro storico, in Dtounopapa, dove c'è un'antica cinta muraria e dalla cui sommità si scruta il panorama cittadino; la Chiesa Cattolica di Chania (Catholic Church) con il relativo Museo del Folclore; per finire con lo stupendo Porto Veneziano (Venetian Harbour o Venetian Port) nella Città Vecchia Veneziana, ove vi è annessa la Moschea Djamissi (Mosque of Djamissi), con la cupola di colore bianco, nota anche con il nome di Moschea dei Giannizzeri, eretta nel 1645 al tempo dell'occupazione ottomana. Il Porto Veneziano è il luogo migliore di Chania: grazie al suo mare blu cobalto e al fatto di essere circondato dalle antiche casette colorate, retaggio del dominio dei veneziani, risulta essere una calamita per i turisti, i quali ne affollano i numerosi ristoranti all'aperto. Dopo aver fatto ritorno a Georgioupolis, abbiamo dedicato un po' di tempo alla spiaggia, con bagni in mare e alcune fotografie.
3° Giorno -2 Agosto 2012 Iraklio, Cnosso e Malia- Nel secondo giorno di vacanza abbiamo optato per la visita combinata di Iraklio e Cnosso. Il tragitto in pullman da Georgioupolis ad Iraklio dura circa due ore, per un prezzo del biglietto di circa 9,20 Euro a tratta. Iraklio (il cui nome è traslitterato anche in Iráklio, Iràklio, Irakleio, Heraklion, o Iraklion e italianizzato in Candia) con i suoi centosessantamila abitanti è la capitale di Creta, oltre ad essere una città completa di tutto. Non mancano monumenti antichi, negozi all'avanguardia, ristoranti classici, fast food, centri commerciali, cinema, divertimenti e l'anima frizzante di una città continentale, non certo da città isolana. Partendo dal Porto Venziano (Venetian Harbour o Venetian Port), praticamente a fianco della stazione degli autobus, abbiamo gironzolato qua e là per tutto il territorio urbano, vedendo: il corso pedonale chiamato 25th Avgoustou (o 25is Avgoustou), dal quale inizia e si dipana il centro, con negozi, attrazioni varie e mondanità e sul quale si affacciano anche edifici storici importanti, oltre ad essere collegato al lungomare di fronte al Porto; la piccola chiesa chiamata Catholic Church of St. John the Baptist; una fra le maggiori chiesa della città, cioè la Church of Ayios Titos (o Church of Agios Titos, nota anche con il nome italianizzato in Chiesa di San Tito, o Basilica di San Tito, o Chiesa di Agios Titos, o Basilica di Ayios Titos), il cui primo nucleo venne eretto dai Bizantini nel 962, poi nel 1856 i Turchi la trasformarono in moschea ed infine, in tempi più recenti, venne intitolata a San Tito, ossia il santo che ha convertito il popolo cretese al Cristianesimo; il centro commerciale Hondus Center, nella piazza di fronte alla Chiesa di San Tito, facente sempre parte del corso pedonale 25th Avgoustou; il Municipio; il comprensorio di Platia Eleftherias (o Plateia Eleftherias, o Eleftherias Square) con Platia El Venizelou (o Plateia El Venizelou) e la Morosini Fountain, detta The Lions; le vie pedonale, ricche di negozi di souvenir e botteghe, comprese fra Odos 1821 (od Odós 1821) e Odos 1866 (od Odós 1866); Platia Kornarou (o Plateia Kornarou, o Kornarou Square) e la statua equestre di Erotokritos ed Aretousa, con la raffigurazione dei due personaggi ed un cavallo a tre teste; la maggiore chiesa della città, la Cattedrale di Iraklio, ossia la Metropolitan Church of Ayios Minas (o Metropolitan Church of Agios Minas, o Heraklion Cathedral Church), costruita fra il 1862 ed il 1895; la chiesa più piccola rispetto alla precedente, ma praticamente attaccata alla Cattedrale, vale a dire la Church of Ayia Aikaterini of Sinaites (o Church of Agia Aikaterini of Sinaites, o Church of Agia Ekaterini, o soltanto Hagia Ekatherini, nota anche con il nome italianizzato in Chiesa di Santa Caterina e, secondo i locali, chiamata "Mikros Agios Minas", cioè "Piccola Agios Minas"); Platia Ag. Ekaterinis (o Plateia Ag. Ekaterinis, o Ag. Ekaterinis Square, o St. Ekaterinis Square), la piazza ove si stagliano le due chiese appena citate; la Chiesa di Agios Petros (o Chiesa di Ayios Petros, o Agios Petros Church, o Ayios Petros Church, nota anche con il nome italianizzato in Chiesa di San Pietro) con i suoi antichi scavi in Theotokopoulou; la passeggiata sul lungomare, con il blu delle acque che si perdono all'orizzonte; per terminare con il Museo Storico di Iraklio (-Museo di Storia Naturale-, Natural History Museum of Crete), situato davanti al mare, ma senza dimenticare anche il Museo Archeologico di Iraklio (Heraklion Archaeological Museum), museo unico per la quantità di reperti circa la civiltà minoica. Dalla stazione dei bus della capitale cretese, con l'autobus urbano numero 2, per circa 1,50 Euro a tratta, abbiamo raggiunto il sito archeologico di Cnosso, a breve distanza da Iraklio. Cnosso (il cui nome è traslitterato anche in Knossos, o Knosos) è celebre per il Palazzo di Cnosso (conosciuto anche come Palazzo di Minosse), risalente al XV secolo a.C., eccezionale esempio e testimonianza dell'epoca minoica, capolavoro dell'architettura minoica (il biglietto di ingresso costa circa 6 euro). Da come si evince dai suoi resti, il palazzo era grandissimo, infatti ricopriva una superficie di circa ventiduemila metri quadrati, era a più piani, con una pianta molto complessa ed intricata (per queste ragioni la leggenda narra che vi ci fosse rinchiuso il "Minotauro", un essere mostruoso e feroce, divoratore di persone, una creatura mitologica, per metà uomo e per metà toro, che faceva da guardia al palazzo). Per l'esattezza si pensa che le stanze fossero milletrecento, distribuite su ben cinque piani e che l'enigmatico palazzo fosse proprio la residenza del leggendario Re Minosse. Abbiamo perlustrato tutta l'area archeologica, osservandone i dettagli, passando in rassegna le rovine e le porzioni ancora in piedi del palazzo, con le sale di quello che sarebbe dovuto essere il famigerato "Labirinto del Minotauro", o "Labirinto di Cnosso". Questo labirinto è un dedalo di corridoi, stanze e cunicoli, è un labirinto leggendario che, secondo la mitologia greca, fu fatto costruire dal Re Minosse e dentro al quale si muoveva il Minotauro, pronto ad attaccare gli uomini che gli venivano dati in pasto. Dei resti del palazzo sono ancora visibili le colonne ed i colonnati di colore rosso, così come le decorazioni all'interno delle sale ed i numerosi affreschi (fra i meglio conservati spiccano le raffigurazioni del "Principe" e del "Toro con i Ginnasti", anche se alcuni affreschi originali, che erano presenti sulle pareti del palazzo, e gli originali di altri affreschi che si vedono nel palazzo, ora sono custoditi all'interno del Museo Archeologico di Iraklio). Ma la parte più famosa e fotografata del Palazzo di Cnosso è quella con le tre colonne rosse, dietro alle quali c'è l'affresco con la scena della "Lotta con il Toro". Una tappa a Cnosso è fondamentale durante un viaggio a Creta, poiché si tange la grandiosità della storia di quest'isola, della civiltà minoica, la mitologia greca con il mito del Re Minosse e si rimane strabiliati da quanto potessero essere avanzati in termini di architettura e di costruzioni edili nel corso dell'Età del Bronzo. Insomma a Cnosso vi è un'ancestrale fusione tra mito e realtà, qualcosa che trascende lo spazio e il tempo, l'immortalità della storia, che va oltre i confini umani e fa da testimone allo scorrere dei secoli. Prima di tornare a Georgioupolis, abbiamo preso un altro pullman dalla stazione di Iraklio, con destinazione Malia (il viaggio dura approssimativamente un'ora, per un prezzo di circa 3,80 Euro). Malia (il cui nome è traslitterato anche in Mália, o Màlia) è una frequentata località turistica sulla costa a est di Iraklio. La strada principale, nominata Beach Road, insieme alle altre vie limitrofe, ospita una miriade di bar, ristoranti, negozi vari, sale giochi, discoteche ed un'infinità di locali notturni; Malia richiama praticamente soltanto turisti inglesi, difatti è un po' troppo inglesizzata. Anche se il mare e la spiaggia non sono male, non sembra assolutamente di essere a Creta e tanto meno in Grecia, infatti mentre si cammina fra le sue vie, si perde totalmente il fascino dell'atmosfera cretese. Non vale la pena fermarsi qui, poiché si viene sopraffatti dal frastuono e dalla cafonaggine dei rumorosi turisti inglesi, i quali pensano che Malia sia diventata una colonia britannica e che sia di fatto occlusa agli altri. In serata abbiamo fatto rientro a Georgioupolis, passando ovviamente da Iraklio.
4° Giorno -3 Agosto 2012 Gole di Samaria- E' stata la giornata più faticosa dell'intera vacanza, il giorno delle Gole di Samaria (o Gole di Samariá, o Gola di Samaria, dall'inglese Samaria Gorge National Park, oppure solamente Samaria Gorge, od anche Samariá Gorge), il giorno in cui abbiamo fatto una scarpinata in mezzo alle rocce, lunga ben sedici chilometri. E' stata la prima escursione fatta tramite un'agenzia viaggi di Georgioupolis e devo dire, che a discapito di quanto si possa pensare, è stata la migliori soluzione possibile. Infatti tramite l'agenzia si prenota soltanto il trasferimento nel luogo prescelto con il pullman o con altri mezzi e poi, una volta giunti a destinazione, ognuno è libero di andare dove vuole, senza essere vincolati da guide o da noiosi spostamenti di gruppo. Nel tardo pomeriggio si rientra a Georgioupolis, dopo aver avuto tutto il tempo di vedere con calma ciò che di interessante propone l'escursione che si è deciso di fare. Abbiamo optato per questa soluzione solamente nei casi in cui non era possibile arrivare con i pullman di linea, in più queste escursioni sono poco costose e ben collaudate. Per le Gole di Samaria abbiamo pagato 37 Euro a testa, compreso il biglietto di ingresso al parco naturale, poi ancora 9,50 Euro a testa per il battello di rientro, dopo aver fatto il trekking a piedi. Ma veniamo con ordine, incominciando a raccontare la didascalia cronologica della giornata. Il percorso in pullman porta fino all'interno di Creta, nelle montagne attorno all'abitato di Omalos (ad una quota vicina ai 1.300 m), nella parte centro-occidentale di Creta, punto da cui inizia il parco naturale delle Gole di Samaria. Dopo aver attraversato questi splendidi scenari rocciosi a piedi, si giunge fino sulla costa del Mar Libico, nella località marittima di Agia Roumeli (o Agia Rouméli, o Agía Rouméli, o raramente scritto anche Aghia Roumeli); da qui con il traghetto si va fino a Chora Sfakion (od Hora Sfakion), per poi ritornare a Georgioupolis in pullman. Per cui non è consigliabile fare questa escursione arrivando con la propria auto, altrimenti bisognerebbe risalire nuovamente tutto il percorso delle gole, oppure non ultimarlo, per poi tornare indietro e ciò non sarebbe sicuramente appagante. Che dire, probabilmente il più paesaggistico ed incantato luogo naturale dell'isola. Anche a livello personale non avevo mai visto dei posti così suggestivi, che cambiano continuamente e che stupiscono per le conformazioni rocciosi, le pareti calcaree e per la superba vegetazione che spazia fra quella mediterranea, quella alpina, fino agli aridi arbusti. La grandezza, la forza ed il fascino della natura selvaggia sono davvero incontrastati e fra queste gole si capisce appieno il perché. Sedici chilometri a piedi sembrano tanti, nonostante ciò abbiamo compiuto questo trekking in circa quattro ore e mezza, anche se la media parla di cinque ore e mezza. E' stato piuttosto sfiancante, perché non eravamo allenati e poi il terreno dissestato, con massi, ponticelli, salite, discese, sentieri di montagna e così via, rende ancor più impervio ed accidentato il cammino, tutto sommato però è stata un'esperienza magnifica, che rifarei. Ogni tanto, durante il faticoso percorso, vi sono delle aree di sosta all'ombra, con fontanelle di acqua potabile e fresca, di modo da potersi fermare, riposare ed idratare. Le montagne sono imponenti, sembrano grattacieli naturali, ci sono canyon rocciosi che ci danno l'idea delle varie ere geologiche, per cui sono anche importanti dal punto di vista scientifico, oltre che per il loro indiscusso splendore. La gola è fantastica, è il letto di un fiume, ormai quasi del tutto asciutto, con qualche rigagnolo d'acqua che scorre in mezzo a queste pareti montuose mozzafiato. Il tratto più spettacolare è quando si passa attraverso le "Porte di Ferro", ovvero il passaggio più stretto in mezzo alle gole (solo sei metri di pertugio), ove le pareti verticali sono alte fino a seicento metri. Superato questo punto, si è quasi giunti al termine del percorso, infatti si iniziano a vedere gruppi di mansuete capre selvatiche (endemiche di Creta) e successivamente il mare all'orizzonte. L'intero parco naturale delle Gole di Samaria è tutelato dall'UNESCO.
5° Giorno -4 Agosto 2012 Georgioupolis e Kournas Lake- Siccome volevamo riposarci un po' dalla stanchezza accumulata durante il trekking alle Gole di Samaria, abbiamo deciso di trascorrere una giornata più tranquilla, stando per quasi tutta la mattina in spiaggia a Georgioupolis e poi andando a vedere nella tarda mattinata il Kournas Lake (o Lake Kournas, od anche Lake Kourna). Questo lago con acque verdi smeraldo si trova a breve distanza da Georgioupolis, ad una manciata di chilometri, ed è raggiungibile direttamente da Georgioupolis tramite simpatici trenini colorati, con corse regolari (il prezzo del biglietto di andata e ritorno è di circa 3 Euro). Sulla spiaggia di Georgioupolis c'è una specie di casello, dal quale partono i trenini. Dalla località balneare al Kournas Lake ci vogliono approssimativamente venti minuti di paesaggistico tragitto, tra gli ulivi e l'aspra vegetazione cretese. Il Kournas Lake è l'unico lago naturale e dolce dell'isola, molto bello e con un perimetro decisamente esteso; le sue acque verdi sono calde e balneabili (io ho passato in acqua un bel po' di tempo, per stemperare il calore del sole che picchiava prepotente). Attorno al lago ed in mezzo ad esso si vede una varietà di specie di uccelli, che vanno dalle oche selvatiche, ai cigni, alle anatre, fino a qualche pellicano europeo. Le rive del lago sono ben attrezzate, con la possibilità di affittare i pedalò e pranzare nelle numerose taverne e nei ristoranti. Durante il ritorno dal lago, il trenino ferma in un'altra località balneare degna di nota, ossia Kavros, della quale parlerò più avanti nel diario di viaggio.
6° Giorno -5 Agosto 2012 Gramvoussa e Balos- E' stata la giornata dedicata a due perle dell'isola di Creta, due mete straordinarie per quanto riguarda la bellezza naturale, due luoghi in cui il mare ha un fascino inimmaginabile, sto parlando di Gramvoussa (o Gramvousa, o Gramvoúsa, o Gramvoùsa, o Gramvusa, o Grampousa, o Imeri Gramvousa) e di Balos (o Ballos). Come per la gita alle Gole di Samaria, abbiamo comprato questa escursione in un'agenzia viaggi di Georgioupolis e, nuovamente, ci siamo trovati bene. Il costo è stato di 28 Euro a persona per gli spostamenti in pullman, con l'aggiunta di 15 Euro a persona per la nave (che non è molto, considerato l'iter dell'intera giornata). Con il pullman siamo arrivati fino a Kissamos (o Kíssamos, o Kisamos, o Kastelli Kissamou, o Kastelli Kisamou), piccolo comune nella zona ovest dell'isola di Creta. Dal porto di Kissamos abbiamo poi preso una nave che ci ha traghettato dapprima sull'isoletta di Gramvoussa e successivamente a Balos, nella punta ovest di Creta. Per tornare abbiamo fatto lo stesso tragitto, invertito ovviamente, con la nave che ci ha sempre aspettato. Appena giunti a Gramvoussa, piccola isola nell'estrema parte nord-ovest di Creta, oltre allo stupendo mare azzurro e calmo, si può fare una bella scarpinata per vedere l'antica Fortezza Veneziana, dalla cui sommità il panorama è davvero magnifico. I colori del mare spiccano ancora di più, poiché sono in contrasto con quelli caldi e brulli delle rocce e della poca vegetazione arborea (è davvero raro il verde, fra la terra arsa dal sole, ogni tanto, sbucano le piante di agave). Ripreso il traghetto, siamo poi finalmente giunti nella baia di Balos, nell'estrema parte nord-ovest di Creta. Qui lo spettacolo della natura è qualcosa di indescrivibile, probabilmente le parole non rendono giustizia alla sua bellezza, per cui ogni giudizio elativo risulta persino eufemistico. Sembra essere a livello dei mari dei Caraibi, o forse meglio: è a dir poco fantastico, stupefacente, meraviglioso, un luogo magico. La laguna di Balos ha acque di sfumature azzurro tenue, basse e trasparenti, che si adagiano leggiadre in mezzo ad alte montagne brune, con specchi di acque marine, saline e lingue di sabbia che si intravedono a chiazze. Vi sono punti in cui l'acqua è così calda, da essere quasi bollente e nei quali si può camminare con il livello che non supera le ginocchia. La sabbia delle spiaggette è piuttosto bianca, ma in alcune porzioni assume delle tonalità di rosa. Il paesaggio è perciò variegato e mutevole ed è senza mezze misure qualcosa di eccezionale; in sintesi Balos e la sua baia lasciano senza fiato e parole per l'esagerato splendore naturalistico. La traversata in traghetto dal porto di Kissamos a Balos e viceversa ha una durata di circa un'ora; sul traghetto c'erano molte persone, parecchie di una maleducazione inaudita, alcuni gruppi di tedeschi e russi occupavano molti più posti di quanti fossero e meno male che dicono che siamo noi italiani ad essere indisciplinati... Ora che siamo ripartiti con il pullman da Kissamos e siamo rientrati a Georgioupolis, era già diventato buio.
7° Giorno -6 Agosto 2012 Rethimno e Plakias- Al mattino ci siamo diretti a Rethimno con il pullman in partenza da Georgioupolis, il prezzo del biglietto di una singola corsa è di circa 3 Euro, per una percorrenza di venticinque minuti, in direzione est. Rethimno (il cui nome è traslitterato anche in Réthimno, Rethymno, Réthymno, o Rethymnon e italianizzato in Retimno), situata sulla costa settentrionale di Creta, con i suoi circa quarantaduemila abitanti, è la terza città per grandezza e importanza di Creta, dopo Iraklio e Chania, ed è posizionata esattamente in mezzo a quest'ultime, ad equidistanza tra l'una e l'altra città. La nostra visita di Rethimno è cominciata con la chiesa che si innalza giusto davanti alla stazione dei bus, per poi proseguire con il lungomare e la zona della Fortezza. Quest'ultima, nota con il nome di Fortezza Veneziana, proprio perché retaggio dell'antica cittadella veneziana, fu eretta tra il 1573 e il 1582; dal suo promontorio si gode un bel panorama sottostante, inoltre fra le sue mura spicca una deliziosa chiesetta. Successivamente, seguendo la importante strada Ig. Gavriil (Igoumenou Gavriil), abbiamo girovagato per il centro città, osservando nell'ordine: la chiesa chiamata Ag. Konstantinos (Agios Konstantinos); il Parco Municipale, ben curato e con molto spazio verde; la chiesa chiamata Tesseron Martiron (o Tessaron Martiron, nome tradotto in italiano con Chiesa dei Quattro Martiri) in Platia 4 Martiron (o Platia Tessaron Martiron, o Platia Tessaron Martiron, nome tradotto in italiano con Piazza dei Quattro Martiri), una delle più grandi e migliori della città, moderna, ma con le consuete fattezze che ricordano lo stile bizantino, per altro nella piazza più centrale di Rethimno; la Chiesa di Sant'Antonio o Cattedrale di Rethimno (Agios Antonios, o più precisamente Megalos Antonios, o inglesizzata semplicemente in Cathedral Church), elegante e fiera, di colore bianco brillante; la Moschea Valides (o Moschea Validés, conosciuta anche come Valide Sultana Mosque, o Valide Sultan Mosque), nel cuore cittadino; l'antica e massiccia Moschea Neratze (o Neratze Tzami, o Neratzes Tzami, conosciuta anche come Nerantze Mosque), trasformata da chiesa in moschea dai Turchi nel 1657; il lungo corso P. Kountourioti, ricco di negozi, bar, cinema, magazzini e ristoranti; l'immancabile Porto Veneziano (Venetian Harbour o Venetian Port); per finire con la zona balneare e più gioviale, con il lungomare, le spiagge di sabbia chiara ed il mare blu cobalto. Anche Rethimno è fornita di tutto, i negozi dissipati qua e là vendono un po' di tutto, si passa dall'abbigliamento ai mobili, dalla ortofrutta ai souvenir, e così via; difatti la varietà è grande, poiché vi sono store internazionali di marche giovanili, affacciati sui corsi pedonali, contrapposti alle vecchie botteghe, che sbucano delle viette strette del centro storico. Insomma è una città piacevole, che merita qualche ora di interesse. Come per Chania, il caratteristico centro storico si chiama Città Vecchia (Old Town). Verso l'ora di pranzo abbiamo preso il pullman per Plakias dalla stazione dei bus di Rethimno (il biglietto del pullman costa circa 4,50 Euro a tratta). Plakias (il cui nome è traslitterato anche in Plakiás) è una località situata nella parte centro-occidentale della costa meridionale di Creta, sul Mar Libico (ossia quella porzione del Mar Mediterraneo compresa tra la costa meridionale dell'isola di Creta e il litorale della Libia). Anch'essa, come altre, è una destinazione che attira molto gente, in quanto vi sono spiagge spaziose, con davanti un mare calmo, caldo, azzurro e basso. Il percorso stradale che divide Rethimno da Plakias è spettacolare e suggestivo, con strade che salgono e scendono, in mezzo a montagne e a gole di roccia viva; si passa infatti nell'area delle Gole di Topolia (o Gola di Topolia, o Gola di Topólia, dall'inglese Topolia Gorge). Abbiamo quindi fatto rientro a Georgioupolis per l'ora di cena.
8° Giorno -7 Agosto 2012 Georgioupolis e Kavros- Al mattino siamo stati in spiaggia a Georgioupolis, dopodiché col il medesimo trenino con il quale eravamo già andati al Kournas Lake (e allo stesso prezzo), abbiamo raggiunto la località di Kavros, situata pochi chilometri a est di Georgioupolis. Dal trenino si possono osservare le montagne attorno a Georgioupolis, che incorniciano il panorama; fra le catene montuose più rilevanti, non lontano da Georgioupolis, ci sono quelle chiamate White Mountains, alte più di 2.000 metri, per cui notevoli. Anche se piove pochissimo, l'isola di Creta è coperta da una profumata vegetazione mediterranea e questo grazie proprio alle numerose montagne, che trattengono le precipitazioni (anche nevose) dell'inverno, per poi rilasciare lentamente l'acqua nei mesi asciutti, irrigando naturalmente il terreno. Kavros è una località balneare carina, con parecchi hotel, residence, bar e piccoli ristoranti; la spiaggia è lunga e di sabbia chiara, mentre il mare ha le stesse tonalità cromatiche del blu e del verde di Georgioupolis, poiché di fatto le due spiagge sono l'una la prosecuzione dell'altra.
9° Giorno -8 Agosto 2012 Elafonissi- E' stata la terza ed ultima escursione che abbiamo prenotato con un'agenzia viaggi di Georgioupolis: al costo di 30 Euro a persona siamo andati ad Elafonissi (o Elafonissis, o Elafonissos, o Elafonisi, o Elafonìsi, o Elafonísi, o Elafonisos, o Elafónisos). Siamo partiti da Georgioupolis in pullman, attraversando nel percorso stradale la Gola di Topolia, altra gola eccellente di Creta insieme a quella di Samaria, dopodiché siamo giunti ad Elafonissi, sul Mar Libico, nell'estrema parte sud-ovest di Creta. Nelle vicinanze della Gola di Topolia vi si trovano dei tradizionali e tipici villaggi cretesi; in uno di questi, precisamente ad Elos, ci siamo fermati con il pullman per fare una pausa, sia all'andata che al ritorno. Elafonissi è un'isoletta, ma le acque sono talmente basse, che si possono solcare a piedi. Guadando questo piccolo braccio di mare, ci si accorge che il livello dell'acqua non supera le ginocchia, per cui sembra un'isola collegata alla terraferma. Elafonissi possiede probabilmente le migliori acque del Mediterraneo, infatti il mare è davvero qualcosa di stratosferico, sia in termini di trasparenza, che in termini di colori. Le acque sono bassissime, pulite, cristalline, trasparenti al massimo, hanno tenui color pastello tra il celeste, il verde e l'azzurro intenso; l'isoletta di Elafonissi è così idilliaca, da sembrar quasi finta. Elafonissi è dunque una spettacolare serie di spiagge e piscine naturali, di una bellezza inimmaginabile: dire che è una meraviglia è soltanto un eufemismo. Le spiagge sono composte di sabbia bianca, fine ed immacolata, alcune lingue di sabbia però hanno persino una colorazione rosa. Penso proprio che questo paradiso, fatto di mare e spiagge, non abbia niente di meno dei Caraibi e comunque le sue calde acque sembrano decisamente tropicali. L'unico difetto, se così si può chiamare, è l'assenza totale di ombra, perciò oltre a qualche duna di sabbia, con rami di aspra vegetazione, non vi è nulla. Per queste ragioni, dopo aver fatto qualche bagno, aver pranzato al sacco e aver osservato questo ambiente di rara beltà, ci siamo spostati nella parte più turistica, per cercare ombra nell'unico bar presente. Nel tardo pomeriggio siamo ripartiti alla volta di Georgioupolis.
10° Giorno -9 Agosto 2012 Rethimno, Plakias e Preveli- Con i soliti pullman di linea abbiamo raggiunto dapprima Rethimno e poi Plakias, posti in cui eravamo già stati qualche giorno prima. Da Plakias, con un altro pullman locale, ci siamo diretti a Preveli (o Prevèli, o Prevéli), piccolissimo abitato nella parte centro-sud di Creta (il costo del biglietto da Rethimno a Preveli costa poco più di 4 Euro a tratta). Il viaggio in autobus da Georgioupolis a Preveli, comprendendo tutti i vari tratti, dura più di due ore. Arrivati a Preveli, esattamente al Monastero di Preveli (Preveli Monastery, o Monastery of Ayios Ioannis Theologos, o Monastery of Agios Ioannis Theologos, o Monastery of Àghios Ioànnis Theològos, o soltanto Moni Preveli, o ancora Moní Préveli), che si erge arroccato su un altopiano, dopo averlo osservato, abbiamo intrapreso il sali e scendi a piedi lungo la statale, per raggiungere la laguna di Preveli, con la famosa spiaggia di palme (detta Palm Beach). Durante la strada, oltre ai paesaggi bellissimi con il mare azzurro in basso e le rocce giallastre tutt'intorno, siamo passati davanti al Memoriale della Seconda Guerra Mondiale. Una volta giunti alla spiaggia eravamo abbastanza stanchi, poiché avevamo fatto circa sei chilometri a piedi sotto un sole cocente e una ripida scalinata, con un'interminabile serie di gradini in pietra. Per il ritorno, per non rifare tutta questa sfacchinata di nuovo, abbiamo comprato direttamente sulla spiaggia un biglietto per farci riportare in barca a Plakias (per un totale di circa 10 Euro a testa). Questa soluzione è stata comodissima, poiché abbiamo avuto modo di goderci un po' di sole, un po' di spiaggia e un po' di mare e poi rientrare con calma a Plakias; da lì abbiamo quindi preso il pullman per Rethimno ed in seguito per Georgioupolis. Tornando alla spiaggia di Preveli, la Palm Beach, posso dire che è stupenda, arricchita e resa celebre dal palmeto naturale, con la laguna di acqua dolce dietro alla spiaggia. Nell'agosto del 2010 un potente incendio distrusse buona parte delle favolose palme presenti, ma, fortunatamente, nell'arco di un anno sono ricresciute spontaneamente, per cui abbiamo potuto ammirare lo scenario nella sua interezza. Insieme alla spiaggia di Vai, località sempre di Creta, Preveli vanta uno degli unici palmeti naturali d'Europa, una vera e propria oasi dal sapore africano.
11° e 12° Giorno -10 e 11 Agosto 2012 Georgioupolis- Sono state due giornate dedicate al relax a Georgioupolis, tra bagni, spiaggia e passeggiate; volevamo recuperare un po' di energie, ma ci siamo quasi annoiati, nonostante la rigenerante tranquillità. Avendo avuto più tempo da dedicare a Georgioupolis, abbiamo scoperto le spiagge meno frequentate e gli anfratti più nascosti tra i fiumi e il mare.
13° Giorno -12 Agosto 2012 Ierapetra- E' stata la giornata dedicata all'ultima escursione della vacanza, ma anche quella più distante; abbiamo infatti optato per Ierapetra (il cui nome è traslitterato anche in Ieràpetra, o Ierápetra), la quarta città dell'isola per grandezza, localizzata nella costa sud-orientale di Creta, nell'unità periferica di Lasithi. Per approdare a Ierapetra il viaggio è stato lunghissimo, senza dimenticare di calcolare la stessa cosa per tornare indietro, complessivamente dieci ore e passa tra andata e ritorno. La partenza è avvenuta da Georgioupolis, con l'ormai affezionato pullman di linea siamo andati ad Iraklio, da lì abbiamo preso un altro pullman che in poco oltre le due ore e mezza ci ha condotti fino a Ierapetra (il biglietto per una corsa da Iraklio a Ierapetra e viceversa costa circa 11 Euro a persona). Mentre si raggiunge la cittadina sul Mar Libico, il pullman passa da Agios Nikolaos (o Ágios Nikólaos, o Ayios Nikolaos, o Áyios Nikólaos, o anche Aghios Nikolaos), importante centro urbano della costa nord-orientale di Creta, e dalla sua costa, come per esempio dalla località di Vulisma Beach (o Voulisma Beach). Escludendo le Isole Canarie, Ierapetra è la città più a sud d'Europa, come latitudine più a sud di Tunisi e parecchie altre località tunisine, per cui il clima è decisamente caldo quasi tutto l'anno (l'estate è torrida e rovente, l'inverno è leggermente fresco, ma mai freddo). La sensazione climatica appena si giunge a Ierapetra è quella di essere sbarcati in una città africana, si viene avvolti da una "ventata d'Africa", infatti il clima è notevolmente più secco e arido rispetto a tutta la costa settentrionale, la zona di Ierapetra è la più asciutta e siccitosa dell'isola, ma in generale tutta la costa affacciata sul Mar Libico è più calda di quella del Mare Cretese. Le città più grandi, come la capitale Iraklio, non sono tanto pulite, anzi sono un pochino sporche, con graffiti sui muri, carte e bottiglie per terra, soprattutto sul lungomare di Iraklio (e questo è un vero peccato, perché le cittadinanze sarebbero molto più affascinanti e suggestive se la gente contribuisse a tenerle meglio); invece Ierapetra è più piccola e ordinata, decisamente più curata e non si vede sporcizia per le sue strade. Partendo dalla stazione degli autobus, abbiamo girato praticamente tutta la città, vedendo: la chiesa chiamata Agios Ioannis (o Ayios Ioannis, o Àghios Ioànnis), nella zona di Platia Plastira, a due passi dalla stazione dei bus; le spiagge, discretamente affollate di gente (i turisti a Ierapetra sono meno che in altre zone di Creta, per cui, fortunatamente, c'è la presenza di molta gente del posto); il lungomare di Stratigou Samouil, ove è piacevole passeggiare, con l'esistenza di piccoli ristoranti e taverne con i tavolini all'aperto; la Fortezza Veneziana (detta anche Kales o Venetian Fortress) del XIII secolo che sorge in prosecuzione al lungomare; la Chiesa di Afendis Christos (Church Of Master Christ, o Afentis Christos, nota anche con il nome italianizzato in Chiesa di Cristo Maestro) che si eleva vicino alla Fortezza, con il campanile giallo e tutto il resto della chiesa bianco; le viette strette e con le case o bianche o colorate, tipiche delle isole greche, che fanno Grecia al cento per cento; la imponente Moschea Tzami, fulcro del centro città in Tzami Square; la chiesetta di Agios Nikolaos (o Ágios Nikólaos, o Ayios Nikolaos, o Áyios Nikólaos), di colore rosa, sempre all'interno del dedalo di viuzze del centro storico; un'altra chiesetta di colore bianco, nelle graziose stradine del centro storico, chiamata Panagia (detta anche Church of Panagitsa); la casa dove soggiornò Napoleone Bonaparte di ritorno dalla campagna in Egitto, chiamata proprio Casa di Napoleone (Napoleon House, o Napoleon's House); Platia Eleftherias (o Plateia Eleftherias, o Eleftherias Square) e le sue strade attorno, cioè la parte più moderna di Ierapetra, con negozi e isole pedonali; la Chiesa di Agios Georgios (o Ayios Georgios, nota anche con il nome italianizzato in Chiesa di San Giorgio), con la facciata fatta di mattoni di pietra chiara, posta subito dopo il centro storico, in direzione della stazione dei bus e nei pressi di Platia Eleftherias; il corso lungo corso pedonale chiamato Koundouriotou, in mezzo alle strade Michail Koraka e Michail Kothri; per finire con le altre spiagge non lontane della stazione degli autobus. Ierapetra, per via della sua posizione remota, è spesso sottovalutata e poco visitata, mentre a noi è piaciuta ed è sembrata essere affascinante, poiché è meno caotica e confusionaria delle altre grandi città di Creta. Siamo tornati a Georgioupolis la sera tardi, facendo come all'andata il cambio di pullman ad Iraklio.
14° Giorno -13 Agosto 2012 Georgioupolis- Per l'ultimo giorno effettivo di vacanza abbiamo deciso di stare tranquilli, tra qualche bagno in mare e un po' di quiete a Georgioupolis.
15° Giorno -14 Agosto 2012 Viaggio di ritorno- Abbiamo ripercorso a ritroso tutto l'itinerario dell'andata, cioè da Georgioupolis ad Iraklio in pullman, poi da lì un bus urbano per l'aeroporto ed infine il volo per Milano Malpensa. Come impressioni post viaggio, posso asserire che Creta si è rivelata una meta eccezionale sotto ogni punto di vista, che ci ha resi entusiasti e che merita una vacanza lunga, poiché è molto grande e offre tantissimo da vedere e vivere. Non è certo la destinazione appropriata per chi vuole fare solo vita da spiaggia, in quanto le tentazioni di muoversi e vedere ogni sua sfaccettatura sono forti e senza dubbio ripagano appieno.

Guida: CRETA, a cura di A. Schneider, Dumont, 2012.
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GRECIA, diario di viaggio di Creta

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La Grecia possiede molti arcipelaghi, tutti con isole bellissime, Creta è la più grande e spettacolare...
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