ALAGOAS e PERNAMBUCO (Nord-Est del Brasile -Nordeste-)


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BRASILE, Luglio-Agosto 2007
Cartina politica del Brasile


Vai alle note politiche e geografiche del Brasile
La mia prima volta in America Latina, dopo i precedenti viaggi nel resto dell'immenso continente americano. Questa volta ho optato per il villaggio turistico, però l'ho scelto solamente per la sua posizione: vicino alla città di Maceió, lungo la strada che porta a nord verso Recife e abbastanza isolato affinché il mare non risenta dell'inquinamento cittadino. Il villaggio, come le altre volte, l'ho vissuto esclusivamente come fosse un semplicissimo hotel (che è ciò che dovrebbe essere), nel quale ho soltanto mangiato e dormito. Per il resto, per tutti gli spostamenti, per tutte le escursioni, eccetera, mi sono organizzato autonomamente sul posto con i mezzi pubblici. Quasi ogni giorno ho visitato una località diversa e per fortuna sono stato ben poco all'interno del complesso turistico. Tornando al diario: la partenza è avvenuta con Morgana dall'aeroporto di Milano Malpensa con un volo della "Livingston" (gruppo "Lauda Air") su Maceió. Deludente il servizio a bordo della compagnia aerea, che è peggiorato notevolmente rispetto alle altre volte nelle quali avevo avuto modo di volarci. Il tempo impiegato per raggiungere il Brasile è stato di circa nove ore e mezza ed anche il ritorno è stato effettuato con il medesimo aereo (con lo stesso Airbus A330 dell'andata). Nel viaggio di andata abbiamo sorvolato le Alpi, nello specifico quelle francesi, godendo di un panorama scenografico, poi l'aereo ha seguito la rotta passando sull'Africa. Il Brasile è lo stato più grande del Sud America ed è uno fra i più grandi del mondo; la parte del paese che abbiamo visitato si trova pochi gradi sotto l'Equatore, nell'emisfero australe, nella fascia del Tropico del Capricorno (è stata la seconda volta che mi sono spinto nell'altro emisfero e nell'altro tropico, dopo il viaggio a Zanzibar del 2004). Questa volta abbiamo fatto l'opposto di quanto avevamo fatto in altre circostanze, siamo cioè fuggiti dall'afosa estate italiana, per andare incontro al "tiepido inverno" brasiliano. In apparenza ciò può sembrare insensato, invece è davvero così. Gli stati brasiliani che abbiamo deciso di visitare si trovano nella fascia tropicale (come già detto prima), per cui anche in inverno fa sempre caldo; ed essendo andati in luglio-agosto, periodo che corrisponde all'inverno australe, le temperature erano più fresche e piacevoli rispetto all'Italia. Non si poteva fare lo stesso discorso se avessi voluto visitare il Sud del paese, dove in inverno (per cui durante la nostra estate) le temperature sono piuttosto rigide.
25/07/2007 - VIAGGIO DI ANDATA e PRAIA PRATAGY (Alagoas)
Siamo atterrati all'aeroporto di Maceió che era già sera, le formalità doganali sono state veloci, poi ci hanno portato con il pullman al nostro hotel (che si trovava a circa quaranta minuti di distanza dall'aeroporto). L'aeroporto di Maceió è abbastanza recente, strutturato in maniera moderna, con parti nuovissime e grandi vetrate fumé (non aveva negozi e duty free poiché era ancora in allestimento). Il clima, come detto pocanzi, nel Nordeste del Brasile è tropicale. Una particolarità è che, trovandosi vicino all'Equatore, le ore di luce e buio si equivalgono durante tutto l'anno: alle 5:30 del mattino è già chiaro, mentre alle 17:30 è notte pesta. In più bisogna aggiungere che il periodo in cui siamo stati noi, cioè l'inverno brasiliano, è anche quello caratterizzato da una maggiore instabilità meteorologica, con tempo imprevedibile, spesso fortemente variabile. Durante la giornata può verificarsi un piovasco, poi uscire il sole, poi tornare a piovere per pochi minuti, e così via. Oppure può piovere anche tutto il giorno (durante il nostro soggiorno ha piovuto tre giorni, nei restanti si è sempre vista almeno una spruzzata d'acqua quotidiana), fermo restando che le ore di sole sono comunque tante e ci si abbronza tranquillamente, per cui il clima sempre estivo non rovina assolutamente le escursioni programmate. Appena arrivati all'hotel, abbiamo fatto un giretto nel rigoglioso giardino, ci siamo acclimatati un attimo (c'era una forte umidità e un caldo discreto) e siamo andati a dormire.
26/07/2007 - PRAIA PRATAGY (Alagoas) e MACEIÓ (Alagoas)
Il primo giorno di Brasile non ci ha regalato una giornata "brasileira", il cielo era un po' coperto, il clima era mite, il sole era pallido e andava e veniva. Praia Pratagy (scritta anche Pratagi in lingua locale) è una bellissima spiaggia che fa parte della Costa Dourada (rinomata costa dello stato dell'Alagoas), nome che deriva dal colore dorato della sabbia. La spiaggia si trova a circa 20 km a nord di Maceió ed è posta in prossimità del paesino di Riacho Doce (dopo la spiaggia del paese, inizia la Praia Pratagy, che di fatto è sotto il comune di Riacho Doce). Appena dopo Praia Pratagy, andando verso Maceió, si incontra Praia da Sereia, la naturale congiunzione con Pratagy. Le acque di Pratagy sono verdi, le onde sono una costante e la sabbia dorata è riflessata di rosa a seconda della luce. La giornata con il sole pallido creava una particolare condizione di luminosità che donava alla spiaggia un colore singolare, che oscillava tra il rosa e l'arancione tenue. La spiaggia è gigantesca, lunga chilometri, quasi deserta, orlata da favolose palme, perfetta per passeggiare fra la natura. Si prova una sensazione piacevolissima a calcare la sabbia delle spiagge brasiliane, poiché tanto diverse per morfologia da tutte le altre spiagge del mondo. Pratagy è un esempio del mare brasiliano: sabbia chiara e morbida, oceano verde-azzurro, palme e vegetazione verdissima. Dopo mezza giornata di mare e qualche bagno, seppur l'acqua non fosse caldissima (ricordiamoci che in Brasile non può mai essere estremamente calda, poiché la nazione è bagnata dall'Oceano Atlantico e non ha davanti alle proprie coste degli arcipelaghi che fermano le correnti), abbiamo preso un bus pubblico e siamo andati al centro commerciale "Iguatemi" di Maceió. Questo grande e moderno centro commerciale si trova all'ingresso della città, è disposto su due piani, ha molteplici negozi, ristoranti, una sala giochi e tanto altro per lo svago. Davanti all'hotel c'era la fermata del bus che faceva la linea "Ipioca-Mercado", ossia da Ipioca fino al centro di Maceió (davanti all'Iguatemi c'è una fermata, mentre dalla parte opposta rispetto a dove si arriva, c'è la fermata per tornare indietro; tutte e due sono poste in concomitanza con due diversi ingressi del centro commerciale).
27/07/2007 - PRAIA PRATAGY (Alagoas) e MACEIÓ (Alagoas)
Durante la mattinata abbiamo goduto dello splendido scenario balneare di Pratagy. La giornata era fantastica con una sole cocente, senza nemmeno una nuvola. La spiaggia, grazie al contrasto con il cielo blu, spiccava in tutta la sua bellezza. Dietro alla spiaggia passa un piccolo corso d'acqua, in cui crescono rigogliose le mangrovie; nei dintorni ci sono profumatissimi fiori tropicali, fra cui i multicolori "Hibiscus". Passeggiando a piedi verso il litorale nord, si incontra il punto in cui il corso d'acqua sfocia in mare: qui in mezzo a tanta vegetazione tropicale, sono presenti degli spazi sabbiosi ritagliati dal mare, che sono davvero idilliaci. Poi, una volta guadato questo pezzo, la spiaggia prosegue fino a perdita d'occhio, in un crescendo di splendore. E' difficile incontrare delle persone, si è soli a cospetto della natura, che anche in questo angolo di mondo non si è risparmiata e ha donato scenari unici e irripetibili, tanto affascinanti che le parole o le fotografie non bastano per descriverli con obiettività (le spiagge del Brasile vanno viste di persona). Quando non c'è vento, soprattutto di mattino, e quando c'è una bella giornata, si assiste al fenomeno delle basse maree, che trasforma il mare di Pratagy in gigantesche piscine di acqua bassa e tiepida (rendendo la visuale della spiaggia ancor più accattivante). Il fenomeno delle basse maree è tipico di tante località della costa brasiliana degli stati di Alagoas e Pernambuco, ed è visibile maggiormente nel periodo estivo (per cui siamo stati discretamente fortunati assistere a ciò in pieno inverno). Quando c'è il sole forte, la spiaggia assume un colore decisamente più biancastro, mentre la sabbia bagnata è sempre di colore marroncino chiaro. La parte di spiaggia che si allungava nelle adiacenze del nostro hotel era tenuta costantemente pulita, mentre più distante poteva capitare che ci fosse un po' di sporcizia; questo è davvero un peccato, poiché ho notato con disappunto che le spiagge meno turistiche, ossia quelle vicine ai piccoli paesini, erano un po' sporche. Evidentemente alcuni brasiliani sono un po' come alcuni italiani, disinteressati all'ambiente e al loro mare (rovinare un ambiente idilliaco è proprio da incoscienti e ignoranti). Nelle vicinanze di Praia Pratagy esiste un'altura, sulla quale si può arrivare a piedi e da cui si osserva un suggestivo panorama, fatto di vegetazione tropicale (palme, bambù, fiori, eccetera), colline e mare sottostante (di colore verde intenso). Verso l'ora di pranzo abbiamo preso il bus e siamo andati fino in centro a Maceió. Maceió è la capitale dello stato dell'Alagoas, è una città abbastanza caotica e movimentata e, pur avendo una popolazione superiore ad 800.000 abitanti, è considerata dai brasiliani come una cittadinanza piccina e tranquilla. Lo stile di vita è tipico del Centro e Sud America. La povertà esiste ma, come in ogni altra zona del Brasile, non è così lampante ed è circoscritta alla periferia (mentre si giunge in città, appena prima di entrarvi, si vedono casupole e villaggi arroccati sulle collinette e sui bassi altipiani di terra rossa). La povertà non è dunque così trascendentale come si potrebbe immaginare, le case sono sì modeste, però le persone vivono comunque in maniera dignitosa (basti vedere che la maggior parte di queste casette sono in cemento ed hanno l'antenna per la televisione). Per cui la povertà in Brasile è per fortuna in netto miglioramento. Arrivati al capolinea, fermata "Mercado", cioè il "Mercato" cittadino. Siamo scesi e abbiamo iniziato a girare. Ci siamo istantaneamente mischiati alla gente locale e ci siamo immediatamente introdotti nelle viuzze strette del mercato; esso è fisso ed è pieno zeppo di bancarelle, frutta, oggetti, vestiti. La frutta gioca un ruolo fondamentale nel Brasile tropicale e se ne trova di meravigliosa e gustosissima. Abbiamo provato a bere il cocco da un banchetto che li vendeva: vale a dire, c'è una varietà di cocchi molto grossi, che vengono bucati in alto e con un cannuccia si beve l'acqua che sta all'interno; ottimo il sapore. Dopo il giro al mercato abbiamo percorso a piedi le strade colorate della città, vedendo sgargianti edifici coloniali e siamo arrivati fino alla piazza in cui sorge la "Catedral" ("Cattedrale Metropolitana"). La Cattedrale di Maceió è bianca e ha una forma che riecheggia la tipica architettura religiosa dei coloni europei; davanti ad essa si trova un tranquillo parchetto verde, nel quale ci siamo fermati per rifiatare un attimo, poiché il caldo stava iniziando ad essere intenso. Sul fianco destro della chiesa scorre la "Avenida Moreira Lima", una delle tante vie di Maceió in cui ci siamo fermati a fotografare le case colorate. La gita per Maceió è proseguita con soddisfazione lungo tutto il centro, finché non siamo passati davanti alla "Igreja Collegio Nossa Senhora de Fátima" ("Chiesa Collegio Nostra Signora di Fatima"), che ospita una scuola cattolica e attorno a cui pullula un'intensa vita cittadina (fatta di negozi, traffico, e viavai). Le strade della città assomigliano vagamente a quelle del Centro America (infatti l'impronta delle colonizzazioni è indelebile), si cammina in piena tranquillità e sicurezza, senza nessun problema e, soprattutto, la gente è veramente gentile ed educata (non si sente la differenza rispetto alle persone europee, né per il vestire, né per le tradizioni). Tornati verso la Cattedrale, abbiamo imboccato "Rua do Imperador" e siamo arrivati sino al "Museu Théo Brandão", splendido museo di antropologia e folklore brasiliano. Il museo è localizzato lungo "Avenida Duque de Caxias", larga strada davanti all'oceano. Ci siamo così trovati di fronte alla Praia da Avenida, la spiaggia più a ovest del comune di Maceió dopo Praia do Sobral. Questa spiaggia ha un bel lungomare, ha sabbia chiarissima e quel giorno le acque marine erano verdissime. In riva al mare abbiamo visto molti ragazzi che giocavano a calcio (il calcio è ancora più diffuso che in Italia, è lo sport più amato in Brasile). Da qui abbiamo preso un bus che ci ha portati più avanti, fino alla Praia da Pajuçara, una delle due spiagge cittadine più famose insieme a Praia de Ponta Verde. Vicino a Praia da Pajuçara iniziano a sorgere numerosi hotel, il traffico aumenta, così come le persone e il turismo (soprattutto di brasiliani del Sud che vengono a Maceió per sfuggire al freddo dell'inverno); il tutto è comunque curato, c'è un viale di palme molto bello, c'è un ottimo lungomare in ciottoli rosa e bianchi, ci sono bagni pubblici e aree di ristoro. Inizia qui la "movida" di Maceió, che prosegue sino a culminare con la Praia de Ponta Verde, crogiuolo del divertimento cittadino. Sulla Praia da Pajuçara ci siamo fermati per un'oretta, abbiamo fatto il bagno e abbiamo scattato alcune fotografie (poiché il paesaggio si prestava particolarmente per essere immortalato grazie alla rigogliosità delle palme e dei giardini attorno al lungomare e al colore chiaro dell'arenile). Dopodiché abbiamo proseguito a piedi sulla spiaggia verso est (direzione Praia de Ponta Verde). Sulla Praia da Pajuçara si vedono diverse imbarcazioni in legno, con le quali, pagando piccole somme, si possono effettuare le escursione alle famose piscine naturali che si estendono poco distante da riva. A Ponta Verde, oltre al mare tropicale e alla spiaggia assai gradevole, vi sono molti luoghi per svagarsi e per allietare i turisti che vengono da ogni dove, come locali notturni, grandi hotel, ristoranti e bar. La spiaggia si chiama in questo modo poiché è fatta a gomito, e vi è proprio una punta che sembra lo spigolo quasi perfetto di una figura geometrica; poi verde perché è abbellita da numerosissime e straordinarie palme che crescono soltanto in queste città tropicali. La parte di spiaggia che prosegue a nord di Ponta Verde prende il nome di Praia de Jatiúca. Nonostante la forte propensione turistica della città, il mare è pulito e si può fare il bagno. In Maceió ci sono tanti bar e locali all'aperto, fatti a portico, da cui escono musica e gli aromi della cucina brasiliana (sono locali alla buona, in tipico stile dei posti tropicali). L'area universitaria è in "Avenida da Paz". Maceió è nel complesso una città sviluppata e avanzata. A metà pomeriggio siamo rientrati in hotel prendendo un taxi. I taxi di Maceió sono assai numerosi e soprattutto costano poco (anche per le lunghe percorrenze). Le auto che circolano in Brasile sono più o meno le stesse che circolano da noi (vi sono parecchie Fiat, alcune delle quali mai commercializzate in Italia), però i carburanti sono migliori che in Italia, infatti in Brasile ve ne sono di quattro tipi: gas naturale, benzina, diesel e uno prodotto dalla canna da zucchero che è decisamente più economico degli altri e meno inquinante.
28/07/2007 - RECIFE (Pernambuco) e OLINDA (Pernambuco)
Recife e Olinda è stata l'unica escursione che abbiamo fatto organizzata dal villaggio (per motivi di tempo e di danaro, infatti credo che altrimenti sarebbe stato difficile vedere entrambe le città in una sola giornata): siamo partiti la mattina presto con un pulmino e abbiamo impiegato più di quattro ore per raggiungere Recife. Dal pullman, qualche chilometro dopo Pratagy, in direzione Recife, si inizia ad osservare un continuo paesaggio meraviglioso e lussureggiante; si passa da distese di palme ad infinite e sterminate vallate collinose, ricoperte di splendida vegetazione tropicale e poi si torna nuovamente alle palme che costeggiano il mare. Le vallate collinose sono in prevalenza formate da piantagioni di canna da zucchero (grande risorsa del paese), mentre la zona delle palme è costituita da quelle da cocco. Il colore predominante è il verde, un verde di natura che è ancora incontaminata e padrona del territorio. Ogni tanto, soprattutto prima di Maragogi, si incontra qualche paesino colorato tipicamente brasiliano che spunta dalla vegetazione. Da notare i muri con le scritte in vernice per indicare un ristorante o qualsiasi tipo di negozio. La strada in alcuni punti è un po' dissestata e bucata dalle piogge (che qui non mancano di certo); appena prima di entrare in Recife si comincia a vedere lo skyline della città, formato da possenti grattacieli. Recife è la capitale dello stato del Pernambuco; può già considerarsi come una metropoli, avendo una popolazione di circa 1.500.000 di abitanti e superiore a 3.500.000 di abitanti nell'area metropolitana ed essendo una delle città più grandi del Brasile. Recife sorge alla confluenza di tre fiumi, il Capibaribe, il Beberibe e il Jordão, possiede circa quarantotto ponti ed è per queste ragioni detta la "Venezia del Brasile". La città è divisa da canali in vari quartieri: "São José" (distretto commerciale e finanziario) e "Santo Antônio" (quartiere amministrativo) si trovano sull'"Isola di Antônio Vaz" ("Ilha de Antônio Vaz"), che comprende oltre ai due quartieri appena citati, anche quelli di "Cabanga" e di "Coque" e che di fatto è diventata una penisola poiché è collegata alla terraferma tramite istmi e molteplici ponti; "Boa Vista" e "Santo Amaro" (zone residenziali e degli uffici) sono sulla terraferma; mentre il quartiere di "Recife" è situato sull'"Isola di Recife" ("Ilha do Recife") che corrisponde alla parte più vecchia della città ("Recife Antigo"). Il centro si disloca a partire dai quartieri di São José e di Santo Antônio, fino all'Ilha do Recife (posta a nord rispetto agli altri due). A sud del centro si trova invece la spiaggia cittadina (Praia de Boa Viagem). Appena arrivati a Recife, ci siamo fermati sulla spiaggia di Boa Viagem. La spiaggia è molto lunga (circa 17 km), con sabbia chiara ed un mare calmo e azzurro. Alle spalle della spiaggia, dopo la vegetazione del lungomare, si vede la cornice dei grattacieli, composta da hotel e poderosi palazzi che si perdono a vista d'occhio. Il nome Recife, che in portoghese significa "scogliera", deriva dalla morfologia della spiaggia e delle acque antistanti: a pochi metri dalla riva vi sono infatti delle scogliere basse e diritte di colore marrone, da cui nascono le piscine naturali. Queste immense barriere, fatte di scogli, rocce e formazioni coralline, sono una protezione naturale della spiaggia, che altrimenti sarebbe colpita da forti onde e dagli squali. Dico squali poiché le acque di Recife sono spesso infestati da questi grossi pesci predatori; tutto ciò lo si può intuire dai numerosi cartelli, dislocati su tutto il lungomare e in ogni punto di accesso alla spiaggia, che indicano il pericolo squali (sono cartelli rossi con il disegno di uno squalo e sono posti a pochi metri gli uni dagli altri). Dopo la sosta sulla spiaggia ci siamo diretti nella zona del porto, dalla quale, passeggiando, si accede alla zona antica di Recife (Recife Antigo) sull'Isola di Recife. La città non è perciò solamente un groviglio di grattacieli moderni, ma possiede anche uno spirito pacato e rilassante nella parte antica, in cui sono chiari i retaggi lasciati dalla colonizzazione portoghese e da quella olandese. Abbiamo così iniziato a gironzolare per i quartieri più vecchi, osservando con soddisfazione i bei palazzi colorati (come ad esempio la "Santa Casa" e l'"Edifício Alberto Fonseca"). Ancora qualche passo e si è vicinissimi alla piazza più antica della città, "Marco Zero", ove sorgono alcuni palazzi importanti come quello della "Borsa" (di Marco Zero spicca il suo tondo dorato in mezzo alla piazza, che è localizzato al chilometro zero della città, nel punto in cui iniziò la storia e la costruzione della città). La piazza di Marco Zero si trova quasi attaccata al porto e la si riconosce anche grazie alla "Torre di Cristallo" ("Torre de Cristal"), torre longilinea costruita per festeggiare i cinquecento anni di scoperta dell'America (e del Brasile). I palazzi dai colori sobri di Recife Antigo hanno un'inestimabile valore architettonico. A questo punto ci siamo spostati di qualche isolato e abbiamo raggiunto l'Isola di Antônio Vaz. Qui abbiamo potuto ammirare il sontuoso "Palazzo del Governo" ("Palácio do Governo") in "Piazza della Repubblica" ("Praça da República"); esso è chiamato "Palácio do Campo das Princesas", è datato 1841, è avvolto da meravigliosi giardini tropicali e si erge poco distante dal "Ponte Buarque de Macedo". Il Ponte Buarque de Macedo, da cui si nota il "Museu Franciscano" con la "Capela Dourada" (la "Cappella Dorata", costruita tra i secoli XVIII e XIX), come l'altro ponte, il "Ponte Maurício de Nassau", offre una piacevole veduta panoramica sui fiumi Beberibe e Capibaribe ed unisce le due isole del centro città (proseguendo la "Avenida Rio Branco"). Avendo di fronte il Palazzo del Governo, sul lato occidentale c'è invece il "Ponte Princesa Isabel", dal quale si può osservare il "Palazzo dell'Assemblea Legislativa" con la sua cupola dorata ("Palácio Joaquim Nabuco", ossia il palazzo parlamentare sede della Camera dei Deputati). Dopo qualche foto ci siamo diretti alla "Casa della Cultura" ("Casa da Cultura"), un'antica prigione, oggi centro commerciale. Nella Casa della Cultura, sita nella parte occidentale dell'Isola di Antônio Vaz, abbiamo fatto shopping visto che vi sono numerosissimi negozi che vendono souvenir e artigianato brasiliano. Dopodiché siamo andati a pranzare in un grosso ristorante lungo la spiaggia di Boa Viagem. Mentre tutto il resto della nostra comitiva mangiava lentamente (la cucina brasiliana è molto condita, sente l'influsso portoghese e africano; si basa quasi esclusivamente su carne e pesce: assai famoso è il "churrasco" o "churrasca", cioè oltre venti tipi di carne, sistemati su apposite spade, portati al tavolo e tagliati direttamente nei piatti), noi abbiamo preso un taxi e siamo andati a visitare le restanti parti del centro di Recife che non avevamo ancora visto. Abbiamo cominciato tornando a Marco Zero, poi ci siamo inoltrati nei quartieri di Santo Antônio e di São José nell'Isola di Antônio Vaz. Qui abbiamo fatto un giretto fra le vie strette e pullulanti di persone, dedite a svolgere le attività di vita quotidiana. Abbiamo fotografato la "Igreja de São Pedro dos Clérigos" (cattedrale costruita tra il 1728 e 1759, che presenta le caratteristiche dell'architettura coloniale dei secoli XVIII e XIX) e la "Igreja Basílica de Nossa Senhora do Carmo" (chiesa barocca, costruita alla fine del secolo XVIII). Entrambe le chiese sono locate in due piazze della città, in pieno centro storico, in mezzo a bancarelle e negozi vari. La piazzetta davanti alla "Chiesa di São Pedro" si chiama "Pátio de São Pedro" ed è una gemma di bellezza coloniale con deliziose casette colorate. Siamo quindi tornati al ristorante in taxi, dove abbiamo raggiunto gli altri che finivano di mangiare e siamo partiti per Olinda in pulmino (ho notato che i taxi di Recife costano di più rispetto a quelli di Maceió, malgrado le due città abbiano una distanza di nemmeno trecento chilometri). Il carnevale di Recife e quello di Olinda sono fra i più importanti del paese, carichi di allegria, di ritmi, di balli (fra cui il frevo, il maracatu e la samba) e di sole (visto che si svolgono in febbraio, in piena estate brasiliana). Olinda è una città di circa 300.000 abitanti, locata pochi chilometri a nord di Recife (praticamente attaccata alla metropoli pernambucana). Olinda è bellissima, rilassante e coloniale (tant'è che sembra proprio una cittadina a cospetto della gigante Recife). E' una città assai peculiare che merita assolutamente una visita: ha stradine in salita e in discesa che si incrociano e che, se girate circolarmente, portano sempre al punto di partenza senza mai perdersi; ha delle casette coloratissime, le quali balzano agli occhi per la loro grazia e per le loro tonalità vivaci. Il centro storico del comune di Olinda è dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità, poiché è un vero gioiellino architettonico. Olinda è quindi una vera e propria città coloniale, probabilmente una delle più autentiche del Brasile, in cui si avverte una tranquillità particolare, dovuta alla quieta del luogo e al buon umore delle persone. L'abbiamo girata partendo dalla "Cattedrale" ("Catedral da Sé"), posta in alto ad una vietta su di un piazzale, dal quale si gode del panorama sottostante con l'Oceano Atlantico, il verde cittadino, e più in fondo i grattacieli di Recife. Per arrivare alla Cattedrale siamo passati davanti al "Convento de São Francisco" (risalente al 1577). La Cattedrale attuale (di colore bianco, con finimenti gialli) è la quarta costruzione dopo l'incendio del 1631. La prima costruzione risale al 1537. La Cattedrale è armoniosa anche dentro, infatti vi siamo entrati e siamo pure saliti al punto di osservazione che si trova su una terrazza panoramica, accessibile dall'interno dell'edificio religioso. La chiesa che si vede dall'alto della Cattedrale, per cui in basso rispetto all'osservatore, è una delle più vecchie di Olinda e si chiama "Chiesa del Carmine" ("Igreja de Nossa Senhora do Carmo"). Dal piazzale della Cattedrale abbiamo proseguito lungo un vialetto alberato, in cui c'erano bancarelle che vendevano souvenir e prodotti alimentari, e siamo arrivati fino al "Largo da Conceição", un'altra caratteristica piazzetta coloniale corredata di chiesa. Dinnanzi a questa piazza sorge la "Chiesa della Misericordia" ("Igreja de Nossa Senhora da Misericórdia"), davanti alla quale si ammira ancora una volta il panorama offerto dalle parti bassi di Olinda e dal mare. Dopo una sosta rinfrescante a base di cocco, siamo scesi nelle stradine più basse di Olinda, abbiamo scrutato ed apprezzato le sgargianti casette, e ci siamo diretti fino al "Convento di San Benedetto" ("Igreja e Mosteiro de São Bento"), forse la miglior chiesa di Olinda, di color giallino, che sfoggia un portone di ingresso in legno di palissandro. Olinda, dal gergo locale, significa "oh bella"; il groviglio di stradine tortuose è pavimentato con un antico sagrato, per la maggior parte ancora quello originale, derivante dalla fondazione della città. Ad Olinda ci sono parecchie botteghe nelle quali si compra l'artigianato locale. Nel tardo pomeriggio siamo partiti per rientrare a Pratagy.
29/07/2007 - PRAIA PRATAGY (Alagoas) e PRAIA DO FRANCÊS (Alagoas)
Nella mattinata ci siamo rilassati al sole di Pratagy. C'era la bassa marea, che creava delle secche d'acqua, delle piccole piscine naturali ed una paesaggio mozzafiato. Nel pomeriggio ci siamo diretti a Praia do Francês, spiaggia che si trova a circa 25 km a sud di Maceió (abbiamo raggiunto Maceió con il solito bus urbano e da lì abbiamo preso un taxi che ci ha portati alla spiaggia e venuti a prendere per tornare nuovamente nella capitale dell'Alagoas). Praia do Francês è una località turistica sotto il comune di Marechal Deodoro. Il nome Praia do Francês deriva dall'epoca coloniale, dai francesi che sbarcavano e facevano il contrabbando del legno. Oggi è una spiaggia rinomata, di cui se ne conosce l'esistenza in tutto il mondo. La sabbia è bianca e gli spazi sono ampi, le onde sono forti e alle spalle dell'arenile vi è una vegetazione fantastica, di una bellezza primordiale (con palme, dune bianche e cespugli), così da sembrare il set di un film sui dinosauri. Praia do Francês è molto frequentata dai bagnanti, soprattutto nei week-end, per cui è purtroppo anche sporcata da essi. Nei dintorni di Praia do Francês si vedono alcune "churrascherie", ristornati dove si mangia la carne brasiliana. Per arrivare a Praia do Francês, partendo da Maceió, si passa a sud di Praia do Sobral e si incontrano due laghetti nel tragitto.
30/07/2007 - MACEIÓ (Alagoas) e PRAIA DE GUAXUMA (Alagoas)
Di mattina siamo tornati a Maceió con il bus e ci siamo concessi qualche passeggiata lungo Praia de Jatiúca e Praia de Ponta Verde. Poi ci siamo fermati nel punto in cui la spiaggia di Ponta Verde fa il gomito, ossia la punta, dopo la quale da Praia de Ponta Verde si passa all'altra spiaggia rinomata della città, vale a dire Praia da Pajuçara. In questa porzione della spiaggia di Ponta Verde abbiamo fatto il bagno; in più siamo stati decisamente fortunati in quanto il mare era bassissimo e faceva emergere formazioni coralline, con ricci, spugne e pesciolini tropicali. Grazie alle basse maree si formano così delle risacche di acqua limpida e calda, nelle quali ci si può sedere e bagnarsi ammirando lo scenario (le cosiddette piscine naturali). Facendo slalom fra le rocce marine e i banchi di corallo (evitando di pestare i coralli e le creature che li abitavano: i coralli erano traforati e ognuno di essi ospitava una moltitudine di piccoli ricci di mare), ci siamo addentrati per qualche centinaio di metri nel mare, fino ad arrivare al faro che svettava davanti alla spiaggia. All'ora di pranzo siamo rientrati in hotel, per poi prendere nuovamente il bus nel pomeriggio, ancora una volta in direzione sud rispetto a Pratagy e fermarci a Praia de Guaxuma. Essa è la spiaggia del piccolo abitato omonimo (con casette basse ed un'atmosfera silenziosa) e, come Praia do Francês, è sfortunatamente un po' sporca (anche se molto bella a vedersi). E' presente una vegetazione arborea di colore verde intenso, poi c'è un mare azzurro, con onde e spiaggia dorata, che viene costantemente levigata dalle correnti marine. Gironzolando sul bagnasciuga, abbiamo fatto amicizia con un "simpatico granchio giallo". In queste spiagge dal fascino selvaggio, con poco turismo e frequentate da una manciata di persone, ci sono parecchi granchi che si incuneano nella sabbia dopo che la spuma delle onde ha creato dei varchi. Dopo qualche foto e un genuino relax siamo tornati in bus al nostro hotel.
31/07/2007 - MARAGOGI (Alagoas) e PORTO DE GALINHAS (Pernambuco)
Al mattino presto siamo partiti con il taxi dal nostro hotel in direzione nord, verso Recife, con destinazione Porto de Galinhas e sosta a metà strada nella località di Maragogi. Abbiamo preso la medesima strada di quando siamo andati a Recife, poiché è l'unica sull'asse Maceió-Recife. Abbiamo ancora una volta veduto e contemplato la vegetazione superba e stupenda che si incontra nelle zone rurali degli stati di Alagoas e Pernambuco. Un elogio va fatto al tassista che ci ha accompagnati ed è stato a nostro servizio tutto il giorno, aspettandoci durante le nostre soste e fermandosi durante il percorso quando volevamo osservare e fotografare tutti i panorami che più ci piacevano. Nel tragitto si può notare un verde ossessivo, che va dalle piantagioni di canna da zucchero, alle collinette erbose, ai palmeti, per finire in muri di vegetazione che si agglomerano come a formare delle piccole foreste tropicali. Prima di giungere a Maragogi c'è il minuscolo centro di Japaratinga, che presenta delle alture di roccia rossastra e palme. Comunque lungo tutto il cammino abbiamo incontrato decine di piccoli villaggi, con case più o meno modeste, abitate da svariate persone che vivono in un ambiente più genuino e naturale, di conseguenza meno contaminato dai veleni delle grandi società. Dopo un'ora e mezza di auto, siamo giunti a Maragogi. Maragogi è un paese che si trova appena prima del confine con lo stato del Pernambuco ed è rinomato per le sue spiagge e per la trasparenza del suo mare. Il paese in sé è davvero carino, assai colorato, con case dalle tinte vivaci ed un discreto movimento di persone. Fortunatamente il turismo non è ancora invasivo, infatti la gente che gira per le strade è quasi tutta brasiliana e la maggior parte dei turisti arriva soltanto con le gite organizzate, per approfittare delle piscine naturali che si trovano ad un paio di chilometri dalla costa. Per queste ragioni, la quotidianità semplice di Maragogi pregna gli occhi, la mente e i sensi del viaggiatore occidentale di quel sapore esotico, che simmetricamente è tanto difficile da dimenticare, quanto dolce da ricordare. Qualche minuto dopo essere approdati sull'arenile, ci ha colto un acquazzone, la cui durata è stata di pochi minuti e successivamente è tornato il sereno. La spiaggia di Maragogi è gigantesca, fatta di sabbia morbida di colore beige che, se bagnata, assume sfumature di grigio e marrone scuro (possiede una consistenza argillosa). La spiaggia dell'abitato di Maragogi è quella maggiormente calcata dai bagnanti, poiché da essa partono le barche che portano alle piscine naturali al largo. Superando questa zona, la spiaggia migliora sempre più e si può godere della tranquillità dell'oceano brasiliano; con il mare di fronte, se si procede a sinistra, si va nell'area di Barra Grande, laddove si incontrano svariate palme (alcune dal fusto fine), mentre se si procede sulla destra, si trova un punto in cui la spiaggia aumenta di larghezza e si può incrociare qualche barchetta di pescatori. Maragogi è soggetta alla bassa marea, per cui è un piacere fare il bagno e dedicarsi a qualsivoglia attività balneare. Per arrivare a Porto de Galinhas ci abbiamo impiegato circa tre ore e mezza (senza calcolare la pausa a Maragogi ovviamente). Porto de Galinhas è una rinomata località di villeggiatura sulla costa del Pernambuco, con un sobrio viavai di persone ed è situata a circa 60 km a sud di Recife e più di 200 km a nord di Pratagy. E' conosciuta e apprezzata in tutto il mondo ed il mare è di gran lunga migliore rispetto alla capitale Recife. Appena entrati in Porto de Galinhas, ci siamo fatti portare verso il centro, dal quale si accede alla spiaggia. La spiaggia è l'attrazione principale della località, in quanto tutto gira intorno alle attività balneari. Porto de Galinhas ha un bel mare azzurro-verde, acque basse e sabbia chiara e nel contempo morbida. A differenza di Praia do Francês e di Praia de Guaxuma, la spiaggia è ben tenuta e pulita. Dopo la spiaggia del centro di Porto de Galinhas, avendo l'oceano frontalmente e procedendo sulla destra, inizia la baia di Maracaípe, in cui il mare è più mosso, ci sono molte più palme ed è più tranquillo. La zona dinnanzi al centro è invece più affollata di persone, però il mare è meglio per chi vuole rilassarsi, infatti il fondale degrada lentamente e lascia trasparire formazioni coralline e piscine naturali (fattore che si riscontra durante la mattinata, quando ci sono le basse maree, nel pomeriggio invece le acque crescono anche in questo punto). Il salire è il scendere delle maree è cosa nota in Brasile, infatti a Porto de Galinhas, come in quasi tutte le località limitrofe, il mare è più basso e meno agitato al mattino. Porto de Galinhas è una località turistica che spicca sia per la spiaggia, che per i suoi negozietti e ristorantini in legno. C'è infatti una via principale nella quale si trovano negozi che vendono di tutto, ma per la maggior parte sono negozi di souvenir. Nella medesima via spuntano a fiotti i ristoranti, molti dei quali preparano piatti tipici e sono quasi tutti all'aperto, in pure stile tropicale (in uno di questi abbiamo pranzato). Girando per la cittadina, a giustificazione del suo nome, si notano tante simpaticissime statue in legno raffiguranti galline. La località è dunque particolarmente gioiosa, però nel nome (oggi preso a simbolo divertente e turistico) rimbombano i fantasmi dell'importazioni degli schiavi africani, chiamati allora galline. Porto de Galinhas è posta sotto il distretto di Ipojuca; appena fuori dalla località abbiamo fotografato una sontuosa vegetazione, con palmeti ed un verde intenso.
01/08/2007 - PRAIA PRATAGY (Alagoas) e MACEIÓ (Alagoas)
La prima giornata intera di pioggia della vacanza, per questo motivo siamo rimasti in hotel e poi siamo andati al centro commerciale Iguatemi di Maceió con l'autobus.
02/08/2007 - IPIOCA (Alagoas)
Con il solito bus pubblico ci siamo diretti a nord di Pratagy, con fermata al capolinea della corsa, vale dire ad Ipioca. Ipioca è un modesto centro abitato che si affaccia sulla spiaggia; la spiaggia di fronte al centro abitato, anche se il mare è sempre un po' agitato, non sarebbe male se non venisse sporcata dall'immondizia. Ad ogni modo non ci pareva niente di speciale, per cui abbiamo deciso di proseguire oltre a piedi sulla statale per cercarne qualcuna migliore. Appena dopo le case di Ipioca, per cui dopo Praia de Ipioca, in prossimità della rampa stradale che porta al paesino di Floriano Peixoto, abbiamo trovato una spiaggia meravigliosa. Provenendo da Maceió, in direzione nord, si accede a questa spiaggia tramite un sentierino in mezzo alla campagna brasiliana; il sentiero è posto al fianco destro della statale, davanti ad un fioraio. Questa spiaggia, che abbiamo trovato per caso, addentrandoci in un sentierino in mezzo alla foresta, è l'emblema della "praia" tropicale: mare calmo e azzurro, sabbia chiara e friabile, palme meravigliose che la incorniciano. E' la miglior spiaggia che ho potuto vedere nel mio viaggio in Brasile, a mio avviso è stupefacente, tanto da rasentare la perfezione per l'insieme dei suoi fattori: tranquillità, sconosciuta al turismo (tant'è che c'erano solo alcuni pescatori nelle vicinanze), ampi spazi sabbiosi, acque pulite, palme tutt'intorno, da sogno! Prima di accedere alla spiaggia, nel percorso in mezzo alla campagna, siamo stati colpiti dalla bellezza del luogo, nel quale svettavano palme favolose, oltre che alberi tropicali e tanto verde che si alternava a quadretti di aree secche e si distinguevano una miriade di grossi uccelli neri, della famiglia degli avvoltoi (gli urubù). L'urubù è un uccello presente in maniera consistente in Brasile e nel resto del continente americano. Tale spiaggia di Ipioca ci è piaciuta talmente tanto che nel pomeriggio, dopo pranzo, siamo tornati ancora per abbandonarci al sole.
03/08/2007 - PRAIA DO GUNGA (Alagoas)
Abbiamo preso di nuovo il bus fino a Maceió, poi il taxi per Praia do Gunga (che ci ha portati e poi è venuto a riprenderci per riportarci indietro a Maceió). Praia do Gunga è una famosa spiaggia dell'Alagoas che si trova a 45 km a sud della capitale Maceió. Prima di arrivare a Praia do Gunga si passa sul Lagoa do Roteiro. L'ingresso alla spiaggia è cintato e chiuso da un cancello (con il taxi si passa senza pagare nulla). Si attraversa poi una zona boscosa con qualche casetta rudimentale, si vedono galletti, galline, fiori (molti quelli di ibisco) e un numero assurdo di palme; poi finalmente si arriva alla spiaggia. Qui si trova un vasto parcheggio e un molo, nel quale attraccano i velieri delle escursioni collettive. La spiaggia è vasta, di sabbia chiarissima, attorniata da centinaia di palme verdeggianti. Praia do Gunga ha la forma di una curva, con insenature di sabbia che delineano dei rialzamenti e delle soffici gradinate renose; la spiaggia è levigata dal vento ed ha una consistenza vellutata, mentre le palme ne disegnano il perimetro esterno, dando un tocco di bellezza in più. Peccato che sia troppo turistica, con alcuni bar e ristoranti e con l'attracco dei velieri pieni di visitatori. Usciti dall'area della spiaggia, tornando sulla strada, si può arrivare al punto in cui c'è l'osservatorio panoramico sopraelevato. Da qui si gode un panorama mozzafiato di Praia do Gunga. Balzano subito all'occhio le meravigliose palme che, dall'alto, sembrano dei cespugli verdi. Sempre dall'osservatorio il mare sembra meglio, in verità non è il massimo (poiché è un po' mosso e non ha una trasparenza esagerata).
04/08/2007 - BARRA DE SÃO MIGUEL (Alagoas)
Come per Praia do Francês e Praia do Gunga, siamo andati con l'autobus sino a Maceió (fermata dell'Iguatemi), poi da lì con il taxi fino alla località prescelta. Addirittura abbiamo preso lo stesso taxi, con lo stesso tassista, di quando siamo andati a Praia do Gunga (cioè lo stesso taxi del giorno precedente). Prima di giungere a Barra de São Miguel, si passa da Praia do Francês e si fa lo stesso percorso, però più breve di qualche chilometro, di quando si vuole andare a Praia do Gunga (il comune di Barra de São Miguel è localizzato a circa 40 km a sud di Maceió). Appena fuori da Maceió, superata Praia do Sobral, si transita vicino alla laguna dei laghi della città (lagune che sfociano in mare), da cui è possibile fare le escursioni alle "nove isole". Questo complesso lagunare è uno dei più ampi dell'America Latina ed è la laguna chiamata Mundaú (Lagoa Mundaú). Appena dopo Lagoa Mundaú si trova Lagoa Manguaba. Barra de São Miguel è un comune dello stato dell'Alagoas, noto per le sue spiagge bianche. Dentro all'abitato di Barra de São Miguel c'è la "Prefeitura Municipal", con la "Igreja" (una chiesetta coloniale); davanti alla Prefeitura Municipal c'erano dei cavalli mansueti che brucavano (nell'insieme, tutto quanto è assai caratteristico). Appena dopo l'abitato c'è una deliziosa baia, dalla quale si vede Praia do Gunga e dalla quale si accede ad essa con le imbarcazioni. Tornando indietro, passando nuovamente davanti al centro di Barra de São Miguel e, proseguendo nella direzione opposta, siamo arrivati alle famose spiagge di Barra. Le spiagge di Barra sono turistiche (ci sono soprattutto turisti brasiliani), ma non sono troppo affollate di vacanzieri. Hanno sabbia farinosa e bianchissima, sono lunghe e sono pulitissime. Il mare è calmo, ma piuttosto schiumoso, poiché a circa cento metri da riva vi sono le solite scogliere diritte (reef roccioso), che infrangono le onde, creando l'effetto schiuma sul bagnasciuga. Vicino a Barra passa il Rio Niquim, che dà il nome alla spiaggia principale. Nel ritorno verso Maceió ci siamo fermati a fotografare Lagoa Manguaba, poi abbiamo osservato ancora Lagoa Mundaú e siamo transitati nuovamente sul lungomare di Praia do Sobral (spiaggia alla periferia di Maceió, solitamente frequentata da ragazzi che fanno surf e che giocano a calcio).
05-06-07/08/2007 - PRAIA PRATAGY (Alagoas)
Ultimi giorni di vacanza, dedicati al relax all'interno del nostro hotel. Il tempo è stato un po' piovoso. Comunque abbiamo potuto ancora fare attività di spiaggia e prendere il sole, quando cessava la pioggia. Nei giardini del nostro villaggio abbiamo fatto amicizia con delle carinissime scimmiette, gli uistitì, cioè delle scimmie grigiastre, grosse poco più di uno scoiattolo, molto agili e simpatiche, che vivono in queste zone del Brasile.
08/08/2007 - PRAIA PRATAGY (Alagoas) e VIAGGIO DI RITORNO
Giornata gradevole, soleggiata e piuttosto calda. Nel tardo pomeriggio ci hanno trasferito in pullman all'aeroporto di Maceió, da quale siamo partiti per l'Italia in nottata, dopo uno scalo tecnico all'aeroporto di Recife (nel quale ci sono i negozi di souvenir che costano moltissimo di più rispetto ai negozi in città). Il mattino successivo siamo atterrati a Milano Malpensa.
CONCLUSIONI
Tirando le somme di questo viaggio, non posso far altro che esprimermi favorevolmente verso il Brasile. L'angolo di Brasile che ho potuto visitare mi è piaciuto molto, mi è piaciuta la gente del posto (educata, cordiale e soprattutto disponibile), mi è piaciuto il modo di vivere degli abitanti (le grandi città hanno davvero pochissima differenza rispetto a quelle europee, la gente veste come noi, gira con auto come le nostre, però tende a sorridere maggiormente; fuori dalle città si vive in maniera più africana, alcune persone sono a piedi scalzi, tanti ragazzi sono a torso nudo, però nessuno si permette di dar fastidio ai turisti e tutti adottano un comportamento civile e rispettoso delle regole). Vorrei smontare il luogo comune secondo cui il Brasile sia solo delinquenza e belle donne dedite alla prostituzione. Senz'altro le donne brasiliane sono molto belle, però non più che in tante altre parti del mondo, mentre la prostituzione la si trova solo se la si cerca (come dappertutto) e la delinquenza esiste soltanto nelle risacche più periferiche e violente delle metropoli (mi han detto che a Rio de Janeiro c'è delinquenza nella zona delle favelas, così come nella periferia di San Paolo, però questo è tutto da vedere). Sicuramente la delinquenza che c'è in Brasile non è superiore a quella di tante altre città del nostro continente e ovviamente dell'intero nostro pianeta, e comunque posso assicurare che basta fare attenzione, adottare le ordinarie norme di attenzione, per passare una vacanza brasiliana in sicurezza e senza che nessuno rompa le scatole. Per spostarmi ho usato i bus e i taxi, i primi sono frequentissimi e collegano molte zone fra loro, i secondi costano pochissimo rispetto all'Europa e a volte sono il mezzo più efficiente per raggiungere una determinata meta (faccio un esempio: per arrivare da Praia Pratagy fino a Porto de Galinhas e tornare indietro, che sono quasi quattro ore di auto a tratta, con il taxi abbiamo pagato l'equivalente di circa 100 Euro in Reais, calcolando che il tassista ci ha scorrazzati tutto il giorno in giro, dal mattino presto fino alla sera, fermandosi in tutti i luoghi che noi richiedevamo e aspettando che facessimo tutte le foto durante il percorso). Il motto del Brasile, che si legge sulla bandiera nazionale, è: "Ordem e Progresso" (Ordine e Progresso).
Obrigado Brasil, olá Brasil!    Localizzazione viaggio

BRASILE, diario di viaggio di Alagoas e Pernambuco
 
FOTO PRAIA PRATAGY
Foto di Praia Pratagy

FOTO MACEIÓ
Foto di Maceió

FOTO RECIFE
Foto di Recife

FOTO OLINDA
Foto di Olinda

FOTO PRAIA DO FRANCÊS
Foto di Praia do Francês

FOTO PRAIA DE GUAXUMA
Foto di Praia de Guaxuma

FOTO MARAGOGI
Foto di Maragogi

FOTO PORTO DE GALINHAS
Foto di Porto de Galinhas

FOTO IPIOCA
Foto di Ipioca

FOTO PRAIA DO GUNGA
Foto di Praia do Gunga

FOTO BARRA DE SÃO MIGUEL
Foto di Barra de São Miguel

FOTO INTERNO BRASILE
Foto dell'interno Brasile


TUTTE LE FOTO:



MAPPE E CARTINE:



SOGGIORNO IN:
VENTACLUB PRATAGY



LINKS UTILI:



NOTE POLITICHE E
GEOGRAFICHE DEL BRASILE





Vai alle note politiche e geografiche del Brasile
Vai alle note politiche e geografiche del Brasile
Foto di Praia Pratagy
Foto di Praia Pratagy
Foto di Praia Pratagy
Foto di Praia Pratagy
Foto di Praia Pratagy
Foto di Praia Pratagy
Foto di Praia Pratagy


MEZZI UTILIZZATI:

- aerei
per arrivare
- pullman
per spostarsi
- bus (ônibus)
per spostarsi
- pulmini
per spostarsi
- taxi
per spostarsi


-GIUDIZIO PERSONALE-

trasporti: buoni
gente: educata e festosa
natura: fantastica
mare: da vedere
città: di tutti i tipi
clima: caldo al punto giusto
cibo: troppo calorico
divertimenti: per tutti i gusti
vita: effervescente
allegria: contagiosa
tradizioni: antiche
nazione: colorata


-CONSIDERAZIONI
PARTICOLARI
-


Il Brasile è come un
continente, dentro al
quale c'è di tutto.
Dalle città enormi,
al mare tropicale,
dalle foreste pluviali
alle pianure coltivate. Nel
Nordeste è perennemente
estate, mentre il Sud
risente delle stagioni.
Gli stati di Alagoas e
Pernambuco sono ricchi di
spiagge meravigliose, molte
delle quali semideserte
e con acque che annoverano
ogni tipo di sfumatura,
passando dal blu al verde,
fino ad essere celesti o
completamente trasparenti.
Il verde della vegetazione
è infinito, così come
sembrano esserlo le
spiagge, lungo le quali
pare di essere in completa
solitudine. Solitudine
resa armoniosa dal
rumore delle onde,
dal cielo a volte
azzurrissimo, a volte
assai nuvoloso, solitudine
che rigenera la mente e il
corpo, poiché in stretta
relazione con la natura,
quasi come fosse una
sorta di "panteismo".
Il Brasile è grande sia
per le dimensioni, ma
anche per la sua natura.
Speriamo che l'uomo
sia più intelligente
di quanto lo è stato
in passato e non
distrugga l'ambiente
brasiliano, tanto
indispensabile per il
nostro pianeta, addirittura
fondamentale se si pensa
al polmone del mondo
che sarebbe l'Amazzonia.
Un viaggio in Brasile
merita, poiché oltre alle
meraviglie naturali,
ci si sente catapultati
in un'atmosfera magica,
che mostra il crogiuolo
di culture che si sono
succedute e che oggi
convivono pacificamente.
A volte sembra di essere
in Centro America, altre
volte in Europa e
altre ancora in Africa...
invece si è nel grande e
variegato Sud America...


Il Brasile è come
un mondo, carico
di colori, suoni, luci,
da vivere senza farsi
troppe domande,
da affrontare con
entusiasmo, senza
preconcetti, da respirare
fino in fondo...
Il Brasile non è solo
divertimento e carnevale;
il Brasile è soprattutto
cordialità, cieli tersi,
mare e sole...
Il Brasile è un mondo
dentro al nostro mondo...
a volte completamente
diverso, altre assai
simile al nostro stile
di vita... Il Brasile
è ricco e povero,
immenso nelle città,
ma minuscolo nei paesini.
Il Brasile spiazza e
contraddice, ma poi
fa quadrare tutto nella
normalità della
vita: bella proprio
perché varia...
Il Brasile è lontano
da casa, ma è come
ritrovare l'ambiente di
origine; in Brasile
non si è stranieri,
il Brasile non va
visto con gli occhi
superficiali del turista,
ma con quelli più profondi
del viaggiatore...
Boa viagem...
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