REP. CECA e AUSTRIA:
diario di viaggio di Antonia Scaligine

 
Rep. Ceca e Austria 2007  Praga/Vienna

-Spunti di riflessione tra un chilometro e l'altro Udine-Salisburgo Praga-Vienna-

Se viaggiare è vivere
la città diventa poesia
più bella la bellezza
avendo tra le mani
lumini di storia
in un' alea libera.

Prima tappa Padova -5 agosto-

Un momento di preghiera a Padova
diventa per noi l'essenza del silenzio e del ringraziamento a Dio
"ascensio mentis in Deum"
"affinché i tuoi servi possano
cantare con voci libere".
O Santo Antonio!
"Cancella il peccato dal nostro labbro per mezzo Tuo uniscici a Dio".
Siamo tutti figli della fragilità fallibili e inclini all'errore e là dove manca la carità
la vita diventa crudeltà.

È particolarmente bello godersi la strada, quando, ormai stanchi ci porterà in albergo dopo esserci finalmente rifocillati, e dopo una bella doccia tutti nella piazza ad ammirar la loggia costruita al centro della città di Udine dal grande orafo Nicolò di Lionello splendido esempio dell'arte gotica che si staglia sulla sagoma del maestoso castello di fronte al cinquecentesco palazzo comunale Piazza della Libertà è il cuore del centro storico di Udine. Su un lato della piazza si trova la rinascimentale Loggia di San Giovanni sormontata dalla Torre dell'Orologio e poi, via tutti a nanna! Il giorno dopo ci aspetta una giornata molto pesante. Tutti insieme appassionatamente" ("The Sound of Music"), come nel film a a visitare il Castello di Klessheim, residenza estiva dei principi-vescovi circondata da un ampio parco, trasformato oggi in Casinò. Salisburgo, città dell'Austria al confine con la Baviera, situata in una posizione di singolare bellezzasul fiume Salzach affluente dell'Inn. Nell'VIII secolo San Bonifaciovi istituì un vescovado in seguito divenne con il vescovo Arno un arcivescovado di grande importanza, tanto da ottenere dagli Asburgo il titolo di Principi dell'Impero. La città vanta importanti edifici come il Duomo, riedificato da Solari che favorì la penetrazione del barocco italiano, con la monumentale fontana della Residenzplatz, il palazzo Mirabell con il suo bel giardino, e molti altri in barocco austriaco. Notevole importanza riveste la musica strettamente legata a Wolfgang Amadeus Mozart, che ha assunto nel tempo una risonanza mondiale. Arriviamo a Praga nella tarda serata in un albergo immenso e lussuoso - un favoloso Top hotel a 4 stelle -, giusto il tempo per cenare e poi, bagagli sistemare. Prima colazione in hotel, e l'intera giornata dedicata a Praga, città che, come scrisse un suo celebre abitante, (Kafka). "Tende a catturare chi si appassiona a lei la donna più amata quando lei sboccia vestita di luce Discover Pragueit's the magic city Praga caput regni", dalle mille facce dallo strano carattereoltre ogni sacrificio di paceraccoglie sorrisi e fiati di parole. È una curiosa creatura il passato. Ed a guardarlo in viso. Si può approdare all'estasi o alla disperazione" - Emily Dickinson.

"Se l'amore e la cultura sono specchi brillanti, ho attraversato la sua soglia e ci sono entrata e sotto il caldo sole di agosto abbiamo passeggiato lungo la Moldava, con l'aria dolce che si respirava si sentiva ancora meglio il suono della città sofferta, i venti del mito volavano leggeri negli sguardi magici delle piume del tempo, nelle figure barocche impalpabili arabeschi con orli di gotico su un fondo di oro". Dalle acque della Moldava scivolavano occhi di tristezza e anche lui fu ricordato, lo studente di Praga che si diede fuocoper protestare contro le truppe sovietiche che stavano stroncando la rivoluzione liberale Un gesto avventato o forse inutile dopo la soppressione della "primavera di Praga". Un triste simbolo di un sogno infranto e nulla più, ma una scintilla che non si è spenta più.

PRAGA LEGGENDARIA
In mille schegge di miti e leggende Praga, tu sei certo la vera regina Una leggenda narra che, un giorno, Libuše ebbe una visione. Dall'alto di un dirupo che dominava la Moldava, la principessa volse lo sguardo ad una collina ricoperta da una foresta sul lato opposto del fiume e proclamo: "Vedo una grande città la cui gloria toccherà le stelle". ("Vidím mesto veliké, jehož sláva hvezd se dotýkati bude"). Diede ordine al suo popolo di andare ed edificare un castello dove un uomo stava costruendo la soglia (práh in ceco) di una casa, e le darete il nome di Praha", anche un grande nobiluomo deve chinarsi dinanzi ad una soglia di una porta. Venne dato ascolto alla sue parole e, circa due secoli più tardi, la città di Praga divenne la sede della dinastia Premislidi. Credo che la memoria abbia mille facce, che dà origine a numerose leggende. Secondo una di queste le sue statue sul ponte Carlo sarebbero dei "protettori di pietra" e proteggerebbero i neonati dell'isola di Kampa, accompagnandoli per tutta la vita. Infissa nelle mura del ponte a protezione della città se la città fosse stata invasa ci doveva essere la spada di San Venceslao, ma dei bambini se ne impossessarono: per questo si dice che i bambini hanno nelle loro mani tutto il futuro di Praga.

Su una torre del c'era una volta
l'ora vibrava alla vita turbolenta
mentre il tempo scivolava
tra ticchetti e movimento
Fino a quando? Fin dove?
Finchè il tempo che si vede
fermerà lo sguardo
nell'estremo segno del suo spazio.

Un giorno, un prigioniero osservando il famoso orologio astronomico notò che un passero era rimasto prigioniero nella bocca della morte. Lo sventurato interpretò il fatto come un cattivo presagioe pensò che sarebbe stato destinato a trascorrere il resto dei sui giorni in prigionia. Ma, quando scoccò l'ora successiva ed il meccanismo dell'orologio si rimise in funzione, la bocca della morte si riapri e, con grande sollievo del prigioniero, il passero riuscì a liberarsi e a volare via. Pochi giorni più tardi il prigioniero fu liberato. San Giovanni Nepomuceno era il prete di corte di Venceslao IV e fu fatto uccidere per ordine del re, perchè non gli volle rivelare le confessioni della regina; in realtà pare che il vero motivo sia stato di ordine politico, e che quindi fosse un personaggio scomodo. Gli fu tagliata la lingua, fu chiuso in un sacco e gettato dal Ponte Carlo nella Moldava. Si dice che quando il sacco abbia toccato l'acqua, siano apparse cinque stelle e una croce più o meno a metà del ponte: Si dice anche che il Ponte Carlo non sia mai crollato perchè Carlo IV aveva chiesto ad ogni villaggio del regno di inviare un carro di uova il cui albume avrebbe tenuto la malta più saldamente. Pare che lo stesso "principio" sia stato usato anche per la costruzione della Cattedrale di San Vito Il Golem di Praga. Nel XVI secolo, durante il regno di Rodolfo II, viveva a Praga un vecchio ebreo di nome Rabbi Judah Loew. A quel tempo, gli ebrei a Praga vivevano nella paura in quanto vittime di continue aggressioni. Rabbi Loew decise di proteggere gli ebrei dal massacro dando vita al Golem, un gigante che secondo la Cabala poteva essere generato dall'argilla che si trovava sulle rive della Moldava. Seguendo i rituali prescritti, il Rabbino creò il Golem e lo porto in vita recitando uno speciale incantesimo in ebraico. La parola "emet" (verità) fu posta sulla fronte del gigante d'argilla. A Praga il 30 aprile si celebra la versione ceca della notte di Valpurga, Paleni Carodejnic (Rogo delle streghe): una festa precristiana per scacciare il male. I roghi delle streghe, politicamente scorretti, sono stati sostituiti da feste notturne attorno ai falò nell'isola di Kampa e nei sobborghi della capitale. Non è insolito sentire musica per le strade, vedere bancarelle piene di souvenirs e oggetti caratteristici e piccoli spettacoli di artisti di strada improvvisati sul Ponte Carlo.

LA LANCIA DI LONGINO:
Nel VII secolo, nel mondo cristiano, grazie anche ai numerosi ritrovamenti effettuati dai cavalieri crociati in Terra Santa, si assiste progressivamente alla nascita di un fenomeno socio-religioso, la venerazione delle reliquie, che interessa, senza distinzione di ceto, tutti gli strati della società dell'epoca. I vodník sono folletti delle acque, che vivono nella Moldava. La tradizione li rappresenta vestiti di verde, come le piante acquatiche e le alghe, con un berretto rosso. Ognuno ha la sua zona, il suo ponte. Talora maligni talora benevoli cercano di fare amicizia e di integrarsi con gli abitanti della zona, anche se la loro principale attività è quella di trascinare sul fondo le anime di coloro che cadono o annegano nel fiume, dove le conservano dentro vecchie pentole. Guidati sempre da Caterina, la bella e paziente guida, abbiamo visitato il Castello Hradcany, grandioso insieme monumentale al cui interno si trovano splendidi edifici e tesori d'arte come la Cattedrale di San Vito, l'antico Palazzo Reale, la chiesa romanica di San Giorgio. Sotto il castello e lungo la sponda sinistra della Moldava c'è Mala Strana, la parte piccola della città che in origine ospitava i civili che non trovavano posto nel castello. Qui, in Piazza di Mala Strana, in uno dei più bei scenari di Praga, sorge la chiesa di San Nicola, capolavoro del barocco praghese. Dal ponte si respira proprio quel mondo perduto di tanti anni fa. Tutta Praga sembra persa nel tempo e rimasta, in molte parti del centro ai nostri primi anni del novecento, ma il ponte Carlo, ne è davvero il simbolo. In tutta la sua lunghezza, quasi cinquecento metri, si possono vedere tutti i palazzi delle due sponde della Moldava, godere una vista unica del palazzo reale e dei due quartieri che unisce, da una parte il centro Stare Mesto con via Karlova e dall'altra la Mala Strana, via Nerudova (in onore allo scrittore Neruda). La bellezza del ponte oltre alla visuale che riserva a chi lo attraversa, è tutta nel suo continuo susseguirsi di statue nere, opache ma molto suggestive, non sono certo di marmo, la zona scarseggia di questa pietra, ma rendono l'ambientazione unica e indimenticabile. Dopo un veloce pranzo in una trattoria, la visita della città prosegue con la Chiesa del Bambin Gesù, chiesa costruita su una piattaforma con le scale appartiene alle prime costruzioni barocco a Praga. Sotto la chiesa c'e una cripta dei membri dell'onorificenza di Carmelitani. La duchessa Polyxena di Lobkovicz ha donato una statuetta del Bambino di Praga (el nino) prodotta in Spagna, fatta di legno e coperta da tessuto e cera La cera è fragile quindi ogni tocco può essere pericoloso. L'origine della statuetta è ancora al giorno d'oggi un mistero. Esiste una recente leggenda raccontata dal guardiano: Una giorno, ad un uomo che stava lavorando in masseria e stava pregava è apparso davanti a lui uno splendido bambino. Josef continuava a pregare e quando ha pronunciato le parole: "Jesus bambino benedetto", il bambino ha detto: "Quello sono io!" ed è sparito. Josef non riusciva a dimenticarlo e credeva di vederlo sempre, così decise di creare la statuetta del bambino, ma continuava a provare, a creare un viso di cera più simile possibile a quello che aveva visto, ma cambiava sempre la faccia alla statuetta perché non riusciva a farla simile a quella del bambino. Poi, un giorno, quando era già veramente vecchio, il bambino si è mostrato a lui dicendo queste parole: sono venuto per mostrarti come sono veramente per farti finire la statuetta. Da solo non capiva come le sue mani avessero modellato la cera molle ed avessero generato la faccia del Bambino.

Là, dove la morte batte ancora lentamente tra gli ultimi sospiri del quartiere ebraico che rappresenta nel suo complesso l'insieme di monumenti storici ebraici meglio conservati d'Europa, abbiamo sofferto e pregato. Chi visita Praga non può certamente non vedere Josefov, quartiere ebraico di Praga uno dei più antichi della città; deve il proprio nome all'imperatore Giuseppe II, che nel 1781 abolì le misure discriminatorie nei confronti degli ebrei.

Tra le numerosissime pietre lapidali al centro, quella di Rabbi Löw, il rabbino morto nel 1609 che fu inventore, secondo la leggenda, dell'inquietante Golem.

Il sole dardeggiava alto e il pomeriggio diventava sonnolento anche per comprare dei souvenirs e poi... ad un tratto "lei" la fata non c'era più, nell'aria era rimasto solo il suo profumo insieme al suo mistero, dovevamo tornare in albergo e salutare Praga.

Chissà cosa ora fa
chissà dove va
chissà... chissà se si ritornerà
ma è bella Praga,
anche di notte con le sue luci e i mille silenzi
e mentre la sua aria accarezza dolcemente
chi ancora per le strade si trascina stancamente
dopo una bionda spumeggiante
pilsner accompagnati con crauti e gulash
eh si, anche senza i miei occhiali
che non avevo più
lei è apparsa una meravigliosa creatura vestita
con un'armatura medievale
mascherata di barocco con decorazioni di art nouveau,
ha qualcosa di stregato e stregante,
un incantesimo che affascina, un sortilegio
che intimorisce e da cui è difficile liberarsi.

E vai...!! -9 agosto-, alla scoperta dell'ambiente imperiale del castello di Schönbrunn, dei capolavori artistici raccolta di Klimt con i celebri quadri dorati "Il bacio" e "Giuditta". L'oro e i ricchi ornamenti sono il tratto più caratteristico dello stile Liberty viennese che parlano l'antico linguaggio caro ai risorti ora soli e obliati in un nuovo deserto dimenticato... Ebbene, come in passato ai tempi dell'imperatore" ci godiamo per due giorni Vienna.

Incantevolmente bella
città dove parla solo la storia
un museo della regalità
Con palazzi, saloni e vetrate
con passi a suoni di valzer
regina superba con ornamenti
Wien city of music and royalty
- di stelle e corone in archi di luna -,
con abbandono di donna nell'estasi di un bacio
- Sympatheia dell'amore di Klimt -
- tra Mozart, e il dolce sacher -,
con i palazzi imperiali dell'Hofburg,
sul bel Danubio blu
che di blu è rimasto solo il valzer di Strass

Dopo la colazione in albergo siamo pronti per iniziare ad esplorare la città, che a prima vista può sembrare fredda ed austera, ma che in realtà si dimostra subito molto calda ed accogliente. Una passeggiata è l'introduzione ideale alla città di Vienna per tutti quelli che come noi viaggiano in pullman! Le nostre giornate a Vienna sono interamente dedicate alla visita e alla scoperta della città. In mattinata, accompagnati da Rinald guida efficiente ed erudita con il pullman facciamo il giro del Ring, la grande arteria lungo la quale sono situati i principali monumenti della città: il teatro dell'Opera, i musei "gemelli" di Storia dell'Arte e di Storia Naturale, il Parlamento, il Municipio - bellissimi! - l'Università, il Teatro Nazionale e la chiesa Votiva. La città è composta da 23 distretti il centro della città è il primo distretto. Gli altri distretti si susseguono a spirale intorno al primo distretto con numero crescente. La periferia cittadina è pianeggiante e industrializzata a sud, collinosa e verdeggiante a nord ai piedi del Wienerwald (foresta viennese). L'anello (Ring) che circonda il centro storico, è oggigiorno una strada di raccordo; in passato invece La città è attraversata nella sua parte orientale dal Danubio, mentre un piccolo canale artificiale (il Donaukanal) lambisce il centro storico a est. Vienna presenta sul Danubio un'isola creata artificialmente E infine al castello di Schönbrunn, il più celebre tra i palazzi imperiali austriaci, utilizzato dagli Asburgo come residenza estiva, appartamenti in cui visse anche l'imperatrice d'Austria - la Sissi dei celebri film - una passeggiata nel parco antistante, perfettamente tenuto e impreziosito da aiuole, fontane, statue... Semplicemente meraviglioso! È davvero bella Vienna, così maestosa e regale... devo ammetterlo: molto più di quanto pensassi alla vigilia di questo viaggio. Il tempo di riprendersi dall'emozione e siamo già nel cuore della città, sempre guidati dal bravo Rainald, per finire la giornata con una visita turistica alla casa matta di Hundertwasser. Il giro dura molto poco ma con previste "soste idrauliche" brevissime... Questo giro in pullman è l'introduzione ideale alla città di Vienna con le sue ricche sfaccettature: Rinald parla di imperatori ed aristocratici, di compositori e cantanti, di generali ed eroi, di servi e cuochi, di libri e di cavalli, il tutto guarnito di aneddoti divertenti e accompagnato da rivelazioni e sorprese stupefacenti della città. Visitiamo il quartiere della casa matta di Hundertwasser, proprio come pazzi, non ci permetteranno di fare un pò di spesuccie, fotografare, distendere le gambe, bere un caffè e fare tutto ciò che altrimenti avremmo perso tempo. Dopo un'abbondante prima colazione in albergo sotto una pioggia e un'aria fredda Visitiamo Il palazzo del Hofburg (solo gli esterni) la Chiesa degli Agostiniani e il Museo del Tesoro Imperiale degli Asburgo (situato dentro il palazzo Hofburg). Tutto lo sfarzo e la potenza degli Asburgo è in mostra qui: oro, argento, pietre preziose, quadri, ostensori, abiti e insegne dal valore inestimabile. Ecco di nuovo nel centro di Vienna a visitare il Belvedere che in passato era una residenza reale, oggi diventata sede di mostre d'arte sia permanenti che temporanee. Un pranzo veloce in un piccolo ristorante con turni alterni per ogni pullman. La cattedrale di Santo Stefano, Stephansdom la più bella chiesa gotica d'Austria e simbolo di Vienna, che con la sua guglia costituisce un punto di riferimento per tutta la città. Il crocifisso che si trova subito dopo l'ingresso sulla sinistra ha una barba che si ritiene continui a crescere ancora oggi. Nella navata centrale, al secondo pilastro sinistro, c'è il Pulpito Gotico capolavoro di Anton Pilgram, ornato dalle figure dei quattro padri della chiesa. A sinistra del pulpito c'è la Madonna dei Servitori, che andò in soccorso di una cameriera accusata ingiustamente di aver rubato al proprio padrone. L'ammirazione è grande sia per gli interni di questa cattedrale che per il suo spettacolare tetto, su cui sono stati disegnati dei bellissimi mosaici e il simbolo degli Asburgo, l'aquila imperiale. Non distante si trova l'Hotel Sacher, in cui è possibile assaggiare l'originale (la vera e unica) torta sacher, fatta con la ricetta da sempre mantenuta segreta e custodita gelosamente... Vienna è stupenda, ogni singolo palazzo sembra un'opera d'arte... tutto lì è rifinito splendidamente: i palazzi sembrano "ricamati". Non devi far altro che prendere la tua bella cartina e andare in giro camminando all'aria aperta. E sapevate anche che l'idea a scrivere le melodie dell'operetta "Il Pipistrello" di Johann Strass, questo capolavoro di musica viennese, è venuta al compositore quando gli è entrato un pipistrello in camera? Una cosa poi non tanto stupefacente considerando che Vienna è da molto tempo la città più ricca in pipistrelli nel continente europeo! Una breve sosta al Prater, dove si trova un grande lunapark e la ruota panoramica non poteva di certo mancare. Un giro per vedere Vienna dall'alto è d'obbligo anche per chi soffre di vertigini...

-11 agosto- Intanto la gita volge al termine e posso assicurarvi che il viaggio è stato super veloce ...sprint, ma a dir poco fantastico... "beautiful" Vienna è bellissima, Praga è semplicemente magica e affascinante, sono due città altrettanto belle; peccato che siano state solo due toccate e fuga, in parole povere vi consiglio veramente questo viaggio.. guida spirituale meravigliosa, autista e compagnia simpatici ...beh! secondo come ci alzavamo la mattina ...diciamo abbastanza affiatata ...con un po' di pazienza ci sopportavamo...!!

Basta solo apprezzare
e farsi apprezzare
Chiedo forse molto?
Chiedo sorrisi e degli amici
che mi stiano a sentire
e che io posso ascoltare
e se non ci fossero
ne farei a meno
ma, a malincuore,
però, mai dico no
all'arte "il movimento della vita"
al viaggiare per incontrare la bellezza
che insieme alla Fede ci fa ancor di più
apprezzare quella Infinita Bellezza che è Dio

-12 agosto- Dopo suppen e frittatensuppe con gulash, uno spezzatino di manzo o vitello, leggermente piccante e di solito servito con i peperoni accompagnati con birra chiara (helbier) e scura (dunkelbier). Un bicchierino di slivovice, fatto con prugne con una fetta di sacher tort o di strudel passiamo alla buona cucina del "Bolognese". Sul Monte Titano di S. Marino, dove è possibile trovare anche piatti che offrono i sapori della vera Romagna, dai cannelloni alle tagliatelle, con gli arrosti di carne, ci siamo fatti una mangiata, ma una mangiata quasi quasi da star male durante il triste viaggio di ritorno.

Del resto, alla fine di un viaggio cosa resta? La solita frase ...la gita è stata bella... ma casa mia è ancor più bella a pensarci bene, lì non ci vivrei. ma a pensarci bene, io dove vivrei? Ovunque ci fosse il mio tesoro. Il giornalino è finito non è accurato, neppure ordinato, a causa del mio ricordo, confuso e sparpagliato, ma è solo un itinerario, un veloce cammino "tra spunti di riflessione tra un chilometro e l'altro"...

In viaggio ho imparato che mi possono anche fregare gli appunti, i soldi e anche gli occhiali, e che alla fine non me ne frega niente, magari mi siedo un attimo e con calma rileggo il routing map del viaggio in fondo gli schizzi del cuore non ce li legge nessuno e quelli sicuramente non me li porteranno mai via... nè altrove... nè prima... nè dopo, nè mai. Grazie e arrivederci.

ECCO LE FOTO!! Una cernita tutta per voi per farvi un giro nelle mie vacanze!! Antonia Scaligine

Antonia Scaligine da Taranto
sergiocitriniti@alice.it

 Guarda tutte le foto di Antonia 

Guarda tutte le foto di Antonia
[Leggi anche il mio diario di Praga] ...contiene alcuni degli itinerari citati
[Leggi anche il mio diario di Vienna] ...contiene alcuni degli itinerari citati





Clicca per entrare nella HOME PAGE:

http://viaggidialex.altervista.org/

http://viaggidialex.altervista.org/home.html



Torna nella pagina dei diari di altri viaggiatori