SPAGNA (CANARIE):
diario di viaggio di Sara e Roberto

 
FUERTEVENTURA, un deserto paradisiaco...

Partecipanti: Sara e Roberto
Durata del viaggio: dal 27 Settembre al 4 Ottobre 2004

Siamo partiti la mattina del 27 settembre da Malpensa con volo EuroFly e dopo circa quattro ore, siamo atterrati a Fuerteventura. La scelta di quest'isola è stata fatta considerando che in questo periodo dell'anno, se si vuole passare una settimana sole-mare, le mete relativamente vicine non sono molte. E fra tutte e sette le isole dell'arcipelago canarino, questa è quella che ha attirato di più la mia attenzione in quanto è considerata la meno turistica e la più naturale. Il paesaggio che si è svelato ai nostri occhi è stato un'arida distesa di monti e pianure circondate da acque di un azzurro intenso ed abbagliante. Arrivati all'aeroporto di Puerto del Rosario (un buon aeroporto moderno anche se relativamente piccolo), siamo stati trasferiti in pullman all'hotel Barceló Jandía Playa (il sito web: http://www.barcelo.com/barcelo/IT/default) in circa un'oretta abbondante di viaggio, sempre circondati da aride vedute desertiche e scorci d'oceano cristallino. Un hotel lussuoso e ricco che raccomando vivamente, frequentato soprattutto da tedeschi come del resto tutta l'isola e distante dieci minuti di strada a piedi dal paese di Morro Jable. Qui gli hotel e i grandi complessi turistici non hanno una loro spiaggia privata ma si affacciano su lunghissime distese sabbiose che dal deserto si buttano direttamente nell'oceano. Non esistono sdraio ed ombrelloni e non sono attrezzate di bar e chioschi. Sei solo tu e la natura... e nello sfondo purtroppo tutti questi palazzoni che per ora sono ancora pochi ma che tra qualche anno deturperanno tutto il magnifico paesaggio. Il nostro hotel si affacciava sulla lunghissima spiaggia dorata di Jandía, situata nell'omonima penisola. Mi ha subito colpito la pulizia che si trova nelle spiagge pur essendo totalmente libere e mi ha fatto piacere che l'uomo almeno in quest'isola è ancora rispettoso della natura. L'acqua ci ha accolto con le sue sfumature azzurre e turchesi e una limpidezza estrema e, per sfatare l'idea che avevo anch'io prima di partire, non è assolutamente fredda pur essendo acqua oceanica. In ogni spiaggia che ho visitato sono riuscita tranquillamente a balneare senza soffrire di freddo. L'unica nota un poco negativa è il vento che vi accompagnerà sempre durante tutto il vostro soggiorno e che alcune volte neppure si sente ed altre invece è talmente forte tanto da alzare la sabbia dalla spiaggia e sbattertela addosso come tanti spilli pungenti. Ma sono state poche ore durante tutta la settimana di permanenza perciò penso di essere stata fortunata anche da questo punto di vista. E con il sole cocente che batte sulla pelle un po' d'arietta fa sempre bene, soprattutto per l'abbronzatura. E qui vi avviso: portatevi una protezione molto alta perché non sembra ma il sole delle Canarie è ancora più forte di quello del Mar Rosso. Neppure io ci credevo, ma alla fine ho capito che non erano solo storie quando mi dicevano di "incremarmi" per bene. Un'altra informazione: le spiagge sono colme di nudisti (o come si fanno chiamare loro, naturisti) che in ogni caso non danno alcun fastidio, basta non guardarli dato che la maggior parte sono tutti 60/70enni. Ovviamente abbiamo affittato una macchina per poter girare le spiagge dell'isola in tranquillità e senza optare per le gite organizzate. Inoltre la benzina costa solamente 0,65 euro...!! Le strade sull'isola non sono molte, diciamo che ce n'é una principale che collega tutte le 'cittadine' e poi alcune secondarie, ma per arrivare alle spiagge sono tutte strade sterrate perciò consiglio il noleggio di un fuoristrada, anche se noi ci siamo recati con un'utilitaria, certamente in un po' più di tempo. Abbiamo visitato i paesini di Antigua (con il suo mulino a vento ristrutturato e visitabile - 1,30 euro), Betancuria (piccolo e delizioso paesino montano incentrato sulla bella chiesetta di Santa Maria), Pajara (paese 'di passaggio'; una chiesetta con un bel portale che mostra motivi aztechi incisi su legno), Lajares (paesino di mare con un bel negozietto di souvenir dove si possono osservare le donne locali fare merletti e ricami che poi sono venduti), Cofete (chiamarlo paese è troppo, è un agglomerato di catapecchie sparso in mezzo alle montagne desertiche ad un'ora di distanza dal paese 'moderno' più vicino; però c'è un ristorantino che noi purtroppo non abbiamo avuto occasione di provare). In quest'isola non esistono città ma solo un paio di cittadelle vicine ai centri più turistici e poi solamente paesini o case sparsi qua e là tra le montagne e le pianure desertiche. Le cittadelle come ad esempio Corralejos, Puerto del Rosario, Gran Tarajal, Costa Calma, Morro Jable sono moderne e turistiche, ricche di locali (soprattutto in stile tedesco) e negozi di souvenir prettamente turistici. Invece i vari paesini che s'incontrano lungo le strade, soprattutto lontano dalla carreggiata principale, sono i tipici paesi canariani con case relativamente bianche 'senza tetto' ed una palmetta in giardino e varie piante di fichi d'India. Sembra che debbano crollare da un momento all'altro o che siano disabitate ed invece sono abitate altroché. A me hanno messo un po' di tristezza addosso perché non posso non immaginare la povertà delle persone che vi ci abitano. Non hanno nulla se non il deserto e polvere e qualche capretta (con il cui latte si produce il famoso formaggio 'queso majorero' che io ho comprato in una sperduta fattoria) ed in questi paesi il turismo non è ancora arrivato. Non esistono campi coltivati se non alcune piantagioni di fichi d'India sempre intorno ai paesi e non esistono pascoli se non recinti di capre e pecore che io mi immagino mangino sassi, vista la totale assenza d'erba. Purtroppo non ho fatto conoscenze di abitanti quindi non posso pronunciarmi oltre, queste sono solo i pensieri che mi sono passati per la mente vedendo tutto l'insieme. Come lecito pensare la vita notturna la si trova solo all'interno dei complessi turistici oppure nelle cittadelle. Non sperate di trovare la mondanità di Riccione o della riviera ligure. Spiagge visitate: premetto che sulla costa est l'oceano prevalentemente calmo ed il vento costante offrono la possibilità di sperimentare windsurf e kitesurf mentre nella costa occidentale, selvaggia e priva di complessi turistici (a causa delle forti correnti marine che non permettono di fare 'comodamente' il bagno), l'oceano è molto mosso e a tratti pericoloso e le grandi onde rendono felici i surfisti di tutto il mondo. Playa de Jandía/Playa de Sotavento - un'area di Parco Naturale a sud-est dell'isola. Enormi spiagge chilometriche e deserte di sabbia chiara e fine che si getta in un turchese limpido ed in cui il gioco delle maree crea delle interminabili distese di sabbia bianca fino a perdita d'occhio. Non esiste un vero ingresso, ma, come la maggior parte delle distese di spiaggia dell'isola, è possibile raggiungerla da una delle stradine sterrate che si diramano lungo i lati della strada principale. Playa de Garcey - a metà circa della costa occidentale, al termine di una strada sterrata (più di mezz'ora di sterrato con la nostra utilitaria) che si dirama dalla strada principale che da Pajara porta al sud dell'isola. E' una spiaggia di sabbia nerissima che più nera non si può e che con il bianco della spuma delle forti onde, forma un contrasto da favola! A poche centinaia di metri al largo, potete vedere incagliato un transatlantico da crociera, l'American Star, che rende il tutto un poco tetro. A ridosso della spiaggia si trovano alte scogliere ed il rumore delle onde che s'infrangono, è quasi fastidioso dalla gran potenza che ha! Playa de Cofete/Playa de Barlovento - a sud-ovest dell'isola. E' una spiaggia infinita, deserta, solitaria ed incontaminata con fortissime correnti marine ed onde che ti 'risucchiano' in mare dalla loro potenza. Ma se si sta a riva o comunque dove si tocca, l'oceano è di un fantastico inimmaginabile! E' la spiaggia che mi è piaciuta di più, colori spettacolari che quasi davano fastidio agli occhi. Un luogo dimenticato che sorge in un'atmosfera surreale. Gli unici segni di vita sono il paesino di Cofete, una serie di casette di roccia che sembrano disabitate. Noi l'abbiamo raggiunta dopo un'ora e mezza di strada sterrata. Playa de Juan Gomez - a sud-est dell'isola lungo la strada sterrata che porta a Cofete. E' una piccola caletta di sabbia fine e ciottoli con acqua non turchese ma così trasparente che assume i colori del fondale. Qui ho visto diversi pesciolini (a differenza delle altre spiagge dove se ne vedono raramente), che però non assumono i colori dei pesci del Mar Rosso ma sono grigi e scappano se ti vedono. Molto tranquilla e solitaria con acqua calma. Playa de Corralejo/Playa las Dunas - a nord-est dell'isola. Troppo turistica per i miei gusti, anche se l'oceano turchese che risalta con il bianco delle dune, vale la scarpinata ed anche qui sede degli amanti di wind e kite. Lungo la strada che si avvicina alla località turistica di Corralejo, si trova il parco naturale Las dunas, caratterizzato da distese di dune di sabbia dorata e finissima su cui si può tranquillamente arrampicarsi per fare foto al paesaggio che le circonda. Un paesaggio bianco il cui il sole che si riflette dà persino fastidio. Ma è bellissimo sdraiarsi in questo 'mare' di sabbia!! Playa El Cotillo - a nord-ovest dell'isola. La spiaggia, conosciuta dai surfisti di tutto il mondo, è splendida e la costa alta con le spiagge sotto. Le onde sono immense ed anche il vento non la smetteva di pizzicarci con la sabbia. Ma anche se l'oceano era così mosso i colori erano in ogni caso i soliti stupendi turchese e azzurro che come sempre abbagliavano per la loro estrema bellezza. Playa de la Pared - ad ovest dell'istmo de La Pared, a sud dell'isola. Una baia di sabbia finissima, circondata da altissime scogliere che fermano il vento e rimbombano il rumore delle alte e forti onde oceaniche. Al paesino de La Pared si può trovare un negozietto che affitta tavole da surf (la spiaggia era colma di surfisti) e che credo dia anche lezioni ai principianti. Io qui non mi sono inoltrata in acqua se non fino alle ginocchia perché davvero le correnti erano fortissime e se non si è provetti nuotatori (o surfisti) è meglio non rischiare. Ma vi assicuro che era bellissimo stare a giocare con le onde che arrivavano e che alcune volte ti buttavano a terra! E poi l'oceano non è salato come il nostro Mare Mediterraneo quindi non dà neppure fastidio agli occhi. E quanta acqua che ho bevuto involontariamente, ma è stata un'esperienza bellissima. Da noi non si trovano certe onde e certi mari ancora così incontaminati. Neppure sul Mar Rosso ho trovato tanta natura vera e propria e non creata o trasformata ad uso dei turisti. E' un luogo in cui vorrei tanto tornarci, ma penso che invece non ci ritornerò più per la paura di vederlo troppo cambiato. Stanno costruendo una specie d'autostrada che costeggia tutta la costa sud dell'isola (ora ci sono solo cantieri)... ed io penso tra me e me 'ma non basta la stradina a due corsie che pian piano mi porta dove voglio e che è così bello veder arrampicarsi su per le montagne, in mezzo alle valli desertiche?'. E poi tutti i cantieri dei nuovi complessi turistici... non voglio immaginare che le splendide spiagge deserte e naturali si trasformeranno in spiagge "riminesche e riccionesche". Intanto che potete, andateci perché ne vale la pensa ve lo assicuro. Andateci intanto che la si può ancora chiamare PARADISO!!

Se volete contattarmi per ulteriori informazioni: sara.sarina@libero.it

Fuerteventura, foto di Sara
Dunas de Corralejo
Fuerteventura, foto di Sara
Playa El Cotillo
Fuerteventura, foto di Sara
Playa de Cofete
Fuerteventura, foto di Sara
Playa de Jandía
[Leggi anche il mio diario di Madrid e Isole Canarie] ...contiene alcune delle mete citate





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