FRANCIA:
diario di viaggio di Antonia Scaligine

 
VIAGGIO A PARIGI (Settembre 2001)
-La magia di Parigi "tra parole e rime"- di Antonia da Taranto


Mesdames e monsieurs, et voila Paris "les autres villes sont villes", Paris è un fiore che fa sbrigliar l'amore. Come per magia oggi mi appari, come un ventaglio ostenti le tue magnificenze. Il tuo fascino è nella tua mutabilità per essere sempre bella e diversa... Città spumeggiante, frizzante come la tua Champagne. Sobria e luminosa, dall'aria odorosa di platini e di fiori dei tuoi giardini sempreverdi. Pur sempre infiammata da passioni e rivolte, intimata, distrutta, sei apparsa ancora più fiorente. Paris, sei nata dalle acque costruita su un'ansa della Senna con i tuoi gigli sopra al scilicet con il motto "fluctuat nec mergitur". Come Venere mi sei apparsa bella e florida mentre scivolavo sulle tue silenziose acque. E per ammirarti ancor di più basta salir su un bateaux-mouches, grossi battelli dal nome un po' strano, non perché son mosche!! Neppure perché son mosci!! Forse soltanto per onorare Sebastian Mouche, fondatore di barche. La Senna attraversa Troyes, Parigi e Rouen con le sue lunghe rive: la "rive droite" (destra) con la Parigi degli affari e della finanza, il Louvre e la borsa; la "rive gauche" (sinistra) con la Parigi intellettuale, colta e musicale. Le due sponde sono unite da ben trentasei ponti con i suoi "lungosenna", "quais" immortalati da poeti e pittori. Eccoti o maestoso Arc de Triomphe de l'Étoile nel viale dei Champs Élysées, al centro della Place de l'Étoile, progettato da Jean Chalgrin in versione neoclassica, simboleggi il trionfo, la resistenza, la pace, la Marseillaise di Francois Rude, la spada, la morte che sotto di te riposa. Gli Champs Élysées, Avenue des Champs Élysées, la più sontuosa strada di Parigi, divisa in due parti dal Rond-Point. Quella che porta all'Arco di Trionfo, che offre tutto ciò un turista desidera: negozi, alberghi di lusso, ristoranti, caffè; qui si dà appuntamento tutto il mondo, ecco perché "Paris est un monde". La parte inferiore della strada, quella che porta alla Place de la Concorde, attraversa giardini nei quali si trovano musei, teatri e alcuni celebri ristoranti. Si rimane colpiti dalla folla numerosa di tutti i colori e di ogni nazione. I parigini -Parisiens- sono abituati a camminare senza guardarsi in faccia, l'indifferenza, l'impassibilità è proprio tipica di questa gente. C'è un detto che avverte: Notre-Dame di Parigi, o più semplicemente solo "Notre-Dame", chiesa cattedrale di architettura gotica situata sull'Ile-de-la-Cité, rischiò di essere abbattuta durante la rivoluzione, ma Viollet-le-Duc la recuperò. Solenne, possente, ornata di vetri, dove la luce filtra imprimendo nei cuori pace e spiritualità, con quei suoi rosoni che danno l'impressione che una stella lucente di scintille e colori sia scoppiata all'istante lanciando tutto intorno la sua luminosità. Nel grande rosone della facciata nord son rappresentati personaggi biblici e, nel rosone della facciata sud la statua di Notre-Dame de Paris, appollaiati stanno statue di uccelli e mostri che sembrano meditare sul destino della gente. Sotto il piazzale e sotto il Parvis son custoditi importanti tesori del passato nonché la chiesa merovingia di Saint-Etienne venuta alla luce durante gli scavi. La targa bronzea al centro del piazzale sta ad indicare la mappa della città e tutte le strade che si dipartono. Oltre alle grandi reliquie: un chiodo, un pezzo della croce, una spina della corona di Gesù che Luigi IX fece custodire nella Sainte-Chapelle, ci sono tesori, anche cimeli sacri croci e calici ed il mantello dell'ambizioso Napoleone. Dal cortile della Congiergerie si accede alla Sainte-Chapelle capolavoro gotico con le sue due cappelle. "Come in una favola sembrano nate le tue chiese... come dire... c'era una volta una piccola abbazia dietro ad un enorme palazzo di giustizia, sotto alla cripta sorse una chiesa: la Sainte-Chapelle." Appare nobile alta e slanciata, chiesa gotica senza le mura ma solo pilastri alti e fitti con i capitelli ornati di foglie e frutti, grande finestre con le vetrate, profondi portali ricamati con guglie e torri. Nell'interno i pilastri in fila alti e compatti si uniscono tutti in cima come una chiave ogiva. Dove la pittura si è tutta riversata nelle sue quindici vetrate, con le sue scene bibliche che illuminano tutta la chiesa. L'architetto che la progettò due cappelle ideò sovrapposte l'una all'altra con tetti spioventi e torri con guglie. Al centro un grande rosone con le storie dell'Apocalisse sembra un ricamo, un delicato merletto. Ciò che predomina in queste chiese è il blu, il colore del paradiso che si offre smagliante agli occhi incantati della gente. La favola finisce qui... e fu così che Notre-Dame è apparsa lì sulla l'"Ile-de-la-Cité". Ogni città ha un simbolo, il Colosseo per i romani, il Campanile per fiorentini, la torre Eiffel per i parigini: una torre fuori del comune, testimonianza della forza e attività creativa della modernità e della scienza, simbolo per il futuro. Anche se priva di arte sembra trionfare lal'orizzonte della dolce Paris, passato e moderno si fondono in te. Digradano verso la Senna complessi di terrazze, giardini e scalinate, un trionfo di verde allietato dagli schizzi e di getti d'acqua. Si resta quasi incantanti davanti al famoso palazzo reale, il Palais du Louvre, adibito al museo di Louvre, "il più bel museo del mondo nel più bel palazzo del mondo". Il vecchio palazzo del Louvre e il palazzo delle Tuileries furono abitati solo saltuariamente dai re di Francia. Con le sue colonne binate e finestre coronate con statue decorate, i capolavori che custodisce sono suddivisi in varie sezioni antichità egiziane, greche, romane orientali, medioevali e moderne, oggetti d'arte, come il tesoro reale, immense collezioni di pitture e quadri. Chi sia realmente una donna fiorentina, la Monna Lisa, detta "Gioconda" o qualcun'altra, di certo non si sa, ma non importa, perché davanti a quel sorriso dolce e misterioso di quel perfetto viso c'è una storia di arte e di luce e ammaliati si resta a guardarlo. Incantati ci si resta anche davanti alle tele dei nostri grandi pittori importanti, Tiziano, Raffaello e di tanti altri. Come simbolo della bellezza femminile greca, c'è la Venere di Milo, chiamata così perché trovata da un contadino nell'isola di Milo. Alta e maestosa con le braccia spezzate leggermente squilibrata quasi sembra che sia appoggiata ad un immaginario sostegno rendendola un po' curva. Quasi con certezza deriva da un originale di Prassitele. Arte e bellezza come lagrima e stella che quando si toccano diventano una sola lagrima o una sola stella, ma il tutto è, luce per gli occhi, gocce di stelle. L'ingresso principale è la grande piramide di vetro alta 22 metri, al centro della Cour Napoléon II. Musée d'Orsay gigantesca costruzione di vetro ed acciaio sormontata da una cupola un tempo era una stazione importante delimitata su tre parti delle eleganti facciate dell'Hotel d'Orsay si trova sulle rive della Senna dirimpetto al giardino delle Tuileries, Tutti i grandi maestri dell'impressionismo con i quali ebbe inizio la pittura moderna sono presenti con le loro opere Monet, Picasso, Sisley, Degas, Van Gogh, Cézanne. Quadri come, "Le déjeuner sur l'herbe" di Manet", il "Moulin de la Galette" di Renoir, pennellate libere e nervose miranti a rappresentare la realtà nei suoi aspetti, il paesaggio dei boulevards lungo la Senna con i balli e le feste campestre e il frastuono dei caffè, tutto per rendere l'impressione del momento. La riva sinistra (la rive gauche) lungo la Senna, famosa per i suoi "bistrot" (caffè) apre la cittadella dello spirito e della cultura, con quartieri come "Saint-Germain-des-Prés", dal nome dalla più antica abbazia di Parigi. Tra strade pittoresche che si intrecciano formando angoli suggestivi c'è la chiesa di Saint-Germain la più antica chiesa di Parigi eretta nel XI secolo ben quattro volte devastata ma ricostruita ancor più bella, con la sua torre campanaria romanica, il deambulatorio e le colonne con i diversi capitelli. Questa chiesa conserva e spoglie del grande filosofo, René Descartes (Cartesio), famoso per il suo motto 'cogito ergo sum' - 'penso dunque io sono'. La chiesa di Saint-Germain-des-Prés sorge sul luogo di un antico complesso abbaziale benedettino dell'VIII, ll suo nome deriva dal santo Germano che insieme a Santa Genoveffa sono i patroni di Parigi. Dominato dalla bianca mole del "Sacré-Coeur", la Butte Montmartre, il più alto "monte" di Parigi, Mont Marat forse in onore del rivoluzionario Jean-Paul Marat. Quartiere più pittoresco di Parigi, polo d'attrazione per gli artisti. Ai piedi della collina, c'è Place Blanche dominata dalle pale del Moulin Rouge che conobbe l'arte di Valentin de Desossè, di Avril, la Goulue. Culla del can-can, e dove Lautrec passò le notti per cogliere con il suo pennello le immagini più caratteristiche delle lunghe e calde notti. Una leggenda afferma, che qui fu decapitato S. Dionigi vescovo di Parigi e si dice anche, che proprio da "Mons Martyrum", deriva il nome di Montmartre. Grazie alla presenza di artisti, pittori, esordiente e famosi nella parte sud occidentale della Butte, c'è il quartiere dei divertimenti con il suo famoso Moulin Rouge e il varietà del "Pigalle". Sacré-Coeur, la Basilica del Sacré-Coeur de Montmartre, è uno dei simboli più importanti di tutta Parigi. Tre cupole candide che li puoi vedere anche da lontano. Erige tutta la collina la chiesa soprannominata "della speranza". Sembra, come si dice "di zucchero filato", simili alle chiese romanico-bizantine. Dalla cupola, da oltre 80 metri d'altezza, si gode la panoramica della città. In qualunque parte della città ci si trova Il nostro occhio si posa sulle bianche cupole del Sacré-Coeur. Una maestosa gradinata porta alla facciata della chiesa al di sopra ci sono le statue equestre di Luigi il Santo e Giovanna d'Arco. Situato a sud di Parigi presso l'omonima cittadina, dove predomina sfarzo e magnificenza simbolo della ricchezza del Re Sole e di tutta la sua immensa corte, c'è la reggia di Versailles. In questa reggia, sembra quasi incredibile c'era una volta la regina Maria Antonietta. La sua magnificenza viene elevata, quasi all'infinita potenza. Complesso di edifici e di giardini, lungo corridoi e stanze affascinanti, una volta capitale del regno di Francia luogo di poteri e di intrighi politici. Dai suoi lussuosi saloni ricchi di marmo e arazzi si passa alle sale reali, della musica, dell'opera. Dal salone della guerra, al salone più sfarzoso con le sue diciassette finestre che guardano il parco. Ad ogni finestra sulla parete opposta corrisponde uno specchio per dare ancora più luce alla stanza. Sembra una galleria inondata di luce e di verde, la pace dei giardini rispecchiarsi fin dentro alla reggia. Grande è il museo della storia di Francia con dipinti e scultore del XVII secolo. Le aiuole, i boschetti, le statua e le fontane con i loro getti d'acqua creano un'atmosfera assolutamente di pace. Il grande bacino di Latona, raffigurante la dea, moglie di Giove con i figli, Diana ed Apollo. Da questa fontana prende inizio il viale Tapis-Vert che arriva al grande bacino d'Apollo che, sul suo carro trainato da quattro cavalli, esce imperioso dalle acque, con i tritoni che soffiano dentro le conchiglie per annunciare l'arrivo del Dio Sole. Versailles è la più limpida testimonianza dell'alto grado artistico di quell'epoca. ma anche della esibizione dello spreco, sciupio, di una vita viziosa dei re e nobili di quel tempo. Un villaggio in cui non manca proprio niente, un isolotto con mille ninfee, ma, soprattutto, lontano dagli intrighi di corte, ma solamente avvolta dal lusso e tranquillità. Parigi, città dove tutto risplende di grandezza dove anche in una pozzanghera o in quei rivoli di acqua lungo i marciapiedi può risplendere il sole. Dove anche un rumore nella notte silenziosa può diventare musica per quegli artisti di strada. Città diversa cammini imprecisi anche i pensieri, qui son diversi, stupenda città come in un sogno mi è apparsa. Se il cielo portava nuvole nere ebbene c'era una Parigi che piangeva. Se il cielo era azzurro, Parigi rideva, Parigi ci prende un po' in giro come un pierrot, un clown; ma, è il cuore dell'amore, il bacio della panchina, il Napoleone a cavallo, l'artista di strada, l'eterno, la libertà e l'uguaglianza. Nella prima oscurità della sera la vedevo rattristata e svuotata ma, al mattino la sentivo brillare. Parigi non è una città ma un mondo in movimento, da scoprire o da riscoprire pur se l'hai vista. Settembre 2001, viaggio indimenticabile nella Ville Lumière, nella città della luce e dello splendore.

Antonia Scaligine da Taranto
sergiocitriniti@alice.it

Parigi, foto di Antonia    Parigi, foto di Antonia

[Leggi anche il mio primo diario di Parigi] ...contiene alcuni degli itinerari citati
[Leggi anche il mio secondo diario di Parigi] ...contiene alcuni degli itinerari citati





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