Mi sono recato nell'isola di Ibiza, la più vivace delle Baleari, volando da Milano Malpensa a Ibiza e viceversa con la compagnia aerea inglese "Easy Jet" (il viaggio dura nemmeno due ore a tratta). Ho poi avuto modo di visitare in giornata anche la splendida Formentera, grazie ai numerosi collegamenti in barca da Ibiza. Va subito precisato che Ibiza è conosciuta dalla massa per lo più per la sua vita notturna, fatta di eccessi e discoteche, ma se si vuole evitare questo tipo di approccio all'isola, essa regala anche meravigliose spiagge ed angoli incontaminati, tant'è che è dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO per la sua biodiversità e per la sua cultura. Le discoteche che martellano i giovanissimi con musica altissima sino alla mattina, sono aperte prettamente nei mesi estivi, per cui, recandosi in altri periodi, si può godere di un'isola completamente diversa, con pochi turisti e con tanti scorci naturali fantastici, il tutto in un ambiente più calmo e tranquillo. Ibiza ha la fortuna di avere un mare stratosferico, assolutamente niente da invidiare alle mete esotiche; all'interno l'isola è lievemente montuosa, con dolci alture.
1° GIORNO Dopo il mio arrivo all'aeroporto, tramite il bus L10 ho raggiunto il centro di Eivissa (prezzo del biglietto di circa 3,50 Euro). Dal capoluogo dell'isola, con il bus L14 (prezzo del biglietto di circa 1,90 Euro) sono andato fino a Platja d'en Bossa, località della costa sudorientale nella quale avevo la prenotazione dell'hotel. Ho soggiornato presso l'"Hotel Mare Nostrum". Platja d'en Bossa (o Playa d'en Bossa, o Playa D'en Bossa, o Playa den Bossa, o Playa Den Bossa, a seconda delle lingue e del modo di scrivere) è una piccola cittadina, votata quasi esclusivamente al turismo, per cui oltre ad hotel, bar, ristoranti e affitta auto o moto, si trova ben poco. La spiaggia è piuttosto carina, ma nulla di eccezionale se paragonata ad altre dell'isola. E' comunque un buon punto di partenza per visitare l'isola, con qualsiasi mezzo si voglia (i mezzi pubblici sono molto efficienti), così da evitare il traffico di Eivissa, stando vicini ad una lunga spiaggia di sabbia chiara.
2° GIORNO Premesso che Ibiza è un'isola non grande, in una giornata, o addirittura in metà giornata, è possibile spostarsi in molti luoghi diversi e vedere più scenari naturalistici in poche ore. Da Platja d'en Bossa, con il bus L14 mi sono recato ad Eivissa. Da qui, da Avinguda d'Isidor Macabich, una sorta di stazione degli autobus all'aperto, con il bus L3 ho raggiunto Sant Antoni de Portmany (prezzo del biglietto di circa 2,50 Euro). Sant Antoni de Portmany (o soltanto Sant Antoni) è un importante comune di Ibiza, situato sulla costa occidentale, famoso per i suo tramonti sul mare. Anche qui sono predominanti ristoranti, bar e locali vari, ma lo sono ancor di più i negozi di souvenir nelle vie del centro (ce ne sono davvero parecchi, un po' dappertutto lungo le intrecciate viette centrali, con la merce esposta direttamente fuori sulla strada). Per cominciare si può fare due passi sulla passeggiata del lungo del mare, ovvero sul Passeig de la Mar, poi è immancabile una capatina sulla spiaggia, senza disdegnare di dare un'occhiata al caratteristico porticciolo. Nel centro città è degna di nota la chiesa, chiamata Obispado de Ibiza, tra Carrer Ample e Plaça de s'Església. Da Sant Antoni ho preso un taxi e mi sono fatto portare a Cala Salada (o Playa de Cala Salada, o Playa Cala Salada, a seconda delle lingue e del modo di scrivere). Cala Salada è una meravigliosa insenatura naturale della costa occidentale, vi è una spiaggetta di ciottoli ed un mare straordinario che regala fantastiche tonalità di verde e blu; il tutto avvolto da alte scogliere ed in mezzo ad una profumata pineta. E' probabilmente uno dei luoghi più affascinanti dell'intera isola. Dopo qualche foto sono riuscito a farmi chiamare un taxi da un ristorante della zona ed ho così raggiunto Cala Conta (o Cala Compte, o Cala del Compte, o Cala de Compte, o Cala Comte, o Cala del Comte, o Cala de Comte, o Playa de Cala Compte, o Playa de Comte, a seconda delle lingue e del modo di scrivere). Se Cala Salada si trova a nord di Sant Antoni, Cala Conta è posizionata qualche chilometro più a sud rispetto alla città. Anche questa spiaggia è molto bella, vi sono acque turchesi, un arenile fatto di sabbia chiara ed è attorniata da scogli erosi dagli agenti atmosferici. Cala Conta è discretamente grande ed è frequentata da numerose persone, in più è facilmente raggiungibile in auto ed infatti vi si trova pure un parcheggio. Da Cala Conta, a piedi, mi sono incamminato verso Cala Bassa (o Playa de Cala Bassa, o Playa Cala Bassa, a seconda delle lingue e del modo di scrivere). Le due spiagge sono divise da qualche chilometro, per cui decisamente vicine. Cala Bassa è situata in un contesto più selvaggio rispetto alla precedente Cala Conta ed è caratterizzata dalla straordinarietà del proprio mare, cristallino ed azzurro, con sabbia morbida e chiara, così da sembrare una spiaggia tropicale. Infine, ancora in taxi, sono andato fino a Cala Tarida (o Playa de Cala Tarida, o Playa Cala Tarida, a seconda delle lingue e del modo di scrivere). Anche Cala Tarida è una grande spiaggia frequentata, lo si capisce già dalla scalinata che porta ad essa, se si scende alla fermata dei bus o al parcheggio delle automobili (dico ciò poiché dall'alto si gode l'intero panorama di Cala Tarida e non si può fare a meno di notare le numerose persone che vi oziano). Comunque anche Cala Tarida merita una visita, infatti ha una sabbia chiara e compatta, il suo mare è azzurro e basso ed è protetta da imponenti scogliere marroni rossastre. Di nuovo col taxi ho fatto ritorno a Sant Antoni de Portmany, per poi rientrare definitivamente a Platja d'en Bossa con i bus pubblici. Laddove non ci fossero i collegamenti in autobus, visto che alcune corse sono garantite soltanto nei mesi estivi, i taxi di Ibiza non costano assolutamente tanto e sono una soluzione comoda, assai veloce ed efficace.
3° GIORNO Ho dedicato la giornata alla visita dell'isola di Formentera. Sono partito dal porticciolo di Platja d'en Bossa con la barca della "Aquabus" (essa è una piccola imbarcazione che impiega circa un'ora e mezza per raggiungere Formentera, ed ho pagato 19 Euro per andata e ritorno). Una volta giunto al piccolo porto dell'isola, chiamato La Savina, ho preso il bus L1 che mi ha condotto nella punta nord di Formentera, precisamente a Ses Salines (o Las Salinas), dove si adagia la meravigliosa ed incantevole Platja de ses Illetes (o Platja de Ses Illetes, o Playa de ses Illetes, o Playa de Ses Illetes, o Playa Illetes, o Playa de Illetes, o Playa Illetas, o anche Playa de Illetas, a seconda delle lingue e del modo di scrivere). Questa spiaggia si trova nel mezzo di un parco naturale protetto, il nome deriva dalle saline presenti. La sua peculiarità sta nel fatto che si possa raggiungere a piedi (o con altri mezzi, a patto che si paghi un pedaggio), solcando dei sentieri di terra battuta e, a volte, anche degli specchi d'acqua, infatti corona con la sua sabbia candida una lunga e sottile striscia di terra, che emerge appena dal mare. Le acque trasparenti, calde e di un tenue color turchese, sono molto basse, per cui è possibile passeggiare con il mare che non oltrepassa le ginocchia. Questa spiaggia di Formentera, sia per il colore delle sue acque (azzurro-verde), che per quello della sabbia (bianca), non è certamente diversa dalle spiagge caraibiche; per queste ragioni infatti l'intera isola è molto apprezzata dal turismo internazionale. Dopo aver trascorso un po' di tempo nella sublime spiaggia di Ses Salines, con una bella camminata, mi sono indirizzato a Es Pujols, piccolo centro abitato lungo la costa orientale, caratterizzato da una magnifica spiaggia bianca. Ho perciò ammirato la Platja d'Es Pujols (o Playa es Pujols, o Playa Es Pujols, o Playa de Es Pujols, o Playa de Pujols, o Playa Pujols, a seconda delle lingue e del modo di scrivere), fatta di sabbia bianchissima, anch'essa con una mare straordinario di colore azzurro e blu. Dopodiché sono riuscito a prendere il bus turistico L3, per proseguire nella parte sud dell'isola e poi dopo fare ritorno al porto. L'itinerario completo del bus costa 12 Euro, visto però che io l'ho preso a metà tragitto, sono riuscito a pagare soltanto 6 Euro per il percorso mancante. Con questo bus ho visitato il Faro de la Mola (o Faro de La Mola), faro marittimo che domina un'alta scogliera a picco sul mare (dall'alto della scogliera il panorama è mozzafiato, con le acque sottostanti di colore blu cobalto) e poi, come ultima tappa, un altro punto panoramico, vale a dire il Belvedere El Pilar de la Mola (o El Mirador de La Mola, o Mirador de la Mola), che si incontra sulla strada mentre si fa ritorno al porto. Nel tardo pomeriggio con la barca sono rientrato ad Ibiza.
4° GIORNO Ho visitato il capoluogo dell'isola di Ibiza, vale a dire la città di Eivissa (o Ibiza, o Ibiza Town, o anche Iviza, a seconda delle lingue). Partendo dalla stazione dei bus lungo Avinguda d'Isidor Macabich (si tratta di alcune fermate all'aperto sulla strada, con gli orari delle corriere), ho visto nell'ordine: il parco di Avinguda d'Isidor Macabich, ossia il Parque de la Paz (o Parque De La Paz); Via Romana con gli scavi; la splendida cittadina fortificata, vale a dire la Dalt Vila (la Città Vecchia, Old Town Ibiza); il Teatro Pereira (o Teatro Pereyra) con le strade adiacenti (per esempio Carrer del Comte de Rosselló e Carrer del Bisbe Azara); il bel viale alberato chiamato Passeig de Vara de Rey (o Paseo Vara de Rey); le vie più centrali (comprese tra Carrer de Josep Maria Quadrado, Carrer de Felip II e Avinguda d'Ignasi Wallis); la zona del Porto (Port d'Eivissa), con le strade attorno; per concludere con la Parroquia de Santa Cruz (o Parròquia de Santa Cruz) ed i suoi dintorni (le vie che intersecano Carrer d'Aragó). La Dalt Vila si nota da distante e domina il panorama circostante, grazie ai suoi edifici racchiusi nelle cinte murarie. Fra gli edifici di questa città fortezza, il più insigne è senza dubbio la Cattedrale di Ibiza (Catedral de Eivissa, o Catedral de la Virgen de las Nieves, o Catedral de Ibiza, o Catedral de Santa María, a seconda delle lingue e del modo di scrivere), costruita secondo un iniziale stile gotico catalano nel XIV secolo, per poi essere restaurata nel XVII secolo secondo le linee guide dello stile barocco. Anche il Porto di Ibiza ha un certo spessore, in quanto è uno dei più trafficati ed importanti delle Isole Baleari (e non solo), con traghetti e navi che collegano Ibiza alle altre isole ed al continente. Successivamente mi sono diretto nella punta sud dell'isola verso le spiagge di Ses Salines (o Las Salinas), con il bus L11 da Eivissa (prezzo del biglietto di circa 2,90 Euro). In questa zona, ricca ovviamente di saline, la prima spiaggia che si incontra è Platja de ses Salines (o Platja de Ses Salines, o Platja des Salines, o Platja Des Salines, o Playa de las Salinas, o Playa de Las Salinas, o anche Playa de Ses Salines, a seconda delle lingue e del modo di scrivere). Essa è una spiaggia sabbiosa molto grande, con un mare azzurro e digradante, in più se si passeggia, è possibile ammirare punti riparati con rocce e scogli e diviene praticamente deserta. Se si prosegue a piedi sui sentieri di terra battuta, facendo una bella camminata, si giunge fino all'altra spiaggia di quest'area, vale a dire Platja Es Cavallet (o Platja de Es Cavallet, Platja Es Cavallet, o Platja Des Cavallet, o Platja des Cavallet, o Platja d'es Cavallet, o Platja d'Es Cavallet, o Playa de Es Cavallet, o Playa Es Cavallet, o Playa Des Cavallet, o Playa des Cavallet, o Playa d'es Cavallet, o Playa d'Es Cavallet, o soltanto Es Cavallet, a seconda delle lingue e del modo di scrivere), anch'essa molto graziosa, con sabbia bianca e mare celeste, conosciuta per essere frequentata da nudisti e molto rinomata nell'ambiente gay. In mezzo alle due spiagge, il percorso che le separa è fatto di sentieri, vegetazione mediterranea, arbusti e paesaggi eccezionali. Dopo qualche foto e un po' di relax ho ripreso l'autobus in direzione Eivissa (ancora il bus L11). Da Eivissa con il bus L13 ho quindi fatto tappa a Santa Eulària des Riu (prezzo del biglietto di circa 2 Euro), per poi salire sul bus 41 con destinazione Cala Llonga (prezzo del biglietto di circa 1,65 Euro). Cala Llonga è una località della costa orientale, molto turistica, con una spiaggia ampia e racchiusa tra le pendici collinose di alcuni promontori. Il mare è verde e calmo ed è comunque un piacevole luogo per passere delle ore all'insegna della vita balneare. Da Cala Llonga sono poi ritornato a Santa Eulària des Riu, ancora col bus 41. La città di Santa Eulària des Riu (o Santa Eulària, o Santa Eulalia del Río, o Santa Eulalia del Rio, o Santa Eulalia, a seconda delle lingue e del modo di scrivere), anch'essa nella parte est di Ibiza, è la seconda per grandezza dell'isola dopo Eivissa. Ho cominciato un giretto per la città a partire da Carrer de Sant Josep (o Passatge Sant Josep, o Passatge de Sant Josep, o Pasaje Sant Josep, o Pasaje de Sant Josep, a seconda delle lingue e del modo di scrivere), per poi proseguire verso il palazzo municipale (Ajuntament de Santa Eulària, o Casa Consistorial), quindi ho attraversato il rigoglioso viale chiamato Passeig de s'Alamera (o Paseo de la Alameda), per giungere infine sino al luminoso lungomare e alla spiaggia di sabbia bianca (Platja de Santa Eulària, o Playa de Santa Eulària, o Playa de Santa Eulalia, a seconda delle lingue e del modo di scrivere). Sono in seguito rientrato a Platja d'en Bossa, passando prima da Sant Antoni e poi da Eivissa (il bus L19 congiunge le due coste, quella est a quella ovest, cioè va da Santa Eulària des Riu a Sant Antoni de Portmany, per un prezzo del biglietto di circa 2,35 Euro). Ripeto ancora che Ibiza è piuttosto piccola, per cui gli spostamenti sono piuttosto rapidi.
5° GIORNO Dopo un iniziale breve passaggio a Ses Figueretes, mi sono diretto a Port de Sant Miquel. Da Platja d'en Bossa, per andare a Ses Figueretes, bisogna dapprima prendere il bus L14, scendere al Porto di Ibiza e poi salire sul bus L10, quello che va in aeroporto. Ses Figueretes (o Figueretes, o Figueretas, o anche Platja de Ses Figueretes, o anche Playa Figueretas, a seconda delle lingue e del modo di scrivere) è un'altra piccola località balneare situata, appena a nord di Platja d'en Bossa, praticamente attaccata alla città di Eivissa. Di Ses Figueretes spiccano gli hotel affacciati sul lungomare (cioè il Passeig ses Pitiüses, o Passeig Ses Pitiüses), oltre alla spiaggia di sabbia morbida. Per andare invece a Sant Miquel de Balansat (o Sant Miquel) e Port de Sant Miquel (o Port de Sant Miguel, o Puerto de San Miguel, a seconda delle lingue e del modo di scrivere) ho utilizzato il bus L25 in partenza dal capoluogo di Ibiza (prezzo del biglietto di circa 2,80 Euro). Port de Sant Miquel è un piccolo abitato della costa nord di Ibiza, conosciuto oltre che per la sua spiaggia, la Platja del Port de Sant Miquel (o Playa del Port de San Miguel, o Playa del Puerto de San Miguel, a seconda delle lingue e del modo di scrivere), anche per le suggestive grotte chiamate la Cova de Can Marça (o Cueva de Can Marça). E' possibile visitarle, per scoprire stalattiti, stalagmiti, una cascata (colorata con spettacolari giochi di luce) e magnificenti sculture naturali, erose dall'acqua e dal tempo. L'ingresso di queste caverne è spettacolare, poiché vi è una scalinata a contatto di una ripida parete rocciosa, dalla quale si scruta un paesaggio a dir poco emozionante. Nel tardo pomeriggio ho fatto rientro ad Eivissa, per poi andare all'aeroporto e ritornare a Milano Malpensa. |
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Tutte le foto di Ibiza e Formentera
Ibiza: Eivissa / Platja d'en Bossa / Ses Figueretes
Ibiza: Cala Salada / Cala Conta / Cala Bassa
Ibiza: Cala Tarida / Santa Eulària / Sant Antoni
Ibiza: Port de Sant Miquel / Ses Salines / Cala Llonga
Formentera: Ses Salines / Es Pujols / Faro de la Mola
Formentera: Belvedere El Pilar de la Mola
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SPAGNA, diario di viaggio delle Isole Baleari
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