SPAGNA: ANDALUSIA e ISOLE CANARIE (Gennaio 2012)
SIVIGLIA, CADICE e LANZAROTE (dal 14 al 21 Gennaio 2012)

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Foto di Lanzarote (Timanfaya)
Foto di Siviglia
SIVIGLIA: Plaza de España
Cartina politica della Spagna

Foto di Lanzarote (Playa de Papagayo)
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PREAMBOLO E RACCONTO DELL'ANDALUSIA, SIVIGLIA E CADICE (dal 14 al 16 Gennaio 2012) - Per arrivare a Siviglia ho utilizzato la consueta compagnia aerea irlandese "Ryanair", con la quale si giunge nel capoluogo andaluso in poco più di due ore e mezza, dopo la partenza dallo scalo orobico di Orio al Serio. Con un numero appena più alto di settecentomila abitanti, Siviglia (Sevilla in spagnolo), oltre ad essere il capoluogo della omonima provincia e dell'intera Andalusia, è la quarta città spagnola per estensione, dopo Madrid, Barcellona e Valencia. E' anche una delle città più calde d'Europa, infatti le estati sono torride con termometro abbondantemente sopra i 40 gradi, le stagioni di mezzo sono abbastanza calde e piacevoli, mentre gli inverni risultano essere mitissimi, con termometro che a volte supera i 20 gradi di giorno. Quando invece le giornate sono grigie e piovose, la temperatura diurna si attesta intorno ai 16 gradi, per cui non è mai rigido davvero; solo durante le prime ore dell'alba in pieno inverno si scende a circa 8 gradi (quindi, quando fa freddo in Andalusia, è come se fosse un nostro autunno e non certo l'inverno a cui sono abituati i residenti del Nord Italia). Dall'aeroporto per giungere in centro città, cioè nei pressi della stazione ferroviaria di Siviglia, la Estación de Santa Justa, vi è un comodo servizio di autobus, al modico prezzo di circa 2,40 Euro a corsa (stessa cosa per il tragitto inverso; il biglietto da e per l'aeroporto si acquista direttamente a bordo). Cadice è invece una città costiera di centoventicinquemila abitanti, affacciata sull'Oceano Atlantico, a non molta distanza da Siviglia; la si può raggiungere in poco più di un'ora e mezza con i comodi e frequenti treni in partenza dalla stazione ferroviaria di Siviglia (ovverosia dalla Estación de Santa Justa, per un prezzo di circa 10 Euro a tratta). -ORDINAMENTO DEI MONUMENTI VISITATI DI SIVIGLIA- Seguendo l'ordine cronologico con cui ho visitato Siviglia, redigo un elenco dei maggiori monumenti della città, corroborati da brevi spiegazioni ed approfondimenti. Partendo dalla zona vicina all'hotel nel quale ho soggiornato, vale a dire l'Hotel Casona de San Andrés, ho poi girato un po' tutta Siviglia, passando in rassegna il centro storico e le aree attorno all'imponente fiume Guadalquivir. Ho visto: Calle Daoiz e la Parroquia de San Andrés (o Iglesia Parroquial de San Andrés); Calle Laraña con i suoi palazzi antichi e Plaza Villasis; l'Antiquarium de Sevilla - Espacio Metropol Parasol, situato tra Plaza Mayor e Plaza de la Encarnaciòn; la Iglesia de Nuestra Señora del Valle y Santa Mujer Véronica in Plaza de la Encarnaciòn; la Cattedrale di Santa Maria della Sede (Catedral de Santa María de la Sede in spagnolo, il cui nome esteso è Cattedrale Metropolitana di Santa Maria della Sede di Siviglia, Catedral Metropolitana de Santa María de la Sede de Sevilla in spagnolo; oppure semplicemente Cattedrale di Siviglia, Catedral de Sevilla in spagnolo) con tutte le vie attorno ad essa e con la superba Plaza del Triunfo, ricca di palazzi d'epoca, come ad esempio l'Archivo General de Indias; la torre campanaria della Cattedrale, ex minareto risalente all'epoca della dominazione araba, chiamata La Giralda; l'Alcázar (o Real Alcázar, od anche Reales Alcázares), palazzo reale fortificato, anch'esso di origine islamica; Plaza Nueva con il Municipio (Ayuntamiento in spagnolo); i principali corsi pedonali della città, come ad esempio Avenida de la Constitución e Calle Tetuán, nei quali sono presenti bar, ristoranti, magazzini e numerosi negozi, perfetti per lo shopping; Plaza del Duque de la Victoria con la statua di Diego Velázquez; la meravigliosa Plaza de España, la più bella e grande di Siviglia; l'Università (Universidad de Sevilla in spagnolo), vicinissima a Plaza de España; Plaza San Ildefonso con l'omonima chiesa (Iglesia Parroquial de San Ildefonso); Plaza del Salvador con l'omonima chiesa (Iglesia del Salvador); l'Alameda de Hércules con i suoi alberi, i localini serali e il via vai di gente; Plaza de Toros con l'Arena; il Teatro de la Maestranza con l'attigua chiesetta chiamata Hospital de la Caridad - Santa Caridad (o Hermandad de la Santa Caridad); le passeggiate sul fiume Guadalquivir, all'altezza del Paseo de Cristóbal Colón, sul quale si incontra la Torre dell'Oro (Torre del Oro in spagnolo), altra storica testimonianza dell'arte araba in Siviglia; il CAAC, ossia il Centro Andaluz de Arte Contemporáneo a ridosso delle sponde del Guadalquivir; la Fondazione delle Tre Culture (Fundación Tres Culturas in spagnolo; il cui nome per esteso è Fundación Tres Culturas del Mediterráneo); il Monastero della Cartuja (Monasterio de la Cartuja in spagnolo); il Ponte dell'Alamillo (Puente del Alamillo in spagnolo, progettato da Santiago Calatrava) ed il Ponte della Barqueta - Mapfre (Puente de la Barqueta in spagnolo, progettato da Juan José Arenas de Pablo e da Marcos Jesús Pantaleón Prieto) sul Canale Alfonso XIII (Canal de Alfonso XIII in spagnolo, facente sempre parte del fiume Guadalquivir), ponti che furono costruiti entrambi per l'Esposizione Universale del 1992; la Torre del los Perdigones; Calle Luis de Morales, con lo stadio calcistico di Siviglia (Estadio Ramón Sánchez Pizjuán); per finire con le molteplici viuzze reticolari del centro cittadino. Fra i monumenti che maggiormente colpiscono di Siviglia, l'Antiquarium è un moderno museo che espone resti archeologici romani e moreschi; mentre la Cattedrale di Santa Maria della Sede, ad oggi, è la più grande cattedrale gotica al mondo (in assoluto, in termini volumetrici, è una delle più vaste del globo insieme a San Pietro in Vaticano, St. Paul's Cathedral a Londra, Notre Dame a Parigi e così via). La Cattedrale di Siviglia, rappresenta le vicissitudini della memoria della città, infatti è stata testimone di tanti eventi, che sono andati di pari passo con le fasi della sua costruzione. Curiosamente i lavori per erigerla iniziarono nel 1401 e terminarono ufficialmente soltanto nel 1928, dopo vari rifacimenti, ampliamenti con dettagli in svariati stili e lavori di restauro. Di grande rilievo storico, oltre alla Cattedrale, con relativo campanile (l'ex minareto, detto Giralda), non va dimenticato l'Alcázar, ossia il palazzo reale-fortezza, costruito secondo le linee guida dell'arte moresca. Per molti l'Alcázar è il Castello di Siviglia, infatti esternamente è fortificato da un'alta cinta muraria. Plaza Nueva, con i suoi alberi e le sue riposanti panchine, fa da trade union tra Calle Tetuán a nord e Avenida de la Constitución a sud, poiché taglia il centro storico, interrompendo i lunghi corsi con i negozi. Plaza de España, grazie alla sua spettacolare architettura neo-moresca, è il punto focale della città, o per meglio dire quello più suggestivo e magnificente. Plaza de España esalta le forme dei propri monumenti: i portici, le torri e le fontane presenti sono decorati con mattoni a vista, marmo e splendente ceramica; sono a dir poco eccezionali le panche ricoperte di ceramica colorata, ognuna delle quali raffigura una regione spagnola e quindi un pezzo di storia nazionale. L'Alameda de Hércules è un importante giardino pubblico formato da un'ampia piazza, arricchita da uno dei più lunghi viali della città. I ponti sul Guadalquivir, eretti per l'Expo 1992, fanno da corollario alle sponde del fiume, sulle quali si può passeggiare e godere del paesaggio fluviale; poi vi è anche il resto dell'area dell'Expo 1992, con ciò che rimane dell'apparato di astrofisica (questa zona sulla sponda sud-occidentale del fiume è più dismessa). Per lo shopping e le compere di ogni articolo che si desideri, come già accennato poco fa, basta gironzolare nei corsi del centro: imboccando ad esempio Avenida de la Constitución, troviamo le boutique alla moda, i negozi di souvenir, ma anche grandi magazzini come la "Fnac"; poi le vie comprese tra Calle Tetuán e Calle Sierpes sono il vero fulcro dei negozi di Siviglia, inframezzato da bar e ristoranti con i tavolini all'aperto in ogni stagione. Per quanto riguarda le catene di store disposti su svariati piani, va segnalato il conosciuto magazzino spagnolo "El Corte Inglés", presente in due punti distinti in città: uno più compatto posizionato tra Plaza del Duque de la Victoria, Calle Tarifa e Calle Amor de Dios ed uno dalle dimensioni decisamente più voluminose nei pressi dello stadio di calcio. Per il cibo Siviglia è il posto giusto, un po' ovunque si mangia bene ed i prezzi sono sempre contenuti (del resto un po' come in tutta la Spagna, fatta eccezione per Barcellona e Costa Brava). La Giralda, la Cattedrale, l'Alcázar e l'Archivio Generale delle Indie, sono dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Ho avuto un parere fermamente positivo su Siviglia, infatti credo che non abbia punti deboli sotto nessun aspetto, anche se mi pare normale che chi la sceglie, la ami più che altro per l'arte e la storia. Durante il soggiorno ho fatto anche una veloce capatina a Cadice, della quale esaminerò qui di seguito i monumenti e tutte le cose che ho visitato. Mi sono recato a Cadice in treno, partendo dalla stazione ferroviaria di Siviglia, Estación de Santa Justa, gigantesca e modernissima. La stazione di Siviglia si trova in Avenida Kansas City, il bus urbano numero 32 fa la spola fra essa ed il centro storico. Ho successivamente fatto ritorno a Siviglia in giornata, sempre con la medesima linea di treni. Nonostante il gran caldo estivo, il paesaggio fuori da Siviglia è assai verdeggiante (con in prevalenza uliveti ed aranceti). Verso la costa andalusa si fa più brullo; nei campi ci sono molte greggi di pecore. Il treno ferma fra l'altro a Jerez de la Frontera (a volte scritto anche Jérez de la Frontera), dove c'è il circuito per le auto e per le moto. Cadice (Cádiz in spagnolo) è una città di medie proporzioni, situata sulla costa atlantica dell'Andalusia, chiamata Costa de la Luz. Oltre alle spiagge e al lungomare, ha parecchie attrazioni monumentali degne di nota; tutto quanto si può vedere camminando a piedi per la città, evitando di fatto gli autobus pubblici, che pur ci sono. -ORDINAMENTO DEI MONUMENTI VISITATI DI CADICE- Cominciando dalla stazione ferroviaria, ho visto: il Convento de Santo Domingo (od anche Convento de Nuestra Señora del Rosario y Santo Domingo, o semplicemente Iglesia de Santo Domingo), vale a dire una chiesa di colore bianco e giallo, con un alto campanile, posta a ridosso del Porto; il Municipio (Ayuntamiento in spagnolo) con la sua piazza, ricca di tanti graziosi bar e ristoranti; gli stretti corsi e le vie principali del centro storico, come Calle de Guanteros, Calle San Francisco e Calle San José, in cui si susseguono negozi di tutte le dimensioni; la Chiesa di Sant'Agostino (Iglesia de San Agustín in spagnolo); la Chiesa di San Francesco (Iglesia de San Francisco in spagnolo, od anche Iglesia Conventual de San Francisco) in Plaza Smo. Cristo de la Vera-Cruz (scritto anche Plaza Santísimo Cristo de la Vera-Cruz, od anche Plaza Santísimo Cristo de la Vera Cruz), con il campanile in Piazza San Francesco (Plaza San Francisco in spagnolo); Plaza de Mina, con il suo verdissimo parco; la Chiesa di Sant'Antonio da Padova (Iglesia de San Antonio de Padua in spagnolo, od anche Parroquia de San Antonio de Padua) in Piazza Sant'Antonio (Plaza San Antonio in spagnolo); l'Università di Cadice (Universidad de Cádiz in spagnolo) con i suoi dintorni, si veda per esempio Avenida Duque de Nájera; il lungomare con le spiagge di sabbia chiara sull'Oceano Atlantico (fra le quali la più rinomata è quella chiamata Playa de La Caleta, di fronte alla baia di Cadice, detta La Caleta); il Balneario de la Palma (o Balneario de Nuestra Señora de la Palma y del Real), ossia un antico stabilimento balneare di colore bianco, posto sulla spiaggia appena citata; il Castello di Santa Catalina (Castillo de Santa Catalina in spagnolo), che si erge vigoroso sul mare, appena dopo la Playa de La Caleta; la Chiesa di San Lorenzo (Iglesia de San Lorenzo Mártir in spagnolo, od anche Parroquia de San Lorenzo Mártir) in Calle Sagasta; il Mercato Centrale (Mercado Central in spagnolo) in Piazza della Libertà (Plaza Libertad in spagnolo, o Plaza de la Libertad che fa lo stesso), localizzato appena dopo la Chiesa di San Lorenzo, in direzione della Cattedrale; il Palazzo delle Poste (Correos in spagnolo) nella stessa piazza del Mercato Centrale, ma con la facciata principale che si innalza in Plaza Topete (o Plaza de Topete che fa lo stesso, altra piazza carina, ove fermarsi per uno spuntino); per finire con l'opera più insigne del patrimonio monumentale della cittadinanza, ossia la Cattedrale di Cadice (in spagnolo Catedral de Santa Cruz de Cádiz, nota anche col nome di Santa Cruz sobre el Mar, oppure Santa Cruz sobre las Aguas, od anche Catedral Nueva, o semplicemente Catedral), che troneggia nella omonima piazza (Piazza della Cattedrale, Plaza de la Catedral in spagnolo). Così come Siviglia, anche Cadice possiede numerosissime chiese, che saltano fuori qua e là dalle strette strade del cuore cittadino. Una particolarità delle chiese di Cadice è che molte di esse hanno il campanile fatto di mattoni a vista, di color marrone. Fra tutte quelle che ho avuto modo di vedere, secondo il mio punto di vista, le migliori sono: la Chiesa di San Francesco, la Chiesa di Sant'Antonio da Padova e ovviamente la Cattedrale. La Chiesa di San Francesco, di sostanziale stile barocco, risulta far parte di uno dei complessi di edifici più antichi della città, infatti venne costruita come ampliamento del convento, fondato nel 1566, con lo scopo di diventare un tutt'uno con esso. La Chiesa di Sant'Antonio da Padova, di colore rosa, con due torri campanarie simmetriche, ha una forma armoniosa e venne costruita nel 1669 in stile barocco; sulla facciata spicca per l'appunto la statua di Sant'Antonio da Padova. La Cattedrale di Cadice venne completata nel 1853 dopo oltre un secolo di lavori, caratterizzata da un'imponente struttura barocca, è probabilmente la miglior opera architettonica di Cadice. La cupola della Cattedrale si vede benissimo dal lungomare, divenendo così la più suggestiva cartolina dell'intera città. Ad una delle estremità della Piazza della Cattedrale si erge il Seminario Conciliar de San Bartolomé, mentre nei pressi della piazza si trova la Vecchia Cattedrale (Catedral Vieja de Cádiz in spagnolo, od anche Iglesia de Santa Cruz). Cadice, come giudizio finale, mi è parsa una cittadina pulita ed accogliente, perfetta per una gita fuori porta.

INTRODUZIONE E RACCONTO DELLE ISOLE CANARIE - LANZAROTE (dal 16 al 20 Gennaio 2012) - Con un altro volo "Ryanair" di circa due ore, in partenza dall'aeroporto di Siviglia, ho raggiunto l'isola di Lanzarote, la più a nord dell'arcipelago delle Isole Canarie. Appena arrivato al terminal di Arrecife, visto che era sera tardi, mi sono recato all'hotel nel quale avevo la prenotazione in taxi (le corse in taxi costano molto meno che da noi ed in generale meno anche rispetto alla Spagna continentale). Quando invece sono tornato indietro ho sfruttato la navetta messa a disposizione dall'hotel per l'aeroporto. Ho soggiornato presso l'Hotel Apartamentos Ficus, nella località di Costa Teguise, pochi chilometri a nord del capoluogo Arrecife, lungo la costa orientale dell'isola. Lanzarote è stata nominata riserva della biosfera dall'UNESCO, per via delle sue ricchezze naturali e per l'incanto dei suoi paesaggi. Il clima a prescindere dalla stagione è sempre piacevole, con estati calde ma assolutamente non afose ed inverni dove non fa mai freddo, anzi si sta benissimo. Rispetto al resto d'Europa l'inverno è eccezionale, caldo al punto giusto, senza un filo di umidità, con un temperatura che nel pomeriggio talvolta si avvicina con decisione ai 25 gradi e con una minima mai al di sotto dei 15 gradi notturni (normalmente le temperature medie massime invernali si aggirano intorno ai 22-23 gradi, ma non è difficile trovare giornate in pieno gennaio con 26-27 gradi; mentre le minime medie si collocano intorno ai 17 gradi). Per essere inverno, ho trovato un tempo piuttosto caldo, però va detto che il clima di Lanzarote, come del resto di tutte le Canarie, differisce ben poco da una stagione all'altra, infatti tra l'estate e l'inverno al massimo ci sono 4 o 5 gradi di difformità. Lanzarote, come le altre isole dell'arcipelago, gode di una primavera perenne, difatti nei giorni di mia permanenza c'erano giornate paragonabili a quelle di fine maggio, o inizio giugno da noi in Italia (e per gennaio, mi sembra proprio una pacchia, visto che il termometro nelle ore centrali del pomeriggio ha sempre stazionato sui 25 gradi, o poco più). Il mare era abbastanza freddo, ma non impossibile per fare il bagno, infatti nelle varie spiagge ho visto parecchia gente stare in acqua tranquillamente (anche per questo discorso va sottolineato che le acque marine, essendo oceaniche, non sono mai caldissime, nemmeno in pieno agosto). Ogni tanto capita che nel cielo passino dei nuvoloni bianchi, però le piogge sono assai rare in ogni periodo dell'anno. Il vento, tipico di queste isole, era costante, ma mai, per fortuna, fastidioso. Per cui, con un po' di fortuna, anche se non si troverà un clima estivo al cento per cento, l'inverno è una stagione stupenda per Lanzarote, cosicché il freddo rimane a casa... e si può scoprire un'isola di rara bellezza. Per spostarsi all'interno dell'isola le soluzioni sono due: o prendere un'auto a noleggio dai vari noleggiatori sparsi nelle maggiori località turistiche (cosa semplice e non costosa, considerando oltretutto che la benzina non superava 1 Euro al litro), oppure usare i bus pubblici che si snodano fondamentalmente da Arrecife e che, comunque, coprono la maggior parte dei punti di interesse dell'isola. Le strade sono belle, larghe, con indicazioni precise e, soprattutto, portano ovunque senza difficoltà. Approfittando del tempo a mia disposizione ho girato tutta l'isola, suddividendo le tappe nei vari giorni; qui di seguito farò un elenco in ordine cronologico di tutti i luoghi che ho ispezionato, ognuno dei quali corredato di una breve e sintetica descrizione.
- 1° GIORNO Ho visitato: Costa Teguise e dintorni, Arrecife, Jameos del Agua e dintorni. Costa Teguise è una splendida località vacanziera, che possiede un animato centro, avvalorato da belle spiagge, ed è affacciata sull'Oceano Atlantico nella costa orientale dell'isola. Fra gli arenili con sabbia chiara, facilmente accessibili a chiunque voglia trascorrere delle ore fra bagni e sole, ci sono Playa del Jablillo e Playa Las Cucharas (o Playa de Las Cucharas, o Playa de las Cucharas, a seconda di come si voglia scriverlo). C'è poi un centro commerciale piuttosto ampio, con vari negozi, chiamato Centro Comercial Las Cucharas; mentre per quello che concerne le strade, una delle più lunghe ed importanti è Avenida Las Palmeras (o Avenida de Las Palmeras, o Avenida las Palmeras, a seconda di come si voglia scriverlo). Avenida Las Palmeras è tutta adornata di palme, così come recita il suo nome, le palme però, insieme ai fiori, sono presenti un po' ovunque nelle varie cittadine di Lanzarote. Appena fuori da Costa Teguise si vede l'entroterra scuro e desertico di Lanzarote, parecchio suggestivo, dominato dalle montagne levigate dal vento; le uniche piante che crescono naturalmente sono alcune specie di piccoli arbusti e quelle grasse, come ad esempio l'euforbia a candelabro e qualche cactus. Arrecife, con una popolazione di circa quarantacinquemila abitanti, è il capoluogo di Lanzarote e l'unica città di una certa grandezza. La morfologia di Arrecife è quella di una città africana, con strade strette, parcheggi in terra battuta, case bianche basse e tutte uguali, e non molto altro da osservare. Vale la pena fare due passi sul lungomare, dare un'occhiata al Cabildo (vale a dire il palazzo municipale di Lanzarote) e stare sdraiati al sole nelle sue lunghe spiagge beige. A partire da Avenida Fred Olsen, si incontra Playa del Reducto, la migliore della città, con un bel mare azzurro e palme tropicali sulla sabbia. Da Costa Teguise, mentre mi indirizzavo verso nord, in direzione di Jameos del Agua, mi sono fermato nei pressi di Arrieta per entrare gratuitamente nel Museo dell'Aloe Vera (Museo del Aloe Vera in spagnolo); l'aloe vera è una pianta benefica coltivata alle Canarie, con la quale si possono fare profumi, medicinali, saponette e usarla in tantissimi altri modi. Poi, puntando ancora a nord, sono giunto alle grotte vulcaniche dette Jameos del Agua (l'ingresso è a pagamento, poiché è un'area naturale protetta e costa circa 8 Euro). Le Jameos del Agua (dette anche soltanto Los Jameos) sono caverne rocciose, o per meglio dire grotte vulcaniche, frutto di migliaia di anni di erosione da parte degli elementi naturali, formatesi grazie alle eruzioni vulcaniche che hanno sconvolto l'isola nel corso della storia. Una volta incuneati all'interno di queste caverne, si esce nel punto in cui vi è una piscina di colore azzurro, attorno alla quale vi sono pareti rocciose, palme, fiori tropicali e tavolini dei bar. Grazie al genio dell'artista e architetto César Manrique, le grotte di Jameos del Agua sono state abbellite e valorazzate notevolmente. Jameos del Agua è un luogo splendido, che insieme a Timanfaya testimonia la maestosità naturale dell'isola di Lanzarote.
- 2° GIORNO Ho visitato: i dintorni di Tías, il Parco Nazionale di Timanfaya (Parque Nacional de Timanfaya in spagnolo), le Salinas de Janubio con relative spiagge attorno, Playa Blanca, la Costa Papagayo con relative spiagge, Maciot e Femés. Provenendo da Costa Teguise, nel tragitto per Timanfaya, si passano alcune valli collinose (come del resto è un così un po' tutto l'entroterra di Lanzarote) e si incontrano dei paesini canari suggestivi e tradizionali, come l'abitato di Tías. Il Parco Nazionale di Timanfaya si estende su un vasto territorio nella parte centro-occidentale dell'isola. E' formato da valli intere di roccia lavica e sedimenti vulcanici, dovuti a ciò che i vulcani hanno lasciato al suolo, dopo le devastanti eruzioni del 1730, perdurate per ben sei anni fino al 1736 (anche nell'Ottocento vi sono state altre eruzioni vulcaniche). In quei terribili ed infiniti periodi la terra si squarciò, sputando magma incandescente a chilometri di distanza da ben sette distinti vulcani; crebbero così montagne e crateri che fino a quel momento non esistevano e l'isola cambiò per sempre l'aspetto, diventando quasi interamente ricoperta di lava solidificata, dal tipico colore bruno scuro. Ora Lanzarote è l'isola della terra e del fuoco, unica al mondo nel suo genere. Timanfaya offre perciò scenari incredibili, un paesaggio stratosferico e fantastico, con un aspetto lunare e che fa pensare ad un mondo parallelo, che varia continuamente: vi sono montagne rosse, nere, marroni, che cambiano aspetto in ogni angolo e soprattutto i numerosi vulcani (considerando che nell'isola si contano all'incirca trecento crateri, appartenenti ad un centinaio di vulcani). Prima di arrivare al pezzo forte del parco nazionale, ovvero la zona dei coni vulcanici delle Montañas del Fuego, ci si può fermare lungo la strada in un parcheggio, dove fra l'altro, si possono fare le escursioni sui dromedari, ed in cui è possibile ammirare paesaggi meravigliosi, avvolti dalle rocce nerastre e della sabbia marrone. Il Parco Nazionale di Timanfaya è l'icona più rappresentativa dell'isola di Lanzarote, simbolo indiscusso del fatto che sia entrata a far parte della riserva della biosfera naturale, protetta dall'UNESCO. Per accedere all'area centrale del parco nazionale, quella delle Montañas del Fuego (o Montañas de Fuego, a seconda di come si voglia scriverlo), si paga un ingresso di circa 8 Euro. Con qualsiasi mezzo si giunga (che sia l'auto a noleggio, i bus pubblici o privati), per fare il giro fra i coni vulcanici nel bel mezzo del parco nazionale, si viene per forza trasbordati su dei pullman che partono ogni pochi minuti dal grande parcheggio presente. Dinnanzi al parcheggio c'è un ristorante che sfrutta il calore della camera magmatica sottostante per cuocere la carne (la carne è cotta quindi su una piastra vulcanica, il magma bollente col suo calore la scalda ed in pochi istante la carne è pronta). In questi punti, sotto la crosta terrestre c'è ancora un gran bollore, difatti basta mettere del fieno per vederlo bruciare, oppure versandoci sopra dell'acqua, si formano istantaneamente dei geyser. Il pullman passa in mezzo ai vulcani e, verso la fine del tour, transita di fronte al cratere più ampio fra quelli presenti, che è veramente impressionante e sbalorditivo da vedere. Tutti i paesaggi, come già ampiamente sottolineato, sono straordinari e magnifici, per cui imperdibili per chi ama gli scenari naturali. In queste lande vulcaniche hanno girato diverse scene di film e spot pubblicitari (fra le scene più famose, figurano le sequenze iniziali del film di Stanley Kubrick "2001: odissea nello spazio"). Nel percorso successivo, mi sono diretto verso sud (indirizzandomi verso Playa Blanca); una volta oltrepassato lo svincolo stradale che indica Playa Blanca, si può proseguire nella zona delle Salinas de Janubio. Nei paraggi delle Salinas de Janubio vi sono spiaggette rocciose, davanti alle quali si staglia un oceano blu cobalto, con onde che si frangono sugli scogli. Playa Blanca è una delle maggiori località turistiche dell'isola: il centro è composto da stretti vicoli, oltre i quali si allunga un piacevole lungomare, arricchito da tantissimi bar, ristoranti e negozi di souvenir. La spiaggia più frequentata è Playa Dorada, proprio dirimpetto al centro urbano, a due passi dalla chiesa della cittadina, vale a dire la Iglesia de Nuestra Señora del Carmen (o Parroquia de Nuestra Señora del Carmen, a seconda di come si voglia scriverlo). Fuori da Playa Blanca i territori aridi e desertici sono impreziositi da montagne rossastre, che fanno da preludio alla vicina e deliziosa costa. Infatti pochi chilometri a nord-est di Playa Blanca incomincia, in tutto il suo splendore, la Costa Papagayo (o Costa de Papagayo, o Punta Papagayo, a seconda di come si voglia scriverlo). Per raggiungere le spiagge del litorale della Costa Papagayo, bisogna fare una strada sterrata, abbastanza lunga (per accedere all'area delle spiagge bisogna pagare un pedaggio di circa 3 Euro, in una specie di casello). Dopodiché iniziano, una dopo l'altra, una serie di fantastiche spiagge e cale naturali, che non si possono assolutamente perdere, con un mare blu, azzurro e verde. Queste spiagge sono tutte immense, di sabbia che va dal bianco al beige, sono semi-deserte e sono avvolte da imponenti scogliere. Fra di esse ho sostato nell'ordine a: Playa Mujeres, Playa de Papagayo e Caleta del Congrio. Playa de Papagayo, che dà il nome alla costa, è la più famosa, poiché dall'alto delle pareti di scogli si distingue perfettamente la sua forma, simile al becco aperto di un pappagallo, con sotto un oceano che ha tutte le sfumature del verde. Ad ogni modo il belvedere è sempre fenomenale a prescindere dal punto in cui si stia osservando queste spiagge. Nella via del ritorno per Costa Teguise, seguendo la direttiva nord di Arrecife, ho fatto brevi pause nei paesini che si incontravano lungo l'itinerario, fra i quali annovero: Maciot, distinguibile per un nugolo di casette fra i monti, e Femés, un po' più grandicello del precedente, abbellito da una chiesa bianca in mezzo a delle aiuole con le palme, chiamata Iglesia de San Marcial del Rubicón (o Iglesia de San Marcial de Rubicón, a seconda di come si voglia scriverlo).
- 3° GIORNO Ho visitato: Teguise, Caleta de Famara con relative spiagge, Nazaret, Puerto del Carmen e Playa Honda. Da Costa Teguise a Teguise la distanza è breve, si solcano alcune strade che penetrano all'interno di Lanzarote. Teguise è probabilmente il paese meglio conservato dell'isola, ossia il più tipico, con uno stampo prettamente sonnecchiante, rilassato e spagnoleggiante (stando agli standard delle Isole Canarie ovviamente). La piazza centrale, quella del mercato, ampia e tenuta in maniera impeccabile, è preceduta dalla chiesa che si vede da ogni angolo dell'abitato, ossia la Iglesia de Nuestra Señora de Guadalupe (o Iglesia Parroquial de Nuestra Señora de Guadalupe, od anche Iglesia Matriz de Nuestra Señora de Guadalupe). Non va nemmeno dimenticata la Chiesa Conventuale di San Francesco (Convento de San Francisco in spagnolo). A Teguise è buona norma decorare strade e piazzette con aiuole fiorite e palme. Entro i confini di Teguise c'è pure un campus universitario, distaccamento dell'Università di Las Palmas di Gran Canaria (Universidad de Las Palmas de Gran Canaria in spagnolo). Sulla strada che congiunge Teguise alle spiagge di Famara e che taglia diagonalmente l'interno dell'isola, si transita accanto al paesino di Nazaret. Raggiungendo Caleta de Famara, nella costa nord-occidentale di Lanzarote, è possibile godere di straordinari paesaggi desertici, con la presenza qua e là di alcuni mulini a vento, dopodiché compare in tutto il suo fascino la spiaggia. Caleta de Famara (o Playa de Famara che fa lo stesso) è composta da una serie di basse dune di sabbia chiara, con un incredibile oceano azzurro, cullato dai venti ed è racchiusa dalla impervie montagne attorno. Le montagne che circoscrivono la spiaggia di Famara sono le più alte di Lanzarote. La spiaggia di Famara è selvaggia e immensa, qui, grazie alle perpetue onde, si praticano gli sport acquatici, quali il surf, il windsurf ed il kitesurf. Il mio giro dell'isola è dunque proseguito verso la costa sud-orientale, dalla parte opposta di Famara. Dopo aver fatto una breve fermata ad Arrecife, ho raggiunto Puerto del Carmen (altra rilevante e conosciuta meta turistica di Lanzarote). A Puerto del Carmen la vita si focalizza sulla attività balneari, per cui il lungomare con la relativa Avenida de las Playas (o Avenida de Las Playas, a seconda di come si voglia scriverlo) sono per antonomasia i posti più calcati dalle persone in vacanza. Playa Grande è la principale spiaggia cittadina, dotata di strutture ricettive. Essa è parecchio allungata, per cui è in grado di soddisfare un po' tutti i bagnanti che la affollano; ha sabbia marroncina ed è circondata da giardini tropicali e da slanciati palmizi. Per concludere, mentre facevo rientro a Costa Teguise, sono passato per Playa Honda, piccola località appena prima di Arrecife, vicinissima all'aeroporto. Playa Honda possiede una spiaggia sterminata e poco altro di accattivante.
L'ultimo giorno, visto che avevo ancora un'intera mattinata prima di ripartire per Siviglia, ho oziato al sole attorno alla piscina dell'hotel, concedendomi degli attimi di relax. Lanzarote, pur essendo di modeste dimensioni, è un'isola strepitosa, di uno splendore che toglie il fiato. Il mare è favoloso, azzurro e verde, ricco di calette deliziose (alcune di sabbia chiara, altre di sabbia nera vulcanica), l'entroterra spazia fra le aree desertiche, le montagne, le aree vulcaniche, con distese immense di magma solidificato e terra scura, che regalano all'isola un aspetto lunare, quasi come se a Lanzarote ci fosse stato un tentativo di imitare le origini del mondo, con una nuova e circoscritta creazione (la vegetazione di fatto non esiste, poiché la serie di eruzioni vulcaniche del 1730 la spazzarono via sotto milioni di metri cubi di cenere e lapilli). Per non parlare poi dei piccoli abitati, caratteristici, dall'inconfondibile impronta canaria, con casette bianche e stradine sospese nel tempo. Lanzarote è un trionfo della natura, c'è tanto sole, ci sono le nuvole che corrono veloci nel cielo, ci sono le spiagge di sabbia chiara e le rocce nere vulcaniche, ma soprattutto si sente forte il respiro della adiacente Africa.
Sono tornato a Siviglia la sera del 20 Gennaio 2012, il successivo volo per Bergamo era fissato nella mattina del giorno seguente, per cui ho dormito una notte presso l'Hotel San Pablo, non lontano dall'aeroporto (anche i voli di ritorno sono stati compiuti con la compagnia irlandese "Ryanair").


Tutte le foto di Siviglia, Cadice e Lanzarote
Foto di Siviglia               Foto di Siviglia               Foto di Cadice
Siviglia (1° parte) / Siviglia (2° parte) / Cadice
Foto di Lanzarote               Foto di Lanzarote               Foto di Lanzarote
Lanzarote: Costa Teguise; Arrecife; Teguise
Foto di Lanzarote               Foto di Lanzarote               Foto di Lanzarote
Lanzarote: Femés; Timanfaya; Salinas de Janubio
Foto di Lanzarote               Foto di Lanzarote               Foto di Lanzarote
Lanzarote: Playa Blanca; Playa Mujeres (Costa Papagayo); Playa de Papagayo (Costa Papagayo)
Foto di Lanzarote               Foto di Lanzarote               Foto di Lanzarote
Lanzarote: Caleta del Congrio (Costa Papagayo); Caleta de Famara; Jameos del Agua
Foto di Lanzarote                            Foto di Lanzarote
Lanzarote: Puerto del Carmen; Playa Honda


SPAGNA, diario di viaggio di Siviglia - Cadice - Isole Canarie

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