SCOZIA: GLASGOW, EDIMBURGO, HIGHLANDS
Altri cinque giorni nella verde Scozia

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Mappa del centro di Glasgow
Foto di Glasgow
GLASGOW: dietro ai palazzi della "University"

Cartina politica della Gran Bretagna

Immagine di un biscotto scozzese

VACANZA in SCOZIA,

dal 21 al 26 NOVEMBRE 2007

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21/11/2007 - VIAGGIO DI ANDATA e GLASGOW - E' stato il secondo viaggio in Scozia, in quanto dopo la prima esperienza, ho sentito il bisogno di ritornare in questa terra affascinante. I motivi sono semplici e molteplici: per esempio la bellezza del luogo che ha pochi rivali al mondo, il patriottismo della gente (che non si sente assolutamente assoggettata alla bandiera di "Sua Maestà") e l'aria frizzante che si respira ovunque e continuamente. La Scozia è uno di quei paesi che ti entra dentro, che vuoi assolutamente rivedere un'altra volta, poiché ci si sente lontani dalle insicurezze della propria nazione e si capisce che ancora è possibile vivere bene (tale sensazione è tangibile anche in Irlanda). Il viaggio è stato con Morgana; siamo partiti dall'aeroporto Orio al Serio di Bergamo in direzione Glasgow e abbiamo volato con "Ryanair" (sia per l'andata, che per il ritorno). Durante i due viaggi, ognuno della durata di un po' meno di tre ore, abbiamo sorvolato le Alpi e abbiamo osservato il solito magnifico panorama che si vede dall'aereo. Le Alpi spiccavano poiché erano ricoperte di neve ed erano illuminate dal sole; di esse si vedevano solamente le cime che sbucavano dalle nuvole e sembrava che fossero dei corpi sospesi in aria senza una fine. Poco prima di atterrare a Glasgow, le nuvole, rischiarate dai raggi del sole, avevano assunto l'aspetto di una coltre di cotone, di uno strato impenetrabile di zucchero a velo, dopodiché, tagliate le nubi dal velivolo, è apparso sotto di noi il verde infinito della Scozia. Arrivati all'aeroporto di Glasgow Prestwick (situato a circa 50 km a sud-ovest di Glasgow città), abbiamo subito cambiato gli Euro in Sterline (gli uffici di cambio si trovano appena si transita nell'area arrivi del terminal). Qualche minuto dopo abbiamo preso il treno e siamo arrivati direttamente nel centro della città (non è facile capire in che zona dell'aeroporto vendano i biglietti per il treno, mentre è decisamente più facile arrivare nella stazione da cui essi partono). Il tragitto dura meno di un'ora e si inizia a vedere il verde intenso dell'entroterra scozzese; dall'aeroporto Prestwick fino alla città di Glasgow ci sono tantissimi campi da golf, così come sono presenti tanti prati nei quali brucano gli animali da pascolo. Prima di arrivare in città ha iniziato a piovere, ma tanto era già pomeriggio inoltrato e stava per fare buio, per cui non ci è dispiaciuto per niente (devo dire che nei cinque giorni di permanenza in Scozia siamo stati fortunati, in quanto ha piovuto soltanto il giorno del nostro arrivo e il clima si è mantenuto abbastanza mite). Arrivati nella stazione centrale, la "Central Station", abbiamo cercato il nostro hotel e lo abbiamo trovato immediatamente, poiché era attaccato alla stazione (abbiamo soggiornato presso l'"Hotel Alexander Thomson"). La Central Station è posizionata in pieno centro di Glasgow, nei dintorni di "Gordon St.", "Argyle St.", "Hope St." e non lontana da "George Square" e da "Buchanan St." (l'hotel in cui abbiamo soggiornato era proprio affacciato su Argyle Street). Per queste ragioni, essendo ospiti di un hotel proprio a fianco della stazione, abbiamo sempre raggiunto il centro di Glasgow a piedi, senza nemmeno servirci dei mezzi pubblici. Glasgow infatti è sì grande, ma il centro è girabile benissimo a piedi (così si può godere meglio di tutti i monumenti presenti). Visto che eravamo affamati e reduci dal viaggio, abbiamo cenato alle ore 17.00 in una pizzeria nei pressi della stazione e poi abbiamo gironzolato tutta la sera per il centro città. Cenare presto in Scozia è una consuetudine, o meglio, non c'è un orario preciso, si va a mangiare quando si ha fame (così come per il pranzo e gli altri pasti). Un'altra particolarità della città è quella di avere un'infinità di minimarket aperti ventiquattro ore su ventiquattro (grande comodità riscontrabile in tante metropoli del mondo, soprattutto quelle di lingua inglese). Durante la permanenza a Glasgow, per due sere diverse abbiamo frequentato i locali notturni della città, che sono molti e di ottima qualità (visto che ci piace la musica rock, ho deciso di portare Morgana al "Cathouse" in "Union St.", locale in cui ero già stato nel 2002). Non mancano i pub, alcuni sono grandi e confortevoli (e vanno bene sia di giorno, sia come preserata, che come serata intera).
22/11/2007 - EDIMBURGO e GLASGOW - Nel primo giorno intero in Scozia ci siamo dedicati alla visita della capitale Edimburgo. Abbiamo raggiunto Edimburgo partendo con il bus da Glasgow e facendoci poi ritorno nel tardo pomeriggio (prendendo il pullman dalla "Buchanan Bus Station" di Glasgow, dietro al centro commerciale "Buchanan Galleries", in "Killermont St."). La Buchanan Bus Station è stata notevolmente migliorata e modernizzata rispetto a quando l'avevo vista per la prima volta nel 2002, da qui si può infatti andare in quasi ogni angolo del paese e ci sono pure collegamenti con il resto della Gran Bretagna. In Scozia non è caro spostarsi con i pullman, così come non sono esageratamente salati i prezzi dei negozi e della vita in generale (è molto più cara la vita a Londra e in Inghilterra in linea di massima). Edimburgo è situata ad un'ora circa di distanza da Glasgow, in direzione est; nel percorso si vedono i dolci pendii scozzesi, con incommensurabili prati verdi, ove brucano gli animali. Prima di entrare in Edimburgo si transita davanti all'aeroporto cittadino, che si trova a ovest rispetto al centro. Il pullman, prima di arrivare alla stazione dei bus di Edimburgo, si ferma anche in "Princes St.", fermata in cui siamo scesi, poiché già centro storico della città e comodo punto per vedere immediatamente il mitico "Castello" ("Edinburgh Castle"). Edimburgo è molto più classica della moderna Glasgow, ovunque ci sono palazzi e case deliziose in stile vittoriano. Princes Street è la via più importante di Edimburgo, infatti è una strada gigantesca, dove spuntano decine e decine di negozi e megastore; è il cuore commerciale della città, dal quale si osserva il colle su cui si erge il Castello. Da Princes St. ci siamo diretti immediatamente verso il Castello, prendendo la strada in salita che costeggia un lato del parco sottostante al Castello e sbucando in "Castle Hill", vietta che precede l'atrio del maniero. Castle Hill è un'appendice di "High St."; in questo punto abbiamo fotografato l'"Edinburgh Festival Centre" (ex chiesa riconoscibile grazie al campanile appuntito). Sempre in Castle Hill si trovano alcuni negozi di souvenir, con la merce tipica per fare i regali scozzesi. In uno di questi esercizi c'era anche un'agenzia di viaggi, per cui abbiamo prenotato l'escursione per le Highlands e il lago di Loch Ness (escursione che avremmo fatto in uno dei giorni successivi). In verità siamo andati a botta sicura, infatti avevo già preso contatti dall'Italia con questa agenzia, in quanto l'unica che offre queste escursioni in bus a prezzi modici in tutta la Scozia (bisogna diffidare da quelle organizzate dagli hotel, poiché costano di più e si vede meno). Il nome di questa agenzia è "Timberbush Tours", la sede principale è appunto a Edimburgo, però si può scegliere di partire anche da Glasgow (come abbiamo fatto noi); se si è giovani o studenti viene applicata una riduzione sul costo dell'escursione. A questo punto siamo entrati nel Castello (l'ingresso è ora di 11 Sterline, contro le 8 del 2002). Il fortilizio è posizionato sopra una collina e domina la città. Le sue origini vengono indicate intorno al 1130 d.C. e, visitarlo, non stanca mai, anche perché è veramente uno dei più belli al mondo. Addentrandoci nei suoi cortili, nei cunicoli e all'interno, abbiamo gironzolato per gli angusti sotterranei, abbiamo visto le stanze reali, siamo entrati nel "Museo Nazionale della Guerra" (con le armi tipiche dei soldati scozzesi nella storia), abbiamo fotografato il cortile esterno (con le aiuole verdi) e abbiamo fatto le foto panoramiche della città dall'alto dei belvedere. Una volta usciti, abbiamo ripreso la Castle Hill e abbiamo imboccato High Street; dall'inizio di High Street incomincia il "Royal Mile", cioè il punto più antico e centrale della città, dove ogni palazzo e monumento è degno di essere ammirato e dove si concentrano negozietti e ristoranti. Per esempio in "Bank St.", traversa di High Street, si erge il possente edificio della "Bank of Scotland"; mentre se si prosegue lungo il Royal Mile, oltre alle adorabili casette sparse qua e là, si incontra la "St. Giles' Cathedral", che s'innalza in "West Parliament Square". La St. Giles' Cathedral è la cattedrale di Edimburgo, reputata la madre di tutte le chiese presbiteriane della Scozia e costruita con il classico stampa delle chiese britanniche. La piazza che la ospita invece fu sede dell'antico "Parlamento scozzese" dal 1630 al 1707. Per chi volesse fare regali o comprare souvenir, bisogna ricordarsi che Edimburgo è decisamente più fornita di negozi specifici rispetto a Glasgow (a Glasgow ce ne sono una miriade, però di qualsiasi altro genere, per cui non espressamente di souvenir) ed in particolare per fare shopping di cose tipicamente scozzesi è consigliato proprio il Royal Mile. Proseguendo il nostro tour, dopo esserci seduti in un bar all'aperto e aver pranzato, sempre nel Royal Mile abbiamo fotografato il campanile di "Hunter Square", le cabine telefoniche rosse e i caratteristici palazzi all'incrocio con "Cockburn St.". Da Cockburn Street si torna in Princes Street e si transita sul "Waverley Bridge" (all'altezza di questo ponte era presente una ruota panoramica). Varcato il ponte ci siamo trovati in "Princes Mall", cioè una vasta piazzola dove è presente l'omonimo centro commerciale, dove si innalza un grande e lussuoso hotel (il "Balmoral Hotel"), e dove si possono ricevere informazioni turistiche dall"Edinburgh Tourist Information Centre". Da questo punto, sempre curato con aiuole verdi, abbiamo scattato le ultime foto al colle del Castello e poi ci siamo lasciati trasportare dall'onda di gente che camminava lungo Princes Street. In Princes Street è anche visibile lo "Scott Monument", monumento vittoriano-gotico simile ad una porta con decorazioni appuntite. Prima di riprendere il pullman per Glasgow, abbiamo approfittato della gran quantità di negozi e siamo entrati in alcuni (come per esempio quello di "Walt Disney"). Il centro storico di Edimburgo è dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. Una volta ritornati a Glasgow, siamo rimasti estasiati dai colori del cielo al tramonto. Prima di rientrare in hotel e successivamente consumare una cena veloce, ci siamo concessi una passeggiata lungo "Sauchiehall St." per ammirare gli accattivanti negozi e fare shopping (questa via è una delle molte di Glasgow adibite a corso pedonale, laddove gli esercizi si susseguono e sono tutti scintillanti e invitanti). Le direttive dello shopping in Glasgow sono davvero parecchie e i corsi di isola pedonale sono anch'essi numerosi e assai lunghi. Ad esempio Buchanan Street e appunto Sauchiehall Street, che sono le due vie più rinomate per camminare e distrarsi, si incontrano ad angolo retto e formano una chilometrica e spaziosa zona pedonale. Nel punto in cui si uniscono le due vie sorgono le Buchanan Galleries, vale a dire il centro commerciale più popolare e bello di Glasgow (dove è obbligatorio entrarci e dare un'occhiata ai negozi). Altra strada di spessore per quanto riguarda le compere è Argyle Street (in tutte queste vie ci sono anche i negozi internazionali più prestigiosi e le catene più gettonate come per esempio "H&M" per l'abbigliamento o "HMV" per la musica). Comunque si trovano anche fiotti di botteghe con cose tipicamente scozzesi (come i kilt), oppure negozi con rarità che non si trovano da altre parti (come per esempio giocattoli particolari e ricercati o dischi in vinile). Il quadrilatero immaginario delle vie che si districano tra "Newton St.", Argyle St., Buchanan St. e "Buccleuch St.", può essere definito il centro di Glasgow, pulsante di vita e movimento. Nei giorni della nostra vacanza c'era già l'aria natalizia, infatti la città era addobbata con le luci di Natale. Soprattutto George Square era allestita per il Natale, con giostrine per i bimbi, luci, colori, festoni e la pista di pattinaggio al centro della piazza. Per cenare c'è solo l'imbarazzo della scelta, noi abbiamo optato per diverse soluzioni: in un paio di circostanze abbiamo provato i menu tipici in una grande e moderna tavola calda a fianco del nostro hotel (zona stazione ferroviaria), un'altra sera abbiamo preso il "fish and chips" d'asporto in una rosticceria, mentre le altre volte abbiamo comprato il cibo nei minimarket. Un dettaglio curioso che vorrei aggiungere è il fatto che in città, ogni tanto, si spingono i gabbiani che arrivano dalle sponde del fiume Clyde (fiume che scorre a sud-ovest rispetto al centro città e sfocia nell'Oceano Atlantico dopo aver formato l'ampia baia, chiamata Firth of Clyde, all'altezza della zona portuale di Glasgow); essi, soprattutto di mattina, volano a bassa quota in cerca del cibo avanzato dalle colazioni umane ed è possibile osservarli vicino ai cestini ma anche vicino a bar e ristoranti (sono uccelli simpaticissimi).
23/11/2007 - GLASGOW - Finalmente, dopo la solita abbondante colazione britannica, abbiamo dedicato un'intera giornata alla visita di Glasgow. Approfittando di un tempo serenissimo, con uno splendido sole e nemmeno una nuvola (situazione non propriamente britannica), ci siamo diretti immediatamente verso George Square a piedi. Transitando per Buchanan St., si incrocia "St. Vincent St." (in questa via abbiamo osservato e fotografato alcuni bei edifici), quindi si è praticamente subito arrivati in George Square. Essa è la piazza principale di Glasgow e, come detto pocanzi, era tutta adornata per il Natale. Il suo nome deriva da Re Giorgio III del Regno Unito, il monumento fondamentale della piazza è lo splendido "City Chamber" (detto anche "City Chambers", la sede dell'amministrazione comunale); poi ci sono una colonna dorica con in cima la statua di Walter Scott al centro della piazza e il monumento equestre dedicato alla Regina Vittoria. Da George Square abbiamo girato un po' per le vie del centro e poi ci siamo diretti verso "Cathedral St.", via nella quale si erge la "Cattedrale" di Glasgow ("Glasgow Cathedral" o "St. Mungo's Cathedral"). La Cattedrale di Glasgow è dedicata a San Mungo, fondatore della città secondo la tradizione; la tomba del santo si trova all'interno della chiesa, in una cripta in basso a dei gradini. Oggi la chiesa si presenta come un superbo esempio di architettura gotica scozzese, mentre in origine era una chiesa cattolica romana. Oltre al campanile e alla forma tipicamente gotica, il viaggiatore viene colpito dal tetro cimitero che si adagia appena alle spalle dell'edificio religioso. Siamo anche entrati nella Cattedrale per godere della bellezza della sua architettura. Lo spiazzo davanti all'ingresso della Cattedrale prende il nome di "Cathedral Square", tutt'intorno ci sono giardinetti ben curati e alberi (che avevano i caldi colori dell'autunno durante il giorno della nostra visita). Sul fianco destro della Cattedrale di Glasgow c'è il "Royal Infirmary" (un enorme ospedale con i suoi antichi palazzi); nei paraggi della Cattedrale si trova un'università ("University of Strathclyde"); davanti alla Cattedrale, in "Castle St.", c'è una piccola e carina chiesa, chiamata "Barony Parish Church". Dopo alcune foto agli alberi e al verde dei dintorni della Cattedrale e dopo essere ritornati in George Square (sempre a piedi), abbiamo fatto pausa prendendo un caffè bollente in un bar. A questo punto ci siamo incamminati verso "Royal Exchange Square" (altra piazza famosa di Glasgow, accessibile da George Square passando per "Queen St."); in questa elegante piazza, in cui si staglia il "GoMA" ("Gallery of Modern Art"), ci sono portici, botteghe e ristoranti raffinati (una cosa davvero curiosa era riscontrabile sulla statua equestre del Duca di Wellington davanti al GoMA: sulla testa del Duca di Wellington, personaggio rappresentato da questa statua, c'era un birillo bicolore che serve per il traffico, segno di quanto siano burloni gli scozzesi). Altra peculiarità degli scozzesi: che sono temerari al freddo, appena vedono un po' di sole escono con le maniche corte anche d'inverno, pensare che addirittura la polizia aveva la tenuta estiva nel periodo del mio viaggio. In tarda mattinata abbiamo ripreso la direttiva di Buchanan Street, ove ci siamo soffermati ad osservare le vetrine dei numerosi negozi e abbiamo fatto un po' di shopping; lungo Buchanan Street, oltre allo stupendo complesso formato dal centro commerciale Buchanan Galleries e dal "Royal Concert Hall" è possibile incontrare la esile "Church of Scotland St. George's-Tron Parish Church". A questo punto ci siamo diretti verso la stazione della metropolitana di Buchanan Street (omonima della via) per andare nella parte ovest di Glasgow (la fermata della metro di Buchanan Street è una delle più frequentate, così come lo è quella chiamata "St. Enoch", all'altezza di un altro grande centro commerciale, il "St. Enoch Shopping Centre", e nel punto in cui Argyle Street si congiunge a Buchanan Street). Come avevo già notato nel 2002 la metropolitana di Glasgow è piccolina e fa il giro in tondo, per cui ha una sola linea che scavalca le due sponde del Clyde. Una volta scesi alla fermata "Hillhead" (nel pieno del "West End" di Glasgow), eravamo arrivati nella zona dell'"Università di Glasgow" ("Glasgow University" o "University of Glasgow" che dir si voglia) e di "Kelvingrove Park". Questo è un quartiere tipicamente britannico, con case e palazzi in stile puramente anglosassone, vie ordinate, molto verde, uno spirito pacato e una tranquillità che aleggia dappertutto. Dopo un giretto per le vie nei dintorni della stazione della metropolitana (e dopo aver osservato alcune peculiari vie, come ad esempio "Roxburgh St."), abbiamo deciso di pranzare prendendo del cibo da asporto in un grazioso bar. Dopodiché ci siamo diretti verso i giardini botanici, i "Botanic Gardens", davanti ai quali sorge la "Òran Mór" (chiesa sconsacrata, ora adibita a bar e ristorante). Approfittando della splendida giornata con un tiepido sole, abbiamo consumato il cibo su una panchina dei giardini. I Botanic Gardens sono formati da uno stupendo parco verde e da alcune serre, dentro alle quali ci sono varietà di fiori e piante (siamo entrati dentro alle serre poiché era gratis e abbiamo visto numerose specie di fiori e piante, fra cui anche piante esotiche come le palme). Mentre gironzolavamo per il parco abbiamo avuto la fortuna di vedere alcuni scoiattoli, uno di loro si è anche lasciato fotografare mettendosi in posa (che animaletti simpatici). Usciti dai Botanic Gardens, abbiamo ripreso la strada dalla quale eravamo arrivati e ci siamo diretti verso i palazzi universitari della Glasgow University (nel tratto tra i giardini botanici e l'università è possibile osservare anche la chiesetta chiamata "Kelvinside Hillhead Parish Church"). Nel frattempo che camminavamo in direzione dell'Università di Glasgow abbiamo incrociato una marea di studenti che erano appena usciti dalle varie scuole. Giunti davanti ai palazzi universitari, ne abbiamo apprezzato la bellezza e la maestosità: l'Università di Glasgow fu la quarta del Regno Unito ad essere istituita dopo quelle di Oxford, di Cambridge e l'altra scozzese di St. Andrews e i suoi palazzi risalgono al 1400. Dopo un breve tour interno e qualche foto esterna, per ammirare la complessità degli edifici universitari, con la svettante torre e i curatissimi spazi verdi, ci siamo indirizzati verso Kelvingrove Park. Esso è attaccato ai palazzi universitari ed è uno dei migliori parchi della città. In mezzo al parco passa un fiumiciattolo che è affluente del Clyde, poi vi sono statue, ponti, e tantissimo verde, con prati magnifici e svariati alberi. La natura palpitante del parco è resa ancor più suggestiva dalla presenza di numerosi scoiattoli, i quali un po' timidamente chiedono (con gli occhi spalancati) bacche e noccioline alle persone. Come in tutte le grandi città in cui si parla inglese, anche gli scozzesi hanno cura e dedizione per i parchi, qualità che purtroppo non si addice a noi italiani. Dopo alcuni minuti di relax e alcune foto, siamo ritornati in centro con il bus. Per arrivare in questa zona e tornare indietro sono state le uniche due volte che ci siamo serviti dei mezzi pubblici di Glasgow, tanto per sottolineare come sia una città che è possibile girare a piedi. Una volta tornati in centro, abbiamo intrapreso nuovamente la Buchanan Street e siamo entrati per dare un'occhiata ad un altro imponente centro commerciale di Glasgow: il "Princes Square", complesso di negozi sfavillanti ed elegantissimi (riconoscibile grazie al pavone stilizzato in ferro che si trova sopra al tetto).
24/11/2007 - HIGHLANDS - Come pattuito durante la mattinata in cui eravamo andati a visitare Edimburgo, situazione nella quale avevamo acquistato l'escursione per le Highlands scozzesi, ci siamo recati in George Square e abbiamo aspettato il pulmino per fare questa gira. La partenza è stata puntuale, di mattina presto; la giornata era grigia con 10 gradi di temperatura. Il percorso è stato il seguente: il pulmino ci ha portati verso nord, costeggiando dapprima il Loch Lomond (uno dei tanti laghi scozzesi), poi proseguendo per le vallate del Glencoe, per arrivare infine a costeggiare tutto il famoso e mitico Loch Ness (imperfettamente detto in italiano lago di Loch Ness, poiché il suffisso 'loch' significa già 'lago' in scozzese, per cui la parola 'lago' non c'entrerebbe). L'impatto con le terre scozzesi è stato indescrivibile, mai e poi mai avrei pensato di vedere delle terre di una simile bellezza. Tanto ampie, tanto verdi, tanto strane, da far venire il groppo in gola, da apparire disegnate, da far innamorare anche le persone più insensibili. La prima tappa è stata il Loch Lomond, lago stretto e lungo; ci siamo fermati nella parte nord del lago e abbiamo fatto qualche foto alle sue acque scure e alla bella vegetazione circostante. Proseguendo, dopo il lago Loch Lomond, abbiamo visto le montagne che si chiamano Trossachs, zona del parco naturale di Trossachs (anche qui il paesaggio risulta essere stupefacente, fatto di montagne, alberi, prati; il tutto era condito dai colori rossicci dell'autunno). Superata quest'aerea ci siamo trovati di fronte al Black Mount, a cui piedi si osserva una vallata incantevole. Ancora più avanti inizia il Glencoe, una zona collinare delle Highlands scozzesi, fatta di gole, vallate, stretti canaloni, rocce, stagni, prati, foreste e vegetazione arborea. Qui davvero il paesaggio è fantastico, le parole non bastano per descriverlo, ma bisogna esserci e vederlo con i propri occhi. Queste vallate hanno una bellezza struggente, quasi mistica; in queste valli color oro hanno girato anche parecchie scene del film "Braveheart" con Mel Gibson. Dopo una meritata pausa per osservare estasiati queste meraviglie della natura, siamo risaliti sul pullman e abbiamo proseguito verso nord, passando per il Lochaber (zona del Ben Nevis, la montagna più alta della Gran Bretagna, con la sua cima innevata dalla forma simile ad un "pandoro"). Oltrepassando la catena delle montagne del Ben Nevis, in direzione Inverness, abbiamo fatto sosta a Spean Bridge Mill per il pranzo. Spean Bridge Mill è un piccolissimo abitato in mezzo alla quieta della vegetazione scozzese (praticamente c'è soltanto qualche casette e l'aerea di sosta nella quale ci siamo fermati, con spaccio e tavola calda). Qui abbiamo approfittato per assaggiare i tipici whisky scozzesi e comperare gli ottimi biscotti locali. Ripreso il cammino siamo finalmente giunti sulle sponde del lago di Loch Ness. Il lago, lungo circa 40 km, largo circa 1,5 km e molto profondo (230 m) è mitizzato dalle numerose leggende secondo le quali sarebbe abitato da un mostro, il famigerato "mostro di Loch Ness", soprannominato "Nessie". Dopo una sosta nel piazzale dell'"Urquhart Castle", castello adagiato sulle rive del lago di Loch Ness, costruito intorno al 1230 e icona dei tanti castelli scozzesi, abbiamo percorso tutto il lato ovest del lago fermandoci nei pressi di Drumnadrochit, qualche chilometro dopo Urquhart Castle (prima della fermata del castello, eravamo transitati per il suggestivo paese di Fort Augustus, ricco di prati verdissimi). Nel punto in cui ci siamo soffermati per un po' di tempo, cioè nei paraggi di Drumnadrochit, c'era un grande hotel con un ancor più grande negozio di souvenir (ricco di ogni sorta di pupazzo raffigurante Nessie). Prima di ripartire per Inverness, ormai a pochi chilometri più nord, abbiamo trascorso una bella oretta sulle sponde del lago, ammirando i colori cupi delle acque e i paesaggi attorno ad esso, sempre con la speranza di intravedere il mostro tra un'onda e l'altra. Come già accennato, prima di far ritorno a Glasgow, abbiamo fatto la rotta lungo tutta la costa ovest del Loch Ness, transitando anche per Inverness (capitale delle Highlands, ove si vede un bel ponte, da cui si nota il "Castello" cittadino). Ad Inverness il lago di Loch Ness sfocia in mare, per cui la città è una delle più nord di Scozia (ciononostante le temperature anche d'inverno non sono mai rigidissime a causa della Corrente del Golfo). Finite le ultime casette della città, peraltro molto carine, abbiamo iniziato la discesa verso Glasgow, però passando questa volta dall'altra parte del lago, ad est. Nel frattempo era diventato buio, per cui non saprei dire se i paesaggi dall'altra parte del Loch Ness sono deliziosi come quelli della parte ovest. Vicino ad Inverness ci sono aree ricche di pini, a differenza delle altre zone. Nel tardo pomeriggio, poco dopo esserci lasciati alle spalle Inverness, abbiamo fatto una sosta nel peculiare paesino di Pitlochry (visto che mancavano ancora alcune ore prima di arrivare a Glasgow). I paesaggi scozzesi sono nel complesso tutti quanti belli in maniera inimmaginabile, meravigliosi, a tratti veramente mistici. Verso le otto di sera siamo rientrati a Glasgow; dopo cena siamo andati a ballare.
25/11/2007 - GLASGOW - Visto che era una domenica e visto che durante tutti i week-end, nella zona est della città, viene allestito il mercatino delle pulci (chiamato "The Barras"), abbiamo deciso di andarlo a visitare (poiché ci ero già stato nel 2002 e mi ricordavo che ne valeva sul serio la pena andarci). Ci siamo arrivati a piedi, percorrendo Argyle Street verso est (dopo aver oltrepassato la stazione ferroviaria centrale, inizia tutta l'isola pedonale di Argyle Street, vale a dire un ampio corso pieno zeppo di negozi e store di vario genere) e proseguendo poi sempre verso est per "London Road". Prima di arrivare a Barras abbiamo potuto vedere: la torre del "Tron Theatre" (nel bivio stradale "Trongate"), la "St. Andrew's in the Square", chiesa sconsacrata adibita a centro di cultura in zona Barras ("Glasgow's Centre for Scottish Culture"). Le aspettative infatti non sono state tradite ed il mercatino (che è poi molto grande, diviso tra area al coperto e all'aperto) è rimasto interessante e con tantissima merce da comprare (si trova di tutto, anche le cose più strane che nessuno crederebbe che esistessero ancora). Dopo una perlustrazione del mercato e una fugace merenda, abbiamo ripreso il nostro cammino dirigendoci verso il fiume Clyde (molto vicino a London Road). Debbo dire che le rive del Clyde non sono per niente paesaggistiche, poiché sono piuttosto sporche e confusionarie. Costeggiata la "Clyde St.", siamo sbucati dinnanzi al St. Enoch Centre, per cui abbiamo deciso di entrarci e passare un po' di tempo nell'esplorazione di questo ennesimo centro commerciale della città di Glasgow. Anch'esso, come gli altri due già espressamente lodati in precedenza (Buchanan Galleries e Princes Square), è moderno e luccicante, con punti vendita e ristoranti in ogni suo lato e per ogni gusto. Dopo aver pranzato dentro al St. Enoch, siamo tornati in Argyle Street, quindi Buchanan Street e poi Sauchiehall Street ed abbiamo concluso la giornata passeggiando.
26/11/2007 - GLASGOW e VIAGGIO DI RITORNO - Dopo colazione e dopo un ultimo mezzo giro per il centro di Glasgow, siamo andati in Central Station e abbiamo preso malinconicamente il treno per l'aeroporto Prestwick. Nel primo pomeriggio siamo ripartiti per l'Italia, dove vi siamo giunti verso sera (prima di atterrare a Bergamo, abbiamo potuto godere di uno splendido tramonto sulle Alpi imbiancate dalla neve). Gli aerei usati per l'andata e per il ritorno erano entrambi nuovi. La Scozia è un altro di quei paesi che mi è entrato nel cuore e questo diario è il resoconto di un altro di quei viaggi che lasciano un sapore dolce nella memoria, che se ci ripensi ti vengono gli occhi lucidi per l'emozione e speri di poterlo ripetere in futuro.

L'incanto della Scozia con scenari mozzafiato e grandi città
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SCOZIA, diario di viaggio di Glasgow - Edimburgo - Highlands

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Io personalmente preferisco la Scozia all'Inghilterra e Glasgow è una metropoli in cui mi piacerebbe abitare...
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Sito guida di Glasgow, in lingua inglese: GLASGOW GUIDE
Sito guida di Glasgow (con tante mappe), in lingua inglese: GLASGOW GUIDE
Sito guida di Edimburgo, in lingua inglese: EDINBURGH
Sito sul Castello di Edimburgo, in lingua inglese: EDINBURGH CASTLE
Timberbush Tours Scotland, in lingua inglese: TIMBERBUSH
La compagnia aerea a basso costo: RYANAIR